Trib. Minorenni Ancona, ordinanza 13/02/2025
TRIBMIN Ancona
Ordinanza
13 febbraio 2025
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13 febbraio 2025
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TRIBMIN Ancona
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Sul provvedimento
Testo completo
TRIBUNALE PER I MINORENNI DELLE MARCHE ANCONA
N. 105/2024
Il Giudice, all'esito dell'istruttoria svolta, emette la seguente
ORDINANZA
Letti gli atti del procedimento sopra-enumerato, aperto a tutela del minore PE
, nato a [...] il [...] e figlio della sig.ra
[...] ER
;
[...]
visti tutti i precedenti provvedimenti emessi da questo Tribunale – nell'ambito del presente procedimento nonché nell'ambito del proc. n. 10000403/2016, aperto e tuttora pendente a tutela degli altri figli della sig.ra i minori e –, le cui motivazioni e PE Persona_3 Persona_4
disposizioni qui si intendono integralmente richiamate e trascritte, con particolare riferimento al decreto collegiale del T.M. del 16.01.2024, con il quale, nel proc. n. 10000403/2016 e tra le varie
Per_ statuizioni, si disponeva quanto segue: l'affido di , e al Servizio Sociale del Per_4 PE
Comune di Cupra Marittima;
il collocamento di presso un'idonea comunità non appena PE dimissibile dall'ospedale, con facoltà della madre di poterlo seguire;
la sospensione della sig.ra dall'esercizio della responsabilità genitoriale su tutti e tre i figli minori;
l'invio degli atti PE
del procedimento sia al Giudice Tutelare competente per la nomina di un Tutore per i minori, sia al
P.M.M. in sede per l'estensione dell'azione anche a tutela del neonato;
PE
letti gli aggiornamenti trasmessi dai Servizi sia successivamente al decreto collegiale sopraccitato, sia a seguito degli ultimi provvedimenti emessi (cfr. in atti quanto disposto dal Giudice in data 15.05.2024, nell'ambito del presente procedimento nonché con riferimento al proc. n.
10000403/2016), con i quali gli operatori territoriali davano atto che la sig.ra inizialmente PE
dichiaratasi disponibile a seguire il figlio neonato in comunità, in un secondo momento non si era più presentata agli appuntamenti con i Servizi, comunicando al telefono di non voler più andare presso la struttura di accoglienza individuata e di volersi allontanare dai suoi figli, non rispondendo più alle numerose chiamate effettuate dall'assistente sociale referente e non presentandosi all'incontro per mettere per iscritto quanto riferito oralmente circa il proprio diniego. La madre della sig.ra PE
1
sig.ra aveva riportato agli operatori che la figlia non viveva più nella loro Parte_1
abitazione da diverso tempo ed era emerso che la madre dei minori si era resa di fatto irreperibile, avendo anche interrotto i rapporti con il S.T.D.P. AST competente e rinunciato ad intraprendere un programma residenziale presso una struttura terapeutica di recupero. In merito al piccolo e PE
nel relazionare in ordine al suo stato di salute, i Servizi davano atto che lo stesso era stato inserito presso una casa famiglia, senza la madre, anche alla luce dell'indisponibilità ad accogliere il neonato presso di sé espresso esplicitamente dai familiari più prossimi – la nonna materna stessa, già collocataria degli altri due nipoti;
il fratello della nonna materna, sig. ; il fratello della Tes_1
sig.ra sig. –, sentiti dagli operatori al riguardo. L'irreperibilità della PE Controparte_1
madre dei minori si era di fatto interrotta ad agosto 2024, quando la donna aveva contattato di nuovo i Servizi comunali e sanitari, per riprendere i controlli presso il S.T.D.P. e affermando di voler tornare ad essere presente nella vita dei figli. In tale occasione aveva raccontato di non aver un domicilio Per_ fisso, di aver fatto la escort in passato, di essere stata in compagnia dei figli e dopo aver Per_4
assunto sostanze stupefacenti e di voler entrare in comunità con , e non invece da sola per PE
un proprio percorso e per le proprie problematiche. Le importanti criticità comportamentali della signora erano emerse in precedenza anche da colloqui svolti dalla nonna materna dei minori con gli operatori: nello specifico, la sig.ra era stata costretta a sporgere formale denuncia nei confronti Pt_1
della figlia, raccontando che la stessa si era fatta aprire la porta dell'abitazione dalla cognata disabile che abitava con lei, sottraendole il portafogli ed effettuando prelievi bancomat per un importo di circa
1700 €; inoltre, in un'altra occasione la
N. 105/2024
Il Giudice, all'esito dell'istruttoria svolta, emette la seguente
ORDINANZA
Letti gli atti del procedimento sopra-enumerato, aperto a tutela del minore PE
, nato a [...] il [...] e figlio della sig.ra
[...] ER
;
[...]
visti tutti i precedenti provvedimenti emessi da questo Tribunale – nell'ambito del presente procedimento nonché nell'ambito del proc. n. 10000403/2016, aperto e tuttora pendente a tutela degli altri figli della sig.ra i minori e –, le cui motivazioni e PE Persona_3 Persona_4
disposizioni qui si intendono integralmente richiamate e trascritte, con particolare riferimento al decreto collegiale del T.M. del 16.01.2024, con il quale, nel proc. n. 10000403/2016 e tra le varie
Per_ statuizioni, si disponeva quanto segue: l'affido di , e al Servizio Sociale del Per_4 PE
Comune di Cupra Marittima;
il collocamento di presso un'idonea comunità non appena PE dimissibile dall'ospedale, con facoltà della madre di poterlo seguire;
la sospensione della sig.ra dall'esercizio della responsabilità genitoriale su tutti e tre i figli minori;
l'invio degli atti PE
del procedimento sia al Giudice Tutelare competente per la nomina di un Tutore per i minori, sia al
P.M.M. in sede per l'estensione dell'azione anche a tutela del neonato;
PE
letti gli aggiornamenti trasmessi dai Servizi sia successivamente al decreto collegiale sopraccitato, sia a seguito degli ultimi provvedimenti emessi (cfr. in atti quanto disposto dal Giudice in data 15.05.2024, nell'ambito del presente procedimento nonché con riferimento al proc. n.
10000403/2016), con i quali gli operatori territoriali davano atto che la sig.ra inizialmente PE
dichiaratasi disponibile a seguire il figlio neonato in comunità, in un secondo momento non si era più presentata agli appuntamenti con i Servizi, comunicando al telefono di non voler più andare presso la struttura di accoglienza individuata e di volersi allontanare dai suoi figli, non rispondendo più alle numerose chiamate effettuate dall'assistente sociale referente e non presentandosi all'incontro per mettere per iscritto quanto riferito oralmente circa il proprio diniego. La madre della sig.ra PE
1
sig.ra aveva riportato agli operatori che la figlia non viveva più nella loro Parte_1
abitazione da diverso tempo ed era emerso che la madre dei minori si era resa di fatto irreperibile, avendo anche interrotto i rapporti con il S.T.D.P. AST competente e rinunciato ad intraprendere un programma residenziale presso una struttura terapeutica di recupero. In merito al piccolo e PE
nel relazionare in ordine al suo stato di salute, i Servizi davano atto che lo stesso era stato inserito presso una casa famiglia, senza la madre, anche alla luce dell'indisponibilità ad accogliere il neonato presso di sé espresso esplicitamente dai familiari più prossimi – la nonna materna stessa, già collocataria degli altri due nipoti;
il fratello della nonna materna, sig. ; il fratello della Tes_1
sig.ra sig. –, sentiti dagli operatori al riguardo. L'irreperibilità della PE Controparte_1
madre dei minori si era di fatto interrotta ad agosto 2024, quando la donna aveva contattato di nuovo i Servizi comunali e sanitari, per riprendere i controlli presso il S.T.D.P. e affermando di voler tornare ad essere presente nella vita dei figli. In tale occasione aveva raccontato di non aver un domicilio Per_ fisso, di aver fatto la escort in passato, di essere stata in compagnia dei figli e dopo aver Per_4
assunto sostanze stupefacenti e di voler entrare in comunità con , e non invece da sola per PE
un proprio percorso e per le proprie problematiche. Le importanti criticità comportamentali della signora erano emerse in precedenza anche da colloqui svolti dalla nonna materna dei minori con gli operatori: nello specifico, la sig.ra era stata costretta a sporgere formale denuncia nei confronti Pt_1
della figlia, raccontando che la stessa si era fatta aprire la porta dell'abitazione dalla cognata disabile che abitava con lei, sottraendole il portafogli ed effettuando prelievi bancomat per un importo di circa
1700 €; inoltre, in un'altra occasione la
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