Trib. Cassino, sentenza 01/02/2024, n. 168
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Testo completo
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE DI CASSINO
Sezione civile
in persona del giudice designato dott. Virgilio Notari ha pronunciato la seguente
SENTENZA nella causa civile di primo grado iscritta al n. 2696/2018 del R.G.A.C., trattenuta in decisione il
18/10/2023 con concessione dei termini previsti dall'art. 190 c.p.c., vertente
TRA
ST LI (c.f. [...]), nata a [...] il [...], elettivamente domiciliata a Sant'LI RA (FR), in Via IV Novembre n. 22, presso lo studio dell'avv. Mariarosaria Violi, dalla quale è rappresentata e difesa giusta procura allegata alla comparsa del 6/11/2019 attrice
E
CITYNEWS S.P.A. (c.f. 10786801000), in persona del legale rappresentante pro tempore, con sede
a Napoli, in Piazza TTtti n. 7, LE LA (c.f. [...]), nata a [...]
(FR) il 24/4/1972, elettivamente domiciliate a Sora (FR), in Via Colle Marchitto n. 11, presso lo studio dell'avv. Paola D'Amico, rappresentate e difese dagli avv.ti Fabio Cannizzaro e Donatella
Piscitilli giusta procura a allegata alla comparsa del 2/10/2018 convenute
E
LI TT (c.f. [...]), nato a [...] il [...], elettivamente domiciliato a Sora (FR), in Via Colle Marchitto n. 11, presso lo studio dell'avv. Paola D'Amico, rappresentato e difeso dagli avv.ti Fabio Cannizzaro e Donatella Piscitilli giusta procura a allegata alla comparsa del 2/10/2018 convenuto
MOTIVI DELLA DECISIONE
Con atto di citazione notificato il 12/6/2018 la signora LI ST ha agito in giudizio per ottenere il risarcimento dei danni derivanti dalle condotte diffamatorie asseritamente commesse dalla
EW s.p.a., dalla dott.ssa GE CO e dal dott. TT AR attraverso la pubblicazione di un articolo comparso il 6/1/2018 sulla testata on line denominata “Frosinone
Today”. A sostegno della domanda l'attrice ha dedotto che il giorno precedente era stata arrestata in flagranza di reato dai Carabinieri di Atina (FR) a seguito di una perquisizione nella quale i militari avevano rinvenuto, all'interno dell'immobile in cui risiedeva, sito a San GI IN (FR), una carabina, cartucce di vario calibro e alcuni coltelli a serramanico. Ha riferito, nello stesso tempo, che ad onta dei gravi delitti di cui veniva accusata (detenzione illegale e ricettazione di armi clandestine e munizioni) ad esito dell'udienza di convalida il G.I.P. presso il Tribunale di Cassino, escluso ogni elemento di pericolosità, aveva rigettato la richiesta di misura cautelare avanzata dal
P.M. e disposto l'immediata liberazione dell'indagata. Secondo la prospettazione di parte attrice
nell'estensione del pezzo, apparso su Frosinone Today – all'epoca edito dalla EW s.p.a. e diretto dal dott. AR – con tanto di foto, la dott.ssa CO avrebbe commesso errori e omissioni così gravi da offrire ai lettori un quadro della vicenda del tutto stravolto rispetto a quello reale. In questa prospettiva la signora ST ha sottolineato che la giornalista aveva dato conto dell'adozione di arresti domiciliari, dell'avvio di un'ulteriore indagine in relazione ai fatti di causa e dell'utilizzo delle armi incriminate ad opera di terroristi islamici nel corso di attacchi di estrema drammaticità, nonostante il chiaro tenore del provvedimento conclusivo dell'udienza preliminare, assunto dal magistrato competente, senza supplementi istruttori, dopo aver appreso dalla diretta interessata che la presenza dei manufatti nell'abitazione di San GI IN (FR) era legata
a ragioni di collezionismo. Ha fatto presente, ancora, che pur essendo incensurata e avendo svolto in passato mansioni per la rete dei trasporti regionali francese in stretta collaborazione con le autorità di polizia, la diffusione dell'articolo di giornale sui principali motori di ricerca e sui social network aveva destato scalpore tra amici e conoscenti e, più in generale, in seno alla comunità locale, dove era stata additata come “terrorista” o paragonata al personaggio di “Rambo”, legato nell'immaginario collettivo a terrificanti scenari di guerra;
la smentita pubblicata il 13/1/2018 da
Frosinone Today, in questo contesto, si sarebbe rivelata inidonea a ridimensionare gli effetti pregiudizievoli della diffamazione, destinata non solo a compromettere l'onore, la reputazione e la salute mentale della vittima, ma anche a precluderle lo svolgimento delle principali attività realizzatrici della persona. Sulla scorta di quanto precede l'istante ha chiesto che ai sensi del combinato disposto degli artt. 185 c.p., 595, c. 3, c.p., 2043 c.c. e 2059 c.c. i convenuti siano condannati, in solido o pro quota, al pagamento di € 25.000,00 (oltre a interessi e rivalutazione monetaria) o del diverso importo ritenuto di giustizia, anche ex artt. 1226 c.c., alla pubblicazione della sentenza sulla rivista con modalità adeguate e al rimborso di tutti gli oneri di lite.
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Costitute con comparsa del 2/10/2018, la EW s.p.a. e la dott.ssa CO hanno eccepito che in virtù di una non corretta rappresentazione del contenuto degli articoli controversi e dei documenti fotografici ad essi allegati, disconosciuti dal punto di vista della conformità agli originali ai sensi e per gli effetti dell'art. 2712 c.c., la signora ST ha attribuito alle notizie apparse su Frosinone
Today un connotato diffamatorio alla prova dei fatti rivelatosi inesistente. Sul punto le convenute hanno osservato, in particolare, che il pezzo del 6/1/2018, anteriore alla celebrazione dell'udienza dinanzi al G.I.P. di Cassino, tenutasi l'8/1/2018, oltre a non contenere riferimenti diretti o indiritti all'identità della persona indagata, riportava in maniera fedele, sulla base delle informazioni diffuse alla stampa dai Carabinieri di Cassino, il fatto storico della perquisizione domiciliare presso un'abitazione di San GI IN, il rinvenimento all'interno dell'immobile di numerose armi da sparo o da taglio e di munizioni usate spesso da cellule terroristiche, l'assenza, in capo al detentore, delle necessarie autorizzazioni e la sua sottoposizione agli arresti domiciliari. Hanno rimarcato, ancora, che la misura cautelare era stata revocata solo dopo l'adempimento processuale, reso noto nei giorni successivi, e che il titolare del fascicolo, pur avendo disposto la liberazione della signora ST, aveva comunque indicato agli inquirenti la necessità di un