TAR Salerno, sez. II, sentenza 2019-06-10, n. 201900962
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Testo completo
Pubblicato il 10/06/2019
N. 00962/2019 REG.PROV.COLL.
N. 00255/2019 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania
sezione staccata di Salerno (Sezione Seconda)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 255 del 2019, proposto da
M G, rappresentata e difesa dall'avvocato V M, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
contro
Comune di Castellabate, non costituito in giudizio;
nei confronti
H D G, rappresentata e difesa dall'avvocato A E, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
per la declaratoria
dell’illegittimità del silenzio serbato sull’istanza protocollata in data 30.11.2018 al n° 00272/2018, con la quale si è richiesto di dare effettiva esecuzione all’ingiunzione di demolizione n° 1950/2013 ed alla successiva diffida n° 20120/2018, nonché di reprimere gli ulteriori illeciti edilizi;
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio di H D G;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 22 maggio 2019 il dott. M C e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
L’odierna ricorrente M G, qualificatasi come proprietaria confinante, notificava, in data 30.11.2018, al Comune intimato, una diffida a mezzo della quale chiedeva all’ente locale di esercitare i suoi poteri di vigilanza e repressione in materia edilizia, con riferimento ad alcune opere abusive edificate dall’odierna controinteressata.
In particolare, la ricorrente invitava:
“ A) ad attivare gli adempimenti conseguenti all’emanazione dell’ingiunzione di demolizione n° 1950/2013 ed alla successiva diffida n° 0020120/2018;
B) ad attivare i propri compiti di vigilanza e repressione degli illeciti edilizi relativamente alle parti illecite del fabbricato Di Giaimo non incluse nell’ingiunzione di demolizione n° 1950/2013 ”.
L’interessata deduceva che alla presente diffida il Comune di Castellabate non aveva fornito nessuna risposta e che gli abusi edilizi commessi dalla sig.ra Helga Giaimo permanevano in essere, malgrado fossero state adottate ben due ordinanze di demolizione e malgrado la legittimità di quanto sostenuto in una di essa, quella del 2013, fosse stata acclarata in un giudizio svoltosi sia innanzi a questo T.A.R. sia innanzi al Consiglio di Stato.
Si è costituita nel presente giudizio la controinteressata, assumendo di aver adempiuto all’ordine di demolizione impostole dal Comune e resistendo alla domanda di parte ricorrente.
Non si costituiva invece il Comune, ancorché ritualmente intimato.
All’udienza del 22.5.2019, la causa è stata riservata per la decisione.
Il ricorso è fondato e va accolto.
Vanno disattese le difese articolate dalla controinteressata.
In via preliminare, va dato atto che il ricorso risulta depositato nei formati previsti dalle regole del processo amministrativo telematico e in atti vi è l’asseverazione dell’avvocato che attesta