Trib. Caltanissetta, sentenza 05/11/2024, n. 824
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Testo completo
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE DI CALTANISSETTA
Sezione Specializzata in materia di Immigrazione e Protezione Internazionale
Il dott. Marcello Testaquatra, in funzione di Giudice Monocratico presso il
Tribunale di Caltanissetta, Sezione Specializzata in materia di Immigrazione, ha
pronunciato la seguente
SENTENZA
nella causa civile iscritta al n. 1036/2024 R.G. avente ad oggetto:
<> promossa
DA
AR ST RI, nato il [...], presso Villa Martelli, Distretto di
Vicente Lopez, Buenos Aires (ARG), rappresentato e difeso dall'Avv. Francesco
Guastella presso il cui studio a Ragusa, Via Marsala n.36, è pure elettivamente
domiciliato, giusta procura in calce al ricorso introduttivo.
-RICORRENTE -
CONTRO
Ministero dell'Interno, con sede in Roma, Piazza del Viminale 1, in persona del
Ministro p.t., C.F. 97149560589, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Distrettuale
dello Stato di Caltanissetta, presso i cui uffici, in Caltanissetta alla via Libertà n. 174, è
elettivamente domiciliata.
- RESISTENTE –
Con l'intervento del Pubblico Ministero
Conclusioni delle parti:
1
Per il ricorrente: “La scrivente difesa insiste in tutto quanto dedotto ed eccepito
nel ricorso introduttivo del presente giudizio, contesta le difese avversarie [….]. Stante
la natura documentale della causa, si chiede che la stessa venga posta in decisione,
con vittoria di spese e compensi del presente giudizio, da distrarsi in favore dello
scrivente procuratore antistatario, come da valori medi DM vigente”.
Per il resistente, come da comparsa di costituzione: “Voglia l'Ill.mo Tribunale
adito:
- accogliere le superiori difese, come in atto riportate per quanto di ragione,
assumendo ogni opportuna pronuncia;
- Spese, quanto meno, compensate”.
Il Pubblico Ministero, al quale sono stati trasmessi gli atti, apponeva un visto
senza nulla osservare.
CONCISA ESPOSIZIONE DELLE RAGIONI IN FATTO ED IN DIRITTO
DELLA DECISIONE
Con ricorso ritualmente notificato, il ricorrente conveniva in giudizio il
Ministero dell'Interno per chiedere all'intestato Tribunale di accertare e dichiarare la
propria cittadinanza italiana, in virtù della discendenza iure sanguinis da IA
AS La PA, cittadina italiana, nata il [...] a [...]
Emigrata in Argentina, lì trascorreva la propria vita, anche generando prole,
senza però mai naturalizzarsi cittadina argentina.
Il resistente si costituiva in giudizio evidenziando anzitutto la significativa
attività compiuta dai Consolati italiani in Argentina nell'evasione delle richieste di
riconoscimento della cittadinanza italiana presentate per via amministrativa, il cui
numero va aumentando progressivamente. Nel merito, chiedeva procedersi all'esame
del proposto ricorso, previo rigoroso accertamento del diritto fatto valere, con spese
“quanto meno, compensate”.
2
All'esito dell'udienza del 23.10.2024, celebrata in forma scritta ai sensi dell'art.
127 ter c.p.c., la causa veniva trattenuta in decisione sulle conclusioni avanti trascritte.
*****
Nel merito, il ricorrente ha agito in giudizio per il riconoscimento della
cittadinanza italiana in virtù della sua discendenza dalla cittadina italiana IA
AS La PA a suo tempo emigrata in Argentina.
Nel sistema delineato dal codice civile del 1865, dalla successiva legge n.
555/1912 e dall'attuale legge n. 91/1992, la cittadinanza per fatto di nascita si acquista
a titolo originario iure sanguinis e lo status di cittadino, una volta acquisito, ha natura
permanente, è imprescrittibile ed è giustiziabile in ogni tempo in base alla semplice
prova della fattispecie acquisitiva integrata dalla nascita da cittadino italiano. Ferma la
discendenza da cittadino italiano, infatti, unica condizione necessaria
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE DI CALTANISSETTA
Sezione Specializzata in materia di Immigrazione e Protezione Internazionale
Il dott. Marcello Testaquatra, in funzione di Giudice Monocratico presso il
Tribunale di Caltanissetta, Sezione Specializzata in materia di Immigrazione, ha
pronunciato la seguente
SENTENZA
nella causa civile iscritta al n. 1036/2024 R.G. avente ad oggetto:
<> promossa
DA
AR ST RI, nato il [...], presso Villa Martelli, Distretto di
Vicente Lopez, Buenos Aires (ARG), rappresentato e difeso dall'Avv. Francesco
Guastella presso il cui studio a Ragusa, Via Marsala n.36, è pure elettivamente
domiciliato, giusta procura in calce al ricorso introduttivo.
-RICORRENTE -
CONTRO
Ministero dell'Interno, con sede in Roma, Piazza del Viminale 1, in persona del
Ministro p.t., C.F. 97149560589, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Distrettuale
dello Stato di Caltanissetta, presso i cui uffici, in Caltanissetta alla via Libertà n. 174, è
elettivamente domiciliata.
- RESISTENTE –
Con l'intervento del Pubblico Ministero
Conclusioni delle parti:
1
Per il ricorrente: “La scrivente difesa insiste in tutto quanto dedotto ed eccepito
nel ricorso introduttivo del presente giudizio, contesta le difese avversarie [….]. Stante
la natura documentale della causa, si chiede che la stessa venga posta in decisione,
con vittoria di spese e compensi del presente giudizio, da distrarsi in favore dello
scrivente procuratore antistatario, come da valori medi DM vigente”.
Per il resistente, come da comparsa di costituzione: “Voglia l'Ill.mo Tribunale
adito:
- accogliere le superiori difese, come in atto riportate per quanto di ragione,
assumendo ogni opportuna pronuncia;
- Spese, quanto meno, compensate”.
Il Pubblico Ministero, al quale sono stati trasmessi gli atti, apponeva un visto
senza nulla osservare.
CONCISA ESPOSIZIONE DELLE RAGIONI IN FATTO ED IN DIRITTO
DELLA DECISIONE
Con ricorso ritualmente notificato, il ricorrente conveniva in giudizio il
Ministero dell'Interno per chiedere all'intestato Tribunale di accertare e dichiarare la
propria cittadinanza italiana, in virtù della discendenza iure sanguinis da IA
AS La PA, cittadina italiana, nata il [...] a [...]
Emigrata in Argentina, lì trascorreva la propria vita, anche generando prole,
senza però mai naturalizzarsi cittadina argentina.
Il resistente si costituiva in giudizio evidenziando anzitutto la significativa
attività compiuta dai Consolati italiani in Argentina nell'evasione delle richieste di
riconoscimento della cittadinanza italiana presentate per via amministrativa, il cui
numero va aumentando progressivamente. Nel merito, chiedeva procedersi all'esame
del proposto ricorso, previo rigoroso accertamento del diritto fatto valere, con spese
“quanto meno, compensate”.
2
All'esito dell'udienza del 23.10.2024, celebrata in forma scritta ai sensi dell'art.
127 ter c.p.c., la causa veniva trattenuta in decisione sulle conclusioni avanti trascritte.
*****
Nel merito, il ricorrente ha agito in giudizio per il riconoscimento della
cittadinanza italiana in virtù della sua discendenza dalla cittadina italiana IA
AS La PA a suo tempo emigrata in Argentina.
Nel sistema delineato dal codice civile del 1865, dalla successiva legge n.
555/1912 e dall'attuale legge n. 91/1992, la cittadinanza per fatto di nascita si acquista
a titolo originario iure sanguinis e lo status di cittadino, una volta acquisito, ha natura
permanente, è imprescrittibile ed è giustiziabile in ogni tempo in base alla semplice
prova della fattispecie acquisitiva integrata dalla nascita da cittadino italiano. Ferma la
discendenza da cittadino italiano, infatti, unica condizione necessaria
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