Trib. Minorenni Caltanissetta, sentenza 29/05/2024, n. 46
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Testo completo
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE PER I MINORENNI DI CALTANISSETTA
Il Tribunale riunito in camera di consiglio il 19.4.2024 nelle persone di
Dott. L T Presidente
Dott.ssa B M B Giudice rel. Dott.ssa S R Giudice onorario
Dott. S T Giudice onorario
ha emesso la seguente
SENTENZ A Nell'ambito del procedimento n. 60000002/2021 nell'interesse di nato a Pt_1 Parte_2
Caltanissetta il 18.9.2009, attualmente collocato presso il padre, unitamente al fratello Pt_3
, nato a Piazza Armerina il 10.3.2008 e per il quale pende il procedimento n. 60000003/2021
[...] entrambi rappresentati e difesi dal curatore speciale avv. C D;
Pt_1 promosso con ricorso ai sensi degli artt. 8 e 12 L. 184/1983 del 3.2.2021 del P.M. in sede nei confronti di:
- , nato a Enna il 19.2.1973, res. in Petralia Sottana in via Grotte n. 18, Parte_4 rappresentato e difeso dall'avv. L D S, del foro di Enna;
- , nata a Piazza Armerina il 21.6.1986, res. in V, c.da Marcato, Parte_5 rappresentata e difesa dall'avv. C C del foro di Enna presso il cui studio ha eletto domicilio;
FATTO E DIRITTO Con ricorso del P.M.M., presentato in data 3.2.2021, è stata chiesta l'apertura della presente procedura, ai sensi dell'art. 8 e ss. L. 184/1983 per l'accertamento dello stato di abbandono morale e materiale del minore così come del fratello ;
Pt_2 Pt_3
Il ricorso traeva origine dalla relazione dei Servizi sociali di V del 22.1.20221, depositata nell'ambito del procedimento n. 147/2013 V.G. pendente all'epoca nell'interesse dei due minori. Con la suddetta relazione si segnalava che:
- In data 18.1.2021 il compagno della madre, era stato arrestato per Persona_1 il reato di pedo-pornografia minorile. e , i quali erano inseriti in Comunità sin Pt_2 Pt_3 dalla nascita (ospitati presso la Comunità di Villarosa dal 2013, anno in cui la Org_1
– sottoposta agli arresti domiciliari – era stata assunta come ausiliaria nella struttura), Pt_5 durante i soggiorni presso l'abitazione della madre, rimanevano spesso in compagnia del
, che non aveva nei loro confronti alcun atteggiamento affettuoso;
Per_1
- Durante le rare chiamate della madre alla Comunità, per parlare con i figli, piuttosto che dialogare con gli stessi preferiva metterli in contatto con il , il quale proferiva anche Per_1 offese nei confronti dei minori;
- Tali circostanze, unite alle promesse non mantenute dalla madre e ad atteggiamento anaffettivo della stessa (in occasione del Natale 2020 i figli avevano preparato un regalino per
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lei, la quale non ricambiava e neppure ringraziava del gesto) provocavano nei bambini senso di frustrazione e ansia, manifestati con disturbi del sonno, scatti d'ira, nervosismo;
- Il padre dei minori, genitore di altri cinque figli nati dall'unione con Persona_2 aveva trascorso vari anni in carcere e, di fatto, non aveva mai cercato di avere un rapporto con
i figli e . Pt_2 Pt_3
Con relazione del Consultorio Familiare e della Comunità di inserimento dei minori del 26.3.2021 si faceva presente che permaneva la discontinuità dei rapporti con la madre, circostanza che causava ai minori evidenti segni di turbamento, caratterizzati da ansia, rabbia e frustrazione, per cui si proponeva, al fine di sperimentare un contesto familiare sano e diverso da quello comunitario, di consentire agli stessi di trascorrere momenti presso famiglie d'appoggio.
Con i decreti del 6.4.2021 si procedeva, ai sensi degli artt. 10 e 12 L. 184/1983 ad effettuare gli avvisi di legge nei confronti dei genitori e a fissare la comparizione dei medesimi per la contestazione dello stato di abbandono dei figli.
All'udienza fissata per il 14.5.2021 si presentava la madre dei minori, la quale rappresentava che a seguito di conflitti con , ex compagno e padre di la stessa era inserita in Parte_4 Pt_2
Comunità ( di Caltanissetta) con , molto piccolo, mentre era in stato di Org_2 Pt_3 gravidanza, in attesa della nascita di Dal 2010 al 2017 la triade madre-figli, si trasferiva presso Pt_2 la Comunità di Villarosa, perché nel frattempo, la donna, doveva scontare la pena per il reato di rapina. Successivamente iniziava a lavorare, al fine di avere l'autonomia per sé e i figli. Nel 2017 si trasferiva temporaneamente in Germania riferendo ai figli che si sarebbero trasferiti con lei se le cose fossero andate bene. In tutti questi anni, la riferiva di essersi sempre presa cura dei minori, Pt_5 nonostante gli stessi si trovassero in comunità. Nel 2018 conosceva con Persona_1 il quale aveva altri due figli. Nel 2020, con il nuovo nucleo familiare, si trasferiva sul territorio di
V, ristrutturando una casa che potesse ospitare anche e La donna Pt_3 Pt_2 rappresentava di aver richiesto ai Servizi numerose volte la possibilità di riavere i figli con sé ma erano state tutte rigettate, aggiungendo che la Comunità non l'aveva aiutata e aveva scritto falsità in merito alla sua persona. Dal trasferimento su V, la donna riferiva di aver ricevuto “solo due” visite da parte del Servizio sociale, di cui una senza preavviso. Prima della pandemia, e Pt_2
facevano rientro a casa regolarmente, ogni settimana. Poi non era stato più possibile, quindi Pt_3 la relazione era proseguita con videochiamate. Rispetto all'anno in corso, fino al marzo 2021
Villarosa era stata qualificata come zona rossa, quindi non si era potuta recare a far visita ai figli ma
a marzo era andata per il compleanno di e altre due volte, ad aprile 2021 era stata male per Pt_3 patologia ipertensiva, essendo impossibilitata alla guida non si era potuta recare se non una volta, ma era stata presente sia alle visite effettuate all' che per le vaccinazioni presso l' di Enna. CP_1 CP_2
Rispetto al procedimento penale nei confronti del , la donna riferiva di credere nella sua Per_1 innocenza (indagato per il delitto di cui all'art. 600 ter c.p.) e rappresentava, tramite il difensore, che il Tribunale del Riesame aveva annullato il provvedimento applicativo della misura cautelare carceraria. La , quindi, chiedeva il rientro dei figli presso la propria abitazione per tutti i fine Pt_5 settimana, per le festività e in ogni caso definitivamente. Nella medesima udienza, era depositata comparsa di costituzione del difensore della madre, con la quale si rappresentava non solo la costante presenza della donna nella vita dei figli ma anche l'evidente desiderio degli stessi di andare a vivere con la madre e con il compagno della stessa che sarebbe affettuoso con e Si evidenziava, inoltre, l'assoluta adeguatezza genitoriale Pt_3 Pt_2 della donna – producendo verbale del e il continuo interessamento dalla stessa mostrato, con richieste costanti di rientro definitivo dei minori presso la propria abitazione, rimaste inevase con evidente pregiudizio per i minori che hanno subito una rarefazione degli incontri con la madre a causa delle restrizioni dovute alla pandemia, nell'anno 2020. Si rappresentava, inoltre, come la donna non era stata mai contattata dai Servizi incaricati nell'anno 2020. Si chiedeva quindi l'ascolto dei minori, la
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sottoposizione dei medesima ad una C.T.U. per verificare l'impatto di un eventuale affidamento etero familiare e dell'allontanamento della madre e una C.T.U. per verificare le capacità genitoriali della stessa.
A riscontro di quanto dichiarato erano depositate relazioni relative alla procedura di volontaria giurisdizione:
- del 19.2.20219 Servizio sociale di Calascibetta, nella quale si rappresentava che la madre dei minori in data 12.10.2018 aveva dato prematuramente alla luce il figlio . Nei mesi di ricovero (due) Per_3
i minori avevano fatto visita alla madre in ospedale e poi avevano ripreso i rientri a casa nei fine settimana, tutti sereni. I bambini erano turbati dalla possibilità di riprendere i contatti con il padre (decreto del 6.11.2018): non l'aveva mai incontrato e solo nei primi anni di vita. Pt_2 Pt_3
Entrambi avevano quindi manifestato rifiuto ad incontrarlo e anche la madre era totalmente contraria per l'assenza prolungata dell'uomo. La , insieme al , si erano trasferiti in un alloggio Pt_5 Per_1 più grande in Calascibetta, pulito e ordinato. e manifestavano il desiderio di poter Pt_2 Pt_3 rientrare a vivere con la madre e il , il quale era affettuoso e responsabile con i due minori;
Per_1
- del 26.3.2019 della N.P.I. di Enna con la quale si rappresentava che la era molto capace e Pt_5 affettiva con i figli, che il era una persona tranquilla e affezionato a e . Che Per_1 Pt_2 Pt_3 l'attaccamento dei due minori alla madre era molto profondo, essendo cresciuti a contatto con lei, in comunità, per anni e con conseguente estremo malessere quando la medesima, per cercare opportunità di inserimento, era uscita dalla Comunità. Entrambi rifiutavano l'idea di un affido eterofamiliare, desiderosi di rientrare presso la famiglia della madre e del “che riconoscono come la loro Per_1 famiglia”. Per questo il Servizio di N.P.I. proponeva un progetto di rientro presso l'abitazione materna;
- del 29.7.2019 rappresentava che continuavano i rientri dei minori Organizzazione_3 nei week-end presso l'abitazione materna. Sia che manifestavano tristezza e Pt_2 Pt_3 malumore la domenica, al pensiero di rientro in Comunità. Gli operatori della Comunità, tuttavia, già riferivano che i bambini rientravano poco puliti, che la non rispettava sempre gli orari di Pt_5 prelievo e rientro e durante la settimana non aveva con loro alcun contatto telefonico. Il , Per_1 inoltre, che sembra legato ai bambini, durante la settimana era stato visto a Villarosa più volte, ma mai si era recato a trovare i minori in Comunità. I minori continuavano ad opporsi ad incontrare il padre. La , inoltre, frequentava la cognata, sorella del , la quale aveva intrapreso una Pt_5 Per_1 relazione con tale , sottoposto a sorveglianza speciale. La donna riferiva ai servizi di Persona_4 evitare la frequentazione ma tale circostanza era in contraddizione con le notizie apprese del Servizio, infatti, nel corso dell'ultima visita domiciliare, presso l'abitazione era rinvenuto proprio
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