TAR Roma, sez. 2Q, sentenza 2024-07-08, n. 202413772

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Sul provvedimento

Citazione :
TAR Roma, sez. 2Q, sentenza 2024-07-08, n. 202413772
Giurisdizione : Tribunale amministrativo regionale - Roma
Numero : 202413772
Data del deposito : 8 luglio 2024
Fonte ufficiale :

Testo completo

Pubblicato il 08/07/2024

N. 13772/2024 REG.PROV.COLL.

N. 00312/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 312 del 2019, integrato da motivi aggiunti, proposto da
Aste Bolaffi S.p.A., in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentata e difesa dagli avvocati C V, G C e A R, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio G C in Roma, via Cicerone 44;



contro

Ministero della cultura, in persona del Ministro pro tempore , rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria ex lege in Roma, via dei Portoghesi, 12;



nei confronti




per l'annullamento

Per quanto riguarda il ricorso introduttivo:

- del Decreto Direttoriale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Generale Archivi del 2 ottobre 2018, n. 687, con cui è stata disposta «l'acquisizione coattiva, a titolo di prelazione, dell'intero complesso documentario denominato “Archivio della Società Bertone Stile SpA” oggetto di dichiarazione dell'interesse storico particolarmente importante emanata con decreto n. 10/2018 del 6 agosto 2018 del Soprintendente archivistico e bibliografico del Piemonte e della Valle d'Aosta, al prezzo di euro 44.262,00 come sopra determinato, rappresentato dal prezzo dell'aggiudicazione, non complessivo di commissioni, diritti d'asta e IVA», nella parte in cui non riconosce i diritti d'asta alla Ricorrente;

- della nota del 26 ottobre 2018, prot. n. 17770, inviata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Generale Archivi, Servizio II - Patrimonio Archivistico al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza archivistica e bibliografica del Piemonte e della Valle d'Aosta, recante per oggetto “acquisizione coattiva a titolo di prelazione dell'Archivio della Società Bertone Stile SpA. Trasmissione del decreto registrato dalla Corte dei Conti” e del relativo allegato;

- della nota del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza archivistica e bibliografica per il Piemonte e la Valle d'Aosta, Area II - Patrimonio Archivistico del 30 ottobre 2018, prot. n. 3331/34.22.07 avente ad oggetto “archivio della Società Bertone Stile S.p.A.: acquisto a titolo di prelazione. Trasmissione decreto registrato dalla Corte dei Conti” con cui l'amministrazione ha trasmesso i sopra richiamati atti amministrativi alla scrivente;

- di ogni altro atto antecedente, susseguente e/o, comunque, connesso a quelli impugnati, anche se non conosciuto, ivi incluse la nota del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Soprintendenza archivistica e bibliografica del Piemonte e della Valle d'Aosta, Area II - Patrimonio Archivistico del 29 agosto 2018, non conosciuta, contenente la proposta di prelazione e trasmessa al Segretariato regionale per il Piemonte; la nota del 30 agosto 2018, prot. n. 5010, non conosciuta, trasmessa dal Segretariato regionale per il Piemonte e contenente valutazioni sulla prelazione; nonché la nota del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Soprintendenza archivistica e bibliografica del Piemonte e della Valle d'Aosta, Area II - Patrimonio Archivistico, non conosciuta, con cui è stato richiesto al curatore fallimentare della Stile Bertone S.p.A. di “comunicare […] l'importo esatto costituente i proventi della predetta vendita, al netto delle commissioni e dei diritti d'asta” e il parere non conosciuto del comitato tecnico-scientifico per gli archivi del 24 settembre 2018.

Per quanto riguarda i motivi aggiunti presentati da ASTE BOLAFFI S.P.A. il 18\3\2019:

- dell'atto “notifica esito” pervenuto ad Aste Bolaffi S.p.a. in data 9 gennaio 2019, col quale è stata rifiutata la fattura elettronica n. 7VP/2018 emessa dalla Società, in ragione del fatto che “nella fattura non devono essere compresi i diritti d'asta e la quota IVA (vedi decreto Direzione Generale Archivi del 2-10-2018 che stabiliva il prezzo di Euro 44.262,00 senza commissioni diritti d'asta e IVA). Detto decreto Vi è stato inviato tramite pec”;

- di ogni altro atto antecedente, susseguente e/o, comunque, connesso a quelli impugnati, anche se non conosciuto.


Visti il ricorso, i motivi aggiunti e i relativi allegati;

Visto l'atto di costituzione in giudizio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (ora Ministero della cultura);

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 11 giugno 2024 la dott.ssa F S C e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.




FATTO

1. La Aste Bolaffi S.p.a. (di seguito anche “la Società”), operante nel settore della “ ideazione, organizzazione, gestione e svolgimento di aste ”, rappresenta di aver organizzato, nel mese di maggio 2018, un’asta in Lainate (MI) intitolata “Auto e moto classiche”, tra i cui oggetti erano inclusi anche un insieme di disegni (v. lotti dal n. 14 al n. 28 del catalogo) realizzati nel corso del secolo scorso dalla Stile Bertone S.p.a., società (oggi fallita) storicamente attiva nella progettazione industriale di automobili, da aggiudicarsi all’incanto su mandato per la vendita conferito alla medesima Aste Bolaffi dal Fallimento Stile Bertone S.p.a.

A ridosso della data dell’asta la Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Piemonte e della Valle d’Aosta del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, con nota prot. 1537/3422.07 del 15 maggio 2018, avviava il procedimento di dichiarazione di interesse storico particolarmente importante del sopra richiamato insieme di disegni, costituente un complesso archivistico unitariamente designato con la denominazione “ Archivio della Società Bertone Stile spa ” (di seguito anche “Archivio Bertone”).

La Società rappresenta, quindi, di aver proceduto alla vendita all’asta del suddetto complesso archivistico nella sua interezza (con creazione di apposito lotto n. 28-bis, contenente i lotti dal n. 14 al n. 28 già a catalogo, oltre a tutto il resto dell’Archivio Bertone), pervenendo alla sua aggiudicazione in favore di un soggetto privato per un “prezzo d’acquisto” determinato in complessive euro 62.099,59, di cui euro 44.262,00 quale importo di aggiudicazione, euro 6.639,30 a titolo di diritti d’asta ed euro 11.198,29 per IVA, con trasferimento della proprietà perfezionatosi in data 26 giugno 2018.

Seguiva, poi, un carteggio con la competente Soprintendenza (di cui nel ricorso introduttivo dell’odierno giudizio vengono riassunti i diversi passaggi), avente ad oggetto la tempestività e correttezza della denuncia di trasferimento, e da ultimo, con decreto direttoriale della Direzione Generale Archivi del MIBAC del 2 ottobre 2018, rep. 687, comunicato alla Società, al Fallimento Stile Bertone S.p.a. in liquidazione e all’aggiudicatario con nota del 30 ottobre 2018, veniva disposta l’acquisizione coattiva a titolo di prelazione, ai sensi dell’art. 60 d. lgs. 42/2004, dell’Archivio Bertone (per il quale era medio tempore intervenuta la dichiarazione di interesse storico particolarmente importante, giusta decreto n. 10/18 del 6 agosto 2018 adottato dal Soprintendente archivistico e bibliografico del Piemonte e della Valle d’Aosta), al prezzo di euro 44.262,00 “ rappresentato dal prezzo di aggiudicazione, non comprensivo di commissioni, diritti d’asta e IVA ”.

2. Con ricorso notificato in data 29 dicembre 2018 e depositato il 9 gennaio 2019, di cui è stato “notiziato” anche il Fallimento della Società Stile Bertone, Aste Bolaffi è insorta avverso il decreto rep. 687 del 2 ottobre 2018, gravato unitamente alle comunicazioni e agli atti endoprocedimentali in esso menzionati e asseritamente non conosciuti dalla ricorrente (con la precisazione che gli stessi “ qui si impugnano prudenzialmente per quanto di ragione ”), deducendo le censure appresso sintetizzate:

I . “ VIOLAZIONE E FALSA APPLICAZIONE DELL’ART. 60, COMMA 1, DEL D. LGS. 22 GENNAIO 2004, N. 42. ECCESSO DI POTERE PER TRAVISAMENTO DEI FATTI ED ERRONEITÀ DEI PRESUPPOSTI ”.

Il provvedimento ministeriale sarebbe illegittimo nella misura in cui ha quantificato il prezzo di acquisto dell’Archivio Bertone in euro 44.262,00, escludendovi la componente rappresentata dai diritti d’asta di spettanza della ricorrente, pari a euro 6.639,30 (oltre IVA): ciò costituirebbe una violazione della norma dettata dall’art. 60, co. 1 d. lgs. n. 42/2004, che, laddove contempla il potere di acquistare in via di prelazione un bene culturale “ al medesimo prezzo stabilito nell’atto di alienazione ”, non attribuisce all’amministrazione la possibilità di decurtare una parte del corrispettivo a propria arbitraria discrezione, né di sindacare quali componenti siano o meno dovuti. Nel caso di specie, ai sensi dell’art. 6 delle condizioni generali di vendita, il “prezzo d’acquisto” del complesso archivistico rispetto al quale il Ministero ha esercitato la prelazione corrisponderebbe alla sommatoria (i)

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