Trib. Trieste, sentenza 20/11/2024, n. 980
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Testo completo
R.G. 4088/2023
Repubblica Italiana
In nome del popolo italiano
Il Tribunale Ordinario di Trieste
SEZIONE SPECIALIZZATA IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE,
PROTEZIONE INTERNAZIONALE E LIBERA CIRCOLAZIONE DEI CITTADINI DELL'UNIONE
EUROPEA
riunito in Camera di Consiglio nella seguente composizione:
dott.ssa C G Presidente
dott. F A Giudice
dott. F P Giudice Relatore
nella causa ex art. 19 ter del d.lvo 150/2011
promossa da
, con l'Avv. SARA COVALLERO Parte_1
nei confronti di
, in persona del Ministro pro tempore, rappresentato e Controparte_1
difeso ex lege dall'Avvocatura dello Stato di Trieste, C.F. presso cui è P.IVA_1
per legge domiciliato in Piazza Dalmazia, n. 3;
Avente ad oggetto: ricorso avverso il provvedimento di diniego del permesso di
soggiorno per protezione speciale ex art. 19, c.
1.2. del D.lvo 286/1998;
pronuncia la seguente
SENTENZA
Con ricorso tempestivamente depositato in data 05/10/2023 e contestuale istanza di
sospensiva, ha impugnato il provvedimento, notificato al ricorrente Parte_1
in data 5 SETTEMBRE 2023, con il quale gli è stato negato il permesso di soggiorno
per protezione speciale ex art. 19, c.
1.2. del D.lvo 286/1998.
A fondamento della domanda il ricorrente ha rappresentato di essere in Italia dal
2020, allorquando aveva l'età di 30 anni;
di essersi fin da subito adoperato per trovare
un impiego e di lavorare con continuità da tre anni;
di aver seguito un corso di
italiano presso il CPIA di Pordenone, raggiungendo il livello A1;
di provenire da una
zona pericolosa del Pakistan;
di temere di essere ucciso dai Talebani, in caso di
rientro in Pakistan, perché si è rifiutato di continuare a collaborare con questi ultimi,
che l'avevano costretto a trasportare merci illecite per loro conto.
Evidenziando, quindi, di essersi ben integrato in Italia, , ha insistito Parte_1
per il riconoscimento della protezione speciale, ai sensi dell'art. 19 co. 1 e 1.1. del
d.lgs. 286/1998.
Il si è costituito in giudizio, chiedendo il rigetto del ricorso. Controparte_1
All'udienza del 21 maggio 2024, il ricorrente, sentito personalmente, ha dichiarato
quanto segue:
“Da quanto tempo è in Italia?”
“Dal 29 luglio 2020”
“Dove vive?”
“A Pordenone, Viale de la Comina, Caserma Monti”
“Lavora adesso?”
“Ora no, non mi hanno rinnovato il contratto perché ho il permesso provvisorio;
per alcune
agenzie il permesso provvisorio non basta”
“L'ultimo contratto quando è scaduto?”
“Il 30 settembre 2023”
“Di cosa si occupava?” “Facevo il saldatore”
“Da dove proviene?”
“Khyber Agency”
“Chi è rimasto in Pakistan?”
“Moglie, 5 bambini, i miei genitori. Li sento telefonicamente”
“In Italia ha parenti o amici?”
“Ho amici pakistani”
“Ora sta