Trib. Roma, sentenza 03/01/2025, n. 123
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Testo completo
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE DI ROMA
PRIMA SEZIONE CIVILE
così composto:
dott.ssa Marta Ienzi Presidente
dott.ssa Cecilia Pratesi Giudice
dott.ssa Stefania Ciani Giudice relatore
riunito in camera di consiglio ha emesso la seguente
SENTENZA
nella causa civile in primo grado iscritta al n. 70069 del Ruolo Generale
degli Affari Contenziosi dell'anno 2021 vertente
TRA
(ROMA (RM), 25/08/1980), con il patrocinio Parte_1
dell'avv. NACCARATO MORENA giusta procura speciale in atti;
ricorrente
E
(ROMA (RM), 25/02/1982), con il patrocinio dell'avv. CP_1
SCISCIO MARISA giusta procura speciale in atti;
resistente
Con l'intervento del Pubblico Ministero.
OGGETTO: separazione personale.
2
CONCLUSIONI
All'udienza del 24/9/2024 le parti precisavano le conclusioni come da
note di trattazione scritta.
Ragioni di fatto e di diritto della decisione
Con ricorso ritualmente notificato unitamente al pedissequo decreto di
fissazione d'udienza, , premesso che in data Parte_1
16/04/2016 contraeva in Roma matrimonio civile con e CP_1
che dall'unione non nascevano figli, esponeva che nel tempo la convivenza
era divenuta intollerabile a causa del contegno aggressivo, minaccioso e
violento serbato dal marito anche davanti alla di lei figlia (2006), nata Per_1
da una precedente relazione, e chiedeva, quindi, pronunciarsi la separazione
personale dei coniugi con addebito al CP_1
Deduceva, in particolare, la ricorrente che la situazione familiare
diveniva vieppiù intollerabile successivamente all'avvento della pandemia
ed in particolare nell'estate del 2020 quando il era sempre più CP_1
irritabile e ossessivo, soggetto a frequenti sbalzi di umore a seguito dei quali
aveva iniziato ad agire violenza anche fisica ai danni della coniuge che, per
tutelare la serenità propria e della figlia minore, invitava il marito ad
allontanarsi dalla casa familiare, di proprietà della ricorrente medesima,
manifestandogli la volontà di procedere a separazione;
da quel momento il
diveniva sempre più ossessivo, persecutorio e violento;
il giorno CP_1
6/3/2021, rientrato in casa per prendere propri effetti personali, il CP_1
aggrediva la moglie insultandola e accusandola di aver deciso di separarsi in
3
ragione di una presunta relazione extraconiugale e, dopo averle strappato i
vestiti di dosso, la colpiva ripetutamente dapprima con pugni e calci e
successivamente con il manico di una scopa;
intervenivano le forze
dell'ordine che conducevano la ricorrente presso il Pronto Soccorso
dell'Ospedale Grassi da cui la stessa veniva dimessa con una prognosi di 22
giorni e con la seguente diagnosi: “stato di alterazione dopo alterco,
aggressione di genere, escoriazioni multiple degli arti e del tronco”;
nelle
settimane e mesi successivi il diveniva sempre più ossessivo e Pt_2
persecutorio costringendo la ricorrente a rivolgersi più volte all'autorità di
polizia;
lo stesso, in particolare, inviava alla moglie numerose mail
contenenti minacce di morte, pubblicava nella sua pagina Facebook la
dicitura di stato “vedovo”, offendeva ripetutamente la
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE DI ROMA
PRIMA SEZIONE CIVILE
così composto:
dott.ssa Marta Ienzi Presidente
dott.ssa Cecilia Pratesi Giudice
dott.ssa Stefania Ciani Giudice relatore
riunito in camera di consiglio ha emesso la seguente
SENTENZA
nella causa civile in primo grado iscritta al n. 70069 del Ruolo Generale
degli Affari Contenziosi dell'anno 2021 vertente
TRA
(ROMA (RM), 25/08/1980), con il patrocinio Parte_1
dell'avv. NACCARATO MORENA giusta procura speciale in atti;
ricorrente
E
(ROMA (RM), 25/02/1982), con il patrocinio dell'avv. CP_1
SCISCIO MARISA giusta procura speciale in atti;
resistente
Con l'intervento del Pubblico Ministero.
OGGETTO: separazione personale.
2
CONCLUSIONI
All'udienza del 24/9/2024 le parti precisavano le conclusioni come da
note di trattazione scritta.
Ragioni di fatto e di diritto della decisione
Con ricorso ritualmente notificato unitamente al pedissequo decreto di
fissazione d'udienza, , premesso che in data Parte_1
16/04/2016 contraeva in Roma matrimonio civile con e CP_1
che dall'unione non nascevano figli, esponeva che nel tempo la convivenza
era divenuta intollerabile a causa del contegno aggressivo, minaccioso e
violento serbato dal marito anche davanti alla di lei figlia (2006), nata Per_1
da una precedente relazione, e chiedeva, quindi, pronunciarsi la separazione
personale dei coniugi con addebito al CP_1
Deduceva, in particolare, la ricorrente che la situazione familiare
diveniva vieppiù intollerabile successivamente all'avvento della pandemia
ed in particolare nell'estate del 2020 quando il era sempre più CP_1
irritabile e ossessivo, soggetto a frequenti sbalzi di umore a seguito dei quali
aveva iniziato ad agire violenza anche fisica ai danni della coniuge che, per
tutelare la serenità propria e della figlia minore, invitava il marito ad
allontanarsi dalla casa familiare, di proprietà della ricorrente medesima,
manifestandogli la volontà di procedere a separazione;
da quel momento il
diveniva sempre più ossessivo, persecutorio e violento;
il giorno CP_1
6/3/2021, rientrato in casa per prendere propri effetti personali, il CP_1
aggrediva la moglie insultandola e accusandola di aver deciso di separarsi in
3
ragione di una presunta relazione extraconiugale e, dopo averle strappato i
vestiti di dosso, la colpiva ripetutamente dapprima con pugni e calci e
successivamente con il manico di una scopa;
intervenivano le forze
dell'ordine che conducevano la ricorrente presso il Pronto Soccorso
dell'Ospedale Grassi da cui la stessa veniva dimessa con una prognosi di 22
giorni e con la seguente diagnosi: “stato di alterazione dopo alterco,
aggressione di genere, escoriazioni multiple degli arti e del tronco”;
nelle
settimane e mesi successivi il diveniva sempre più ossessivo e Pt_2
persecutorio costringendo la ricorrente a rivolgersi più volte all'autorità di
polizia;
lo stesso, in particolare, inviava alla moglie numerose mail
contenenti minacce di morte, pubblicava nella sua pagina Facebook la
dicitura di stato “vedovo”, offendeva ripetutamente la
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