Trib. Patti, sentenza 06/06/2024, n. 1042

TRIBUNALE DI PATTI
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale di Patti, in persona del Giudice Dott. Pietro Paolo Arena, all'udienza del 06/06/2024, ha pronunciato, ex art. 429 c.p.c., la seguente
SENTENZA nella controversia iscritta al n. 3719/2022 R.G., promossa da:
AG AD, nata a [...] il [...] c. f.: SCG DRN
63D66 I199H, rappresentata e difesa giusta procura in atti, dall'Avv. Renata Spanò;

- ricorrente -

contro
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), in persona del legale rappresentante pro tempore, con l'avv. Stefania Sotgia;

- resistente -
OGGETTO: accreditamento contributi figurativi per LSU.
CONCLUSIONI DELLE PARTI: come da atti e verbali.
FATTO E DIRITTO
Con ricorso depositato il giorno 21.10.2022, AG AD conveniva in giudizio
l'I.N.P.S. per sentir accertare il suo diritto al riconoscimento dei contributi figurativi per l'attività di
"lavoratore socialmente utile" per i periodi di lavoro prestati come LSU dal 23/12/1991 al 30/12/1995 ai fini sia del diritto che della misura della pensione;
per i periodi di impiego in LSU successivi al 31 luglio 1995 (dal 01/08/1995) e sino al 30/12/1995 ai soli fini del raggiungimento dei requisiti assicurativi per il diritto alla pensione.
L'INPS si costituiva in giudizio con comparsa di risposta eccependo l'inammissibilità della domanda di condanna formulata dal ricorrente, la carenza di interesse ad agire in giudizio.
Sosteneva che il d. lgs n. 468/1997 prevede che periodi per i quali ai lavoratori utilizzati nei
LSU viene corrisposto l'assegno, sono riconosciuti utili d'ufficio, ai sensi dell'art. 7, comma 9, della
L. n. 223/91, ai soli fini del conseguimento del diritto a pensione e non della misura.
Rappresentava che ai sensi dell'art. 23 l. 67/1988 solo se il soggetto utilizzato nel progetto di pubblica utilità fosse stato un ex dipendente che stava percependo l'indennità di disoccupazione, avrebbe conservato il diritto all'accredito di contributi figurativi per disoccupazione.

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Precisava che la ricorrente non aveva lavorato in precedenza e, comunque, non stava percependo alcuna indennità di disoccupazione per i periodi di cui chiede l'accredito., pertanto, non rientrava nella previsione di accredito figurativo di cui al citato art. 23.
Concludeva chiedendo il rigetto del ricorso, con vittoria di spese e compensi.
La causa veniva istruita documentalmente quindi, all'udienza odierna, veniva discussa e decisa con la presente sentenza.
La ricorrente, premesso di essere stata avviata al lavoro come LSU, ex art. 23 della legge
67/88, presso la cooperativa SETER srl inserita nel progetto n. 90/1114 approvato dalla Commissione
Regionale per l'Impiego e con la qualifica di impiegata di concetto, ha rivendicato il diritto all'accredito della contribuzione figurativa secondo quanto disposto dal D. Lgs. n. 468 del 1997, art.
8, comma 19, normativa concernente i lavori socialmente utili, richiesta all'INPS con domanda amministrativa del 30.8.2022 cui l'INPS non dava corso.
Il Tribunale ritiene che la domanda sia fondata e meriti l'accoglimento.
Preliminarmente occorre disattendere l'eccezione di inammissibilità sollevata dall'INPS poiché dal tenore letterale del ricorso non emerge alcuna richiesta di condanna nei confronti dell'Istituto resistente bensì una domanda volta ad accertare la titolarità del diritto per cui la ricorrente agisce.
Parimenti infondata appare l'eccezione di carenza di interesse ad agire poiché l'azione di accertamento è volta ad eliminare una situazione di incertezza, obiettiva e pregiudizievole, relativamente all'esistenza di un rapporto giuridico o alla esatta portata di una serie di diritti ed obblighi senza che ciò necessariamente comporti un immediato e tangibile vantaggio o utilità.
Nel merito, la vicenda fattuale sottesa al caso di specie può essere sussunta nella previsione di cui al D. Lgs. n. 468 del 1997, art. 8, comma 19, espressamente riferita agli LSU.
I lavori socialmente utili costituiscono una