Trib. Minorenni Bologna, sentenza 26/02/2024, n. 28

TRIBUNALE PER I MINORENNI DELL'EMILIA ROMAGNA
IN BOLOGNA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale riunito in camera di consiglio in persona di
Dr.ssa Anna Filocamo Presidente
Dr.ssa Francesca Salvatore Giudice rel.
Dr.ssa Maria Graziano Giudice on.
Dr. Alberto Bertocchi Giudice on.
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
nel procedimento 50/20 reg. adott. relativo al minore 22/7/20 Persona_1
di, e CP_1 Controparte_2
instaurato su ricorso del Pm in data 11/8/20 ai sensi degli artt. 8 ss l. 184/83 con richiesta di accertamento dello stato di abbandono in capo al minore;
nell'ambito del quale sono state formulate le seguenti conclusioni:
i genitori non sono comparsi;
difensori dei genitori non sono comparsi e non hanno concluso;
il difensore del minore ha chiesto il deferimento della tutela del minore in capo agli zii affidatari
e con incarico al servizio Controparte_3 Controparte_4
sociale di vigilanza, sostegno e regolamentazione dei rapporti tra il minore e i genitori;
imposizione al padre di versare un contributo al mantenimento del minore;
il Pm, notiziato dell'udienza finale ex art. 15 l. 184/83, non ha presenziato né ha formulato conclusioni scritte;

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO E MOTIVI DELLA DECISIONE

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Il procedimento a tutela del minore trae origine da ricorso del Pm dell'agosto 2020, proposto sulla base della evidenziata situazione di pregiudizio in cui versava il minore appena nato.
A mezzo di tale ricorso si richiedeva l'apertura della procedura volta alla verifica dello stato di abbandono.
Emergeva come il padre del minore fosse clandestino sul territorio nazionale e avesse problemi con la giustizia. Lo stesso aveva assunto comportamenti scorretti verso la moglie e si era disinteressato del figlio. La sorella più grande del minore, (avuta dalla madre con precedente Persona_2
compagno), risultava già collocata presso la famiglia materna, con attivazione di un progetto di affido in favore di uno zio materno. La madre di AY, nel corso della gravidanza, aveva continuato ad assumere metadone in autonomia senza prescrizione medica e aveva assunto anche cannabis, al di fuori di un progetto riabilitativo. Inizialmente la donna aveva accettato di seguire un piano di disintossicazione ma solo dopo quattro giorni aveva disatteso gli accordi raggiunti allontanandosi dall'ospedale ove aveva dato alla luce il bambino. La stessa era risultata inadeguata nel maternage.
Con decreto provvisorio del 20/8/20 il Tribunale disponeva l'apertura del procedimento volto all'accertamento dello stato di abbandono e dava corso alla nomina di tutore previa sospensione della responsabilità genitoriale;
disponeva inoltre collocarsi il minore in idoneo ambito protetto, se opportuno e possibile con la madre, con possibilità in caso di ulteriore pregiudizio di collocarlo in idonea famiglia scelta dal Tribunale a scopo adottivo;
regolamentare inoltre i rapporti col genitore non convivente secondo opportunità e in forma protetta, con facoltà di sospenderli se disturbanti;
riferire sulle capacità genitoriali e sulla personalita' dei genitori dei genitori;
formulare un percorso di sostegno anche per il recupero dalle sostanze e una prognosi di possibile recuperabilità delle funzioni genitoriali, se compatibile coi tempi e le esigenze di crescita del minore;
valutare l'esistenza di parenti entro il IV grado che avessero rapporti significativi con il minore e fossero disponibili e adeguati ad accoglierlo.
Emergeva immediatamente la disponibilita' della zia materna del minore ad Controparte_3
accogliere la diade madre-figlio. Il progetto, valutato positivamente da servizio sociale, veniva asseverato dal Tribunale con decreto in data 3/9/20.
La madre iniziava anche il