Trib. Ancona, ordinanza 10/02/2025
TRIB Ancona
Ordinanza
10 febbraio 2025
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TRIB Ancona
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10 febbraio 2025
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Sul provvedimento
Testo completo
proc. n. 189/2024
TRIBUNALE ORDINARIO DI ANCONA SEZIONE SPECIALIZZATA IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE, PROTEZIONE INTERNAZIONALE E LIBERA CIRCOLAZIONE DEI CITTADINI DELL'UNIONE EUROPEA
Il Tribunale di Ancona, in composizione collegiale, nella persona dei sig.ri magistrati: dott. Roberto Sereni Lucarelli - Presidente rel. dott. Alessandro Di Tano - Giudice dott. Valerio Guidarelli - Giudice
tra AB RR LG LU (C.F. [...]– Codice CUI 06FD9VZ), rappr.ta e difesa dall'avv. Sergio Orlando;
ricorrente e COMMISSIONE TERRITORIALE PER IL RICONOSCIMENTO DELLA PROTEZIONE INTERNAZIONALE DI ANCONA;
resistente sentito il giudice relatore;
all'esito della Camera di Consiglio del 10.2.2025 ha pronunziato il seguente ORDINANZA 1. Oggetto della controversia, storia, decisione amministrativa impugnata e motivi di ricorso La controversia ha ad oggetto l'impugnazione proposta con ricorso depositato in data 15.01.2024 da AB RR LG LU avverso il provvedimento a mezzo del quale la Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Ancona decideva di non riconoscere la protezione medesima nei suoi confronti. La ricorrente impugnava la decisione amministrativa, notificata in data 23.12.2023 e chiedeva il riconoscimento, nell'ordine e in via gradata: dello status di rifugiato ai sensi della Convenzione di Ginevra del 1951 e relative norme di recepimento interno;
della protezione sussidiaria ai sensi dell'art. 14, D. Lgs. 251/2007; della protezione speciale ai sensi dell'art. 32, co. 3, D. Lgs. 25/2008. In occasione dell'audizione amministrativa del 09.10.2023 la ricorrente, cittadina colombiana, dichiarava di essere nata a [...] nel dipartimento di Caldas e di avervi sempre vissuto con la famiglia di origine composta da una sorella e un fratello;
orfana di entrambe i genitori, vedova, la ricorrente ha cinque figli. Scolarizzata, fede cattolica, nel suo Paese lavorava in ambito commerciale. In merito alla propria vicenda riferiva che a seguito della morte del marito iniziava ad amministrare i risparmi familiari entrando in affari con i soci del coniuge che le cedevano alcuni terreni;
nell'occasione di vendere uno di questi apprendeva che il terreno era di proprietà altrui comprendendo, poiché priva di qualsiasi documento, di essere rimasta vittima di una truffa da parte degli ex compagni del marito, divenuti nel mentre irreperibili. La ricorrente riusciva a contattare queste persone che negavano qualsiasi negozio;
informata dal suocere della figlia di minacce di morte lei rivolte, la ricorrente si trasferiva a Bogotà dove, successivamente, veniva raggiunta dai figli. Nel mentre i truffatori venivano arrestati a seguito 1
di denunce presentate a loro carico;
la richiedente, tuttavia, si rifiutava di collaborare per corroborare le accuse a loro carico e la stessa, infine, decideva di espatriare raggiungendo l'Italia ove vive sua sorella. Invitata ad indicare le difficoltà che potrebbe incontrare in caso di rimpatrio, la ricorrente ribadiva di temere le minacce ricevute prima dell'espatrio da parte dei truffatori già arrestati in Colombia. La Commissione si costituiva in giudizio insistendo per il rigetto della domanda e del ricorso. Il Tribunale fissava l'udienza del 07.02.2025 all'esito della quale il fascicolo veniva rimesso al Collegio per la decisione.
2. Sulla situazione nel paese di origine. Il compito dello Stato (cfr art. 8, pf. 2 della direttiva «qualifiche» 2011/95/UE) è quello di acquisire informazioni precise ed aggiornate da fonti pertinenti, quali l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO), con particolare riferimento alla situazione del paese di origine della ricorrente, cittadina colombiana. A tal fine esaminata la situazione generale del paese di origine1 nel caso dell'odierna ricorrente non appare utile l'approfondimento di alcuna tematica relativa a mutate condizioni
1 La Colombia è stata uno dei tre paesi emersi dopo lo scioglimento della Gran Colombia nel 1830, gli altri sono Ecuador e Venezuela. Un conflitto decennale tra forze governative, paramilitari e gruppi insorti antigovernativi finanziati pesantemente dal traffico di droga, principalmente le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC), si è intensificato durante gli anni '90. Sulla scia della smobilitazione paramilitare negli anni 2000, sono sorti nuovi gruppi criminali che includevano alcuni ex paramilitari. Dopo quattro anni di formali negoziati di pace, il governo colombiano ha firmato un accordo finale con le FARC nel 2016 che chiedeva ai suoi membri di smobilitare, disarmare e reintegrarsi nella società e nella politica. L'accordo impegnava inoltre il governo colombiano a creare tre nuove istituzioni per formare un "sistema completo per la verità, la giustizia, la riparazione e la non ripetizione", tra cui una commissione per la verità, un'unità speciale per coordinare la ricerca di coloro che sono scomparsi durante il conflitto e una "Giurisdizione speciale per la pace" per amministrare la giustizia per i crimini legati al conflitto. Nonostante decenni di conflitti interni e sfide alla sicurezza legate al traffico di droga, la Colombia mantiene istituzioni democratiche relativamente forti e indipendenti caratterizzate da elezioni pacifiche e trasparenti e dalla protezione delle libertà civili.
La Colombia conta una popolazione totale di 49.588.357, i principali gruppi etnici sono CI e AN 87,6%, afro- colombiani (inclusi mulatti, raizal e palenqueri) 6,8%, indigeni 4,3%, non specificati 1,4% (stima 2018); le lingua parlate sono spagnoli (ufficiale) 98,9%, indigene 1%, portoghese 0,1%; Esistono 65 lingue indigene (stima 2023); la demografia religiosa è composta da Cattolici romani 63,6%, protestanti 17,2% (evangelici 16,7%, avventisti 0,3%, altri protestanti 0,2%), testimoni di Geova 0,6%, Chiesa di Gesù Cristo 0,1%, altri 0,3%, credenti 0,2%. Agnostici 1%, atei 1%, nessuno 14,2%, non specificato 1,8% (stima 2023). La Colombia è una repubblica presidenziale amministrativamente divisa in 32 dipartimenti (departamentos, singolare - dipartamento) e 1 distretto capitale* (distrito capital); Amazonas, Antioquia, Arauca, Atlantico, Bogota*, Bolivar, Boyaca, Caldas, Caqueta, Casanare, Cauca, Cesar, Choco, Cordoba, Cundinamarca, Guainia, Guaviare, Huila, La Guajira, Magdalena, Meta, Narino, Norte de Santander, Putumayo, Quindio, Risaralda, Archipielago de San Andres, Providencia y Santa LI (colloquialmente San Andres y Providencia), Santander, Sucre, Tolima, Valle del Cauca, Vaupes, Vichada. Fonte: CIA – The World Factbook – Colombia – ultimo aggiornamento 08.07.2024 – integralmente disponibile al link: https://www.cia.gov/the-world-factbook/countries/colombia/
Privazione arbitraria della vita, uccisioni illegali o politicamente motivate: ci sono state segnalazioni di omicidi arbitrari o illegali commessi dal governo o dai suoi agenti, tra cui esecuzioni extragiudiziali, durante l'anno. Secondo l'organizzazione non governativa (ONG) ES, dal 1° gennaio al 31 luglio, la polizia ha commesso 12 omicidi. In un caso, il 19 gennaio, nel comune di Venadillo, dipartimento di Tolima, la polizia ha sparato a AR VA AM, che è poi morto sotto la custodia della polizia. Le ONG e altre entità hanno richiesto indagini sulle accuse. Al 31 luglio, l'ufficio dell'ispettore generale ha segnalato 52 nuove indagini disciplinari contro 39 membri delle forze armate e della polizia per presunte violazioni dei diritti umani. Sono proseguite le indagini sulle violazioni commesse dalla polizia durante le proteste nazionali del 2021. A luglio, il procuratore generale ha accusato il colonnello della polizia nazionale ED GA EZ di omicidio per la morte di due manifestanti durante le proteste del 2021. Le indagini sugli omicidi sono proseguite, anche se lentamente a causa dell'elevato carico di lavoro di giudici, procuratori e investigatori delle forze dell'ordine. Dal 1° gennaio al 31 luglio, l'ufficio del procuratore generale ha registrato quattro nuove vittime di presunti omicidi aggravati o omicidi di civili commessi da agenti dello Stato. Nello stesso periodo, l'ufficio del procuratore generale ha formalmente incriminato e arrestato quattro membri delle agenzie di sicurezza per omicidi aggravati. Secondo quanto riferito dall'ONG Centro per la ricerca e l'educazione popolare (CINEP), organizzazioni criminali e gruppi armati illegali sono responsabili di 28 esecuzioni extragiudiziali avvenute tra gennaio e agosto. Le organizzazioni per i diritti umani, le vittime e gli investigatori governativi hanno accusato alcuni membri delle forze di sicurezza governative di collaborare con bande criminali, tra cui figuravano anche alcuni ex membri dei paramilitari, o di 2
tollerarne le attività. L'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha riferito che tra il 1° gennaio e il 30 giugno ha ricevuto 113 denunce di omicidi di difensori dei diritti umani. Di queste denunce, l'OHCHR ha confermato che 46 decessi erano correlati alle azioni dell'individuo in difesa dei diritti umani e ha ritenuto che 67 casi fossero inconcludenti. L'OHCHR ha riferito che 39 vittime erano uomini, sette donne, nove afro-colombiani e 11 persone indigene. L'OHCHR ha segnalato un aumento delle minacce contro i difensori dei diritti umani durante il periodo elettorale nella prima metà dell'anno. Il 1° agosto, l'ombudsman ha annunciato che si sono verificati 92 omicidi di leader sociali fino alla fine di giugno. Le ONG che utilizzano metodologie e definizioni diverse hanno segnalato numeri più elevati di omicidi di leader sociali e difensori dei diritti umani. L'ONG Institute for the Study of Development and Peace (INDEPAZ) ha segnalato 151 omicidi di leader sociali fino al 25 novembre. Le ONG ritengono il Paese altamente pericoloso per gli attivisti ambientalisti. Il 4 agosto, gruppi armati hanno ucciso UI RD IM nel comune di Pradera (Valle del Cauca). IM era un leader indigeno della comunità KW
TRIBUNALE ORDINARIO DI ANCONA SEZIONE SPECIALIZZATA IN MATERIA DI IMMIGRAZIONE, PROTEZIONE INTERNAZIONALE E LIBERA CIRCOLAZIONE DEI CITTADINI DELL'UNIONE EUROPEA
Il Tribunale di Ancona, in composizione collegiale, nella persona dei sig.ri magistrati: dott. Roberto Sereni Lucarelli - Presidente rel. dott. Alessandro Di Tano - Giudice dott. Valerio Guidarelli - Giudice
tra AB RR LG LU (C.F. [...]– Codice CUI 06FD9VZ), rappr.ta e difesa dall'avv. Sergio Orlando;
ricorrente e COMMISSIONE TERRITORIALE PER IL RICONOSCIMENTO DELLA PROTEZIONE INTERNAZIONALE DI ANCONA;
resistente sentito il giudice relatore;
all'esito della Camera di Consiglio del 10.2.2025 ha pronunziato il seguente ORDINANZA 1. Oggetto della controversia, storia, decisione amministrativa impugnata e motivi di ricorso La controversia ha ad oggetto l'impugnazione proposta con ricorso depositato in data 15.01.2024 da AB RR LG LU avverso il provvedimento a mezzo del quale la Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Ancona decideva di non riconoscere la protezione medesima nei suoi confronti. La ricorrente impugnava la decisione amministrativa, notificata in data 23.12.2023 e chiedeva il riconoscimento, nell'ordine e in via gradata: dello status di rifugiato ai sensi della Convenzione di Ginevra del 1951 e relative norme di recepimento interno;
della protezione sussidiaria ai sensi dell'art. 14, D. Lgs. 251/2007; della protezione speciale ai sensi dell'art. 32, co. 3, D. Lgs. 25/2008. In occasione dell'audizione amministrativa del 09.10.2023 la ricorrente, cittadina colombiana, dichiarava di essere nata a [...] nel dipartimento di Caldas e di avervi sempre vissuto con la famiglia di origine composta da una sorella e un fratello;
orfana di entrambe i genitori, vedova, la ricorrente ha cinque figli. Scolarizzata, fede cattolica, nel suo Paese lavorava in ambito commerciale. In merito alla propria vicenda riferiva che a seguito della morte del marito iniziava ad amministrare i risparmi familiari entrando in affari con i soci del coniuge che le cedevano alcuni terreni;
nell'occasione di vendere uno di questi apprendeva che il terreno era di proprietà altrui comprendendo, poiché priva di qualsiasi documento, di essere rimasta vittima di una truffa da parte degli ex compagni del marito, divenuti nel mentre irreperibili. La ricorrente riusciva a contattare queste persone che negavano qualsiasi negozio;
informata dal suocere della figlia di minacce di morte lei rivolte, la ricorrente si trasferiva a Bogotà dove, successivamente, veniva raggiunta dai figli. Nel mentre i truffatori venivano arrestati a seguito 1
di denunce presentate a loro carico;
la richiedente, tuttavia, si rifiutava di collaborare per corroborare le accuse a loro carico e la stessa, infine, decideva di espatriare raggiungendo l'Italia ove vive sua sorella. Invitata ad indicare le difficoltà che potrebbe incontrare in caso di rimpatrio, la ricorrente ribadiva di temere le minacce ricevute prima dell'espatrio da parte dei truffatori già arrestati in Colombia. La Commissione si costituiva in giudizio insistendo per il rigetto della domanda e del ricorso. Il Tribunale fissava l'udienza del 07.02.2025 all'esito della quale il fascicolo veniva rimesso al Collegio per la decisione.
2. Sulla situazione nel paese di origine. Il compito dello Stato (cfr art. 8, pf. 2 della direttiva «qualifiche» 2011/95/UE) è quello di acquisire informazioni precise ed aggiornate da fonti pertinenti, quali l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e l'Ufficio europeo di sostegno per l'asilo (EASO), con particolare riferimento alla situazione del paese di origine della ricorrente, cittadina colombiana. A tal fine esaminata la situazione generale del paese di origine1 nel caso dell'odierna ricorrente non appare utile l'approfondimento di alcuna tematica relativa a mutate condizioni
1 La Colombia è stata uno dei tre paesi emersi dopo lo scioglimento della Gran Colombia nel 1830, gli altri sono Ecuador e Venezuela. Un conflitto decennale tra forze governative, paramilitari e gruppi insorti antigovernativi finanziati pesantemente dal traffico di droga, principalmente le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (FARC), si è intensificato durante gli anni '90. Sulla scia della smobilitazione paramilitare negli anni 2000, sono sorti nuovi gruppi criminali che includevano alcuni ex paramilitari. Dopo quattro anni di formali negoziati di pace, il governo colombiano ha firmato un accordo finale con le FARC nel 2016 che chiedeva ai suoi membri di smobilitare, disarmare e reintegrarsi nella società e nella politica. L'accordo impegnava inoltre il governo colombiano a creare tre nuove istituzioni per formare un "sistema completo per la verità, la giustizia, la riparazione e la non ripetizione", tra cui una commissione per la verità, un'unità speciale per coordinare la ricerca di coloro che sono scomparsi durante il conflitto e una "Giurisdizione speciale per la pace" per amministrare la giustizia per i crimini legati al conflitto. Nonostante decenni di conflitti interni e sfide alla sicurezza legate al traffico di droga, la Colombia mantiene istituzioni democratiche relativamente forti e indipendenti caratterizzate da elezioni pacifiche e trasparenti e dalla protezione delle libertà civili.
La Colombia conta una popolazione totale di 49.588.357, i principali gruppi etnici sono CI e AN 87,6%, afro- colombiani (inclusi mulatti, raizal e palenqueri) 6,8%, indigeni 4,3%, non specificati 1,4% (stima 2018); le lingua parlate sono spagnoli (ufficiale) 98,9%, indigene 1%, portoghese 0,1%; Esistono 65 lingue indigene (stima 2023); la demografia religiosa è composta da Cattolici romani 63,6%, protestanti 17,2% (evangelici 16,7%, avventisti 0,3%, altri protestanti 0,2%), testimoni di Geova 0,6%, Chiesa di Gesù Cristo 0,1%, altri 0,3%, credenti 0,2%. Agnostici 1%, atei 1%, nessuno 14,2%, non specificato 1,8% (stima 2023). La Colombia è una repubblica presidenziale amministrativamente divisa in 32 dipartimenti (departamentos, singolare - dipartamento) e 1 distretto capitale* (distrito capital); Amazonas, Antioquia, Arauca, Atlantico, Bogota*, Bolivar, Boyaca, Caldas, Caqueta, Casanare, Cauca, Cesar, Choco, Cordoba, Cundinamarca, Guainia, Guaviare, Huila, La Guajira, Magdalena, Meta, Narino, Norte de Santander, Putumayo, Quindio, Risaralda, Archipielago de San Andres, Providencia y Santa LI (colloquialmente San Andres y Providencia), Santander, Sucre, Tolima, Valle del Cauca, Vaupes, Vichada. Fonte: CIA – The World Factbook – Colombia – ultimo aggiornamento 08.07.2024 – integralmente disponibile al link: https://www.cia.gov/the-world-factbook/countries/colombia/
Privazione arbitraria della vita, uccisioni illegali o politicamente motivate: ci sono state segnalazioni di omicidi arbitrari o illegali commessi dal governo o dai suoi agenti, tra cui esecuzioni extragiudiziali, durante l'anno. Secondo l'organizzazione non governativa (ONG) ES, dal 1° gennaio al 31 luglio, la polizia ha commesso 12 omicidi. In un caso, il 19 gennaio, nel comune di Venadillo, dipartimento di Tolima, la polizia ha sparato a AR VA AM, che è poi morto sotto la custodia della polizia. Le ONG e altre entità hanno richiesto indagini sulle accuse. Al 31 luglio, l'ufficio dell'ispettore generale ha segnalato 52 nuove indagini disciplinari contro 39 membri delle forze armate e della polizia per presunte violazioni dei diritti umani. Sono proseguite le indagini sulle violazioni commesse dalla polizia durante le proteste nazionali del 2021. A luglio, il procuratore generale ha accusato il colonnello della polizia nazionale ED GA EZ di omicidio per la morte di due manifestanti durante le proteste del 2021. Le indagini sugli omicidi sono proseguite, anche se lentamente a causa dell'elevato carico di lavoro di giudici, procuratori e investigatori delle forze dell'ordine. Dal 1° gennaio al 31 luglio, l'ufficio del procuratore generale ha registrato quattro nuove vittime di presunti omicidi aggravati o omicidi di civili commessi da agenti dello Stato. Nello stesso periodo, l'ufficio del procuratore generale ha formalmente incriminato e arrestato quattro membri delle agenzie di sicurezza per omicidi aggravati. Secondo quanto riferito dall'ONG Centro per la ricerca e l'educazione popolare (CINEP), organizzazioni criminali e gruppi armati illegali sono responsabili di 28 esecuzioni extragiudiziali avvenute tra gennaio e agosto. Le organizzazioni per i diritti umani, le vittime e gli investigatori governativi hanno accusato alcuni membri delle forze di sicurezza governative di collaborare con bande criminali, tra cui figuravano anche alcuni ex membri dei paramilitari, o di 2
tollerarne le attività. L'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha riferito che tra il 1° gennaio e il 30 giugno ha ricevuto 113 denunce di omicidi di difensori dei diritti umani. Di queste denunce, l'OHCHR ha confermato che 46 decessi erano correlati alle azioni dell'individuo in difesa dei diritti umani e ha ritenuto che 67 casi fossero inconcludenti. L'OHCHR ha riferito che 39 vittime erano uomini, sette donne, nove afro-colombiani e 11 persone indigene. L'OHCHR ha segnalato un aumento delle minacce contro i difensori dei diritti umani durante il periodo elettorale nella prima metà dell'anno. Il 1° agosto, l'ombudsman ha annunciato che si sono verificati 92 omicidi di leader sociali fino alla fine di giugno. Le ONG che utilizzano metodologie e definizioni diverse hanno segnalato numeri più elevati di omicidi di leader sociali e difensori dei diritti umani. L'ONG Institute for the Study of Development and Peace (INDEPAZ) ha segnalato 151 omicidi di leader sociali fino al 25 novembre. Le ONG ritengono il Paese altamente pericoloso per gli attivisti ambientalisti. Il 4 agosto, gruppi armati hanno ucciso UI RD IM nel comune di Pradera (Valle del Cauca). IM era un leader indigeno della comunità KW
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