Trib. Roma, sentenza 06/12/2024, n. 18680

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Sul provvedimento

Citazione :
Trib. Roma, sentenza 06/12/2024, n. 18680
Giurisdizione : Trib. Roma
Numero : 18680
Data del deposito : 6 dicembre 2024

Testo completo

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE DI ROMA
PRIMA SEZIONE CIVILE
così composto:
dott.ssa Marta Ienzi Presidente
dott.ssa Cecilia Pratesi Giudice
dott.ssa Stefania Ciani Giudice relatore
riunito nella camera di consiglio ha emesso la seguente
SENTENZA
nella causa civile in primo grado iscritta al n. 32328 del Ruolo Generale
degli Affari Contenziosi dell'anno 2024 promossa da
OMA (RM), 26/05/1995), con il Parte_1
patrocinio dell'avv. GUERCIO GIOVANNI giusta procura speciale in
atti;

ricorrente
nei confronti del
PUBBLICO MINISTERO in sede;

OGGETTO: ricorso ai sensi della Legge n. 164/1982.
CONCLUSIONI
Per parte ricorrente: Voglia l'On.le Tribunale adìto:
1 -stante lo stato di avanzata femminilizzazione raggiunto dal
ricorrente, ordinare all'Ufficiale di Stato Civile competente di
effettuare la rettificazione nel relativo registro mediante l'indicazione
del nuovo sesso, da maschile a femminile, e nome, che, a tal fine, egli
intende sostituire dal proprio prenome “ ” con quello di Parte_1
“ ” Per_1
-autorizzare a sottoporsi a trattamento Parte_1
medico-chirurgico per l'adeguamento dei suoi caratteri sessuali a
quelli femminili.

Ragioni di fatto e di diritto della decisione
Con ricorso depositato in data 31/07/2024, ritualmente e
tempestivamente notificato unitamente al pedissequo decreto di
fissazione d'udienza, ha adito l'intestato Tribunale Parte_1
al fine di chiedere l'accoglimento delle conclusioni in epigrafe trascritte.
A sostegno delle domande, lo stesso ha dedotto che sin
dall'infanzia ha manifestato una natura psicologica e comportamentale
tipicamente femminile, pur essendo in individuo di sesso biologico
maschile;
al fine di adeguare l'aspetto fisico alla psiche ha intrapreso un
percorso presso l'Azienda Ospedaliera San Camillo – Forlanini di Roma
– SAIFIP – all'esito del quale i sanitari hanno diagnosticato la sua
condizione di disforia di genere, e ha assunto una terapia ormonale
femminilizzante tanto da aver assunto da tempo l'aspetto esteriore e gli
atteggiamenti tipici di una donna.
2
Comparsa personalmente all'udienza del 25/11/2024, parte
ricorrente si è riportata integralmente al ricorso e all'esito il giudice
delegato, dato atto che la stessa ha assunto i caratteri sessuali secondari
tipicamente femminili, ha rimesso la causa al collegio per la decisione.
Dalla documentazione allegata all'atto introduttivo e,
segnatamente, dalla “Relazione psicologica di / Persona_2
del Servizio di Adeguamento tra Identità Fisica ed Identità Per_1
Psichica (SAIFIP) presso l'Azienda Ospedaliera San Camillo –
Forlanini di Roma del 18/10/2023, emerge che l'attore ha intrapreso e
portato a termine il percorso psicodiagnostico che ha condotto alla
diagnosi di Incongruenza di Genere che in letteratura viene definita
come una “marcata e persistente incongruenza tra il genere esperito
dall'individuo e il sesso assegnato” (OMS, 2018), già denominata
Disforia di Genere (DSM-5, cod. 302.85) prima della pronuncia
dell'Organizzazione Mondiale della Sanità del 2018. Lo stesso ha
intrapreso anche a Maggio 2023 una terapia ormonale femminilizzante
ed è in grado di affrontare gli interventi chirurgici che si effettuano per
la riattribuzione di sesso, interventi che non presentano di per sé
particolari livelli di pericolosità per la vita e la salute delle persone che
li richiedono. D'altra parte l'identificazione al femminile e la possibilità
di presentarsi al mondo secondo il genere desiderato ha permesso a
parte attrice di contenere i disagi relativi alla Incongruenza di Genere,
nonostante il desiderio di effettuare gli interventi di riattribuzione
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