Trib. Minorenni Torino, sentenza 07/06/2024, n. 279
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Testo completo
REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE PER I MINORENNI DEL PIEMONTE E DELLA VALLE D'AOSTA
Riunito in camera di consiglio nella persona dei sottoindicati componenti:
PRESIDENTE dr.ssa I T
GIUDICE REL. dr.ssa G P
GIUDICE ONORARIO dr. M R
GIUDICE ONORARIO dr.ssa C D
nel procedimento n. 156/2023 Reg. Ad. promosso ai sensi dell'art. 44 lett. B) Legge n. 184/1983 da , nata a Parte_1
Castellamonte (TO) il 25.10.1979, coniugata con , nato a Lecce il 16.08.1977, CP_1 diretto ad ottenere l'adozione della figlia minore di quest'ultimo Persona_1
, nata a Minsk (Bielorussia) il 13.06.2022,
[...]
ha pronunciato la seguente
S E N T E N Z A
Con ricorso depositato in data 23.03.2023 la sig.ra ha chiesto che venga disposta in Parte_1 suo favore l'adozione ai sensi dell'art. 44 lett. B) L. 184/1983 della minore Persona_1
figlia che il sig. ha avuto con la sig.ra .
[...] CP_1 Persona_2
Si è dato, quindi, avvio alla necessaria attività istruttoria;
dalla relazione sociale acquisita e dalle audizioni della ricorrente, del di lei marito e della madre legale della minore è emerso che è Per_1
nata da una maternità surrogata: invero, i signori non potevano avere un figlio Parte_2
a causa di una patologia oncologica che aveva colpito l'odierna istante nel 2018. In un primo momento la coppia aveva pensato di intraprendere il percorso adottivo, ma aveva poi desistito in quanto erano stati informati della necessità di attendere cinque anni dalla diagnosi del tumore;
i coniugi si erano, quindi, interessati alla pratica della maternità surrogata e a seguito di vari approfondimenti avevano individuato l'Ucraina come luogo più idoneo per realizzare il proprio progetto;
vista l'impossibilità per la sig.ra di sottoporsi a terapie ormonali si era deciso Parte_1
per una ovodonazione da parte di una donatrice sconosciuta diversa dalla madre surrogata in ossequio
a quanto previsto dalla legislazione ucraina.
1
Senonché, l'insorgere del conflitto tra Russia e Ucraina costringeva la madre surrogata a rientrare in
Bielorussia e a partorire in tale Stato, con conseguente necessità di riconoscere la bambina come propria figlia nel rispetto delle
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