Trib. Minorenni Sassari, sentenza 30/04/2024, n. 60
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Testo completo
N.49/2023 R.G.
REPUBBLICA ITALIANA
TRIBUNALE PER I MINORENNI DI SASSARI
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE, riunito in camera di consiglio, composto dai signori:
Dott.ssa M.S P Presidente rel Dott.ssa E M Giudice
Dott.ssa A.Genziana Lay Giudice onorario
Dott. M S Giudice onorario
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
nel procedimento indicato in epigrafe relativo al minore:
, nato a Sassari il 25 gennaio 2008 Parte_1
promosso dal Parte_2 ricorrente nei confronti di:
, nato a Olbia il 25 agosto 1969, residente a Olbia, Via Parma n. 3 e Ctroparte_1
, nata a Olbia il 19 maggio 1979, rappresentata e difesa dagli avv.ti F Ctroparte_2
D e D P, presso le quali è elettivamente domiciliata , nello studio in Olbia, Via Cosenza n.1
Resistenti
C l'intervento del curatore speciale : avv. F D C
sulle seguenti
CONCLUSIONI:
Pubblico : ha insistito nelle conclusioni di cui al ricorso. Parte_2
Curatore speciale : ha chiesto il rigetto della richiesta di decadenza dei genitori dalla responsabilità genitoriale la conferma dell'inserimento in comunità del minore fino al diciottesimo anno con affidamento dello stesso al Servizio Sociale fino al ventunesimo anno, e con attivazione di un supporto psicologico e/o neuropsichiatrico , in funzione delle valutazioni che saranno fatte, e di un supporto alla genitorialità per la madre con eventuale presa in carico presso il CSM.
Difensore della signora : si è associato alle richieste del curatore speciale CP_2
OSSERVA
C ricorso, depositato in data 14 giugno 2023 con il quale il Pubblico Ministero ha chiesto a questo Tribunale di voler nel merito :
-dichiarare in via cautelare e inaudita altera parte la sospensione dei genitori dalla responsabilità genitoriale con collocamento del minore in adeguata struttura comunitaria ;
-applicare a pena di decadenza a entrambi i genitori le idonee prescrizioni tra le quali quella di cessare immediatamente ogni condotta pregiudizievole per il minore e quella di intraprendere un percorso di supporto alla genitorialità;
-affidare il minore ad altro nucleo familiare idoneo , tutelante e disponibile ad accoglierlo o, in subordine, prevedere l'inserimento comunitario del minore in regime residenziale, con conseguente affidamento dello stesso al responsabile della struttura comunitaria;
-nominare un curatore speciale del minore per la rappresentanza processuale e/o sostanziale del minore ;
-incaricare i Servizi Sociali territorialmente competenti affinchè avvalendosi , se necessario della collaborazione dei Servizi specialistici, adottino gli interventi opportuni a sostegno del minore e monitorino costantemente la situazione familiare.
C il medesimo ricorso il Pubblico Ministero chiede che, con decreto provvisoriamente esecutivo, emesso ai sensi dell'art. 473 bis 15, siano adottati i provvedimenti necessari nell'interesse del minore e, in particolare che il Tribunale voglia :
-dichiarare, in via cautelare e inaudita altera parte, la sospensione di entrambi i genitori dalla responsabilità genitoriale, avviandoli a percorsi di valutazione e rafforzamento delle capacità genitoriali, all'esito dei quali valutare se riammetterli all'esercizio della responsabilità genitoriale dichiararli definitivamente decaduti;
-affidare il minore ad altro nucleo familiare idoneo , tutelante e disponibile ad accoglierlo o, in subordine, prevedere l'inserimento comunitario del minore in regime residenziale, con conseguente affidamento dello stesso al responsabile della struttura comunitaria;
-fissare entro i successivi quindici giorni, udienza per la conferma, modifica o revoca dei provvedimenti adottati, nonché dare disposizioni per il prosieguo della causa.
A sostegno delle sue richieste il Pubblico Ministero ricorrente prospettava una condizione di gravissimo disagio del minore, quale segnalata dal Servizio Sociale del Comune di Olbia. La situazione del minore è giunta all'attenzione del Servizio Sociale per effetto di una segnalazione anonima . I successivi accertamenti socioambientali hanno effettivamente confermato che il minore versava in una condizione di grave disagio.
Il minore viveva con la madre e uno zio materno, con i quali aveva rapporti altamente conflittuali, e con la nonna, in un'abitazione in precarie condizioni a causa della gravissima incuria igienica, e dell'accumulo smodato di materiale di diversa natura, che riduceva significativamente gli ambienti disponibili. A compromettere ulteriormente la condizione igienico sanitaria dell'alloggio contribuiva la presenza di animali domestici e delle loro deiezioni.
Il padre manteneva rapporti saltuari con il ragazzo che non lo considerava una figura di riferimento né sotto il profilo materiale né sotto il profilo affettivo-relazionale.
Anche quando reso edotto della critica situazione del figlio, pur essendosi dichiarato disponibile a intervenire a sua tutela del minore, di fatto non aveva palesato adeguato interesse e non aveva più fatto riferimento al Servizio. Nel corso dell'indagine socioambientale il minore aveva dichiarato di vivere quotidianamente una condizione opprimente: si sentiva eccessivamente controllato manifestava grave disagio rispetto alla
propria condizione abitativa e alle condizioni psicofisiche della madre e dello zio, che talvolta, a suo dire, abusava di alcol . Il minore manifestava il proprio disagio anche in ambito scolastico. In occasione degli accessi domiciliari la madre del minore era apparsa delirante e confusa. Anche la nonna si era mostrata confusa e in affanno, poco consapevole delle ragioni di disagio del nipote.
Il Servizio aveva instaurato un contatto anche con lo zio il quale però ha assunto un contegno ambivalente.
In considerazione delle molteplici criticità rilevate il Servizio aveva attivato un monitoraggio, cercando di attivare un progetto di sostegno strutturato. Il perdurante disinteresse del padre e l'atteggiamento oppositivo della madre della minore avevano tuttavia compromesso l'intervento che aveva avuto parziale attuazione attraverso l'attivazione dell'assistenza domiciliare per il ripristino di idonee condizioni igienico sanitarie nell'abitazione e l'avvio delle procedure per l'attivazione del supporto educativo territoriale e di un sostegno alla genitorialità per la signora . CP_2
In tale contesto la famiglia allargata non sembrava offrire risorse adeguate. Il minore aveva trascorso qualche tempo presso una zia paterna per affrancarsi dall'opprimente situazione vissuta nella propria casa ma aveva poi fatto rientro presso la madre. Dalle relazioni emergeva una verosimile impropria responsabilizzazione del minore rispetto alle criticità familiari.
nelle prime fasi dell'indagine socio-ambientale si era mostrato favorevole a un Parte_1 allontanamento dall'abitazione familiare successivamente , tuttavia, si era mostrato contrario alla proposta di un inserimento comunitario.
C decreto del 20 giugno 2023 il giudice delegato ha ritenuto indispensabile intervenire a tutela del minore prima dell'instaurazione del contraddittorio e con decreto del 20 giugno 2023:
- ha incaricato il Servizio Sociale del Org_1
.di attivare idoneo sostegno alla genitorialità in favore dei genitori del minore;
.di garantire un pregnante servizio di assistenza domiciliare presso l'abitazione ove vive il minore;
.di attivare con assoluta urgenza un sostegno educativo a cadenza quotidiana , attraverso l'inserimento semiresidenziale del minore in comunità o in alternativa attraverso accessi quotidiani all'abitazione alternati dall'inserimento del minore in attività ludico-ricreative strutturate per le finalità indicate in espositiva;
.di garantire che tutti gli interventi procedano senza soluzione di continuità nel periodo estivo;
.di inviare entro il 30 giugno 2023 una relazione dettagliata contenente il progetto elaborato e le condizioni di attuazione e successivamente relazioni bimestrali di aggiornamento.
-ha incaricato Il di procedere alla valutazione diagnostica Organizzazione_2 finalizzata all'eventuale presa in carico della signora CP_2
-ha incaricato il Servizio Sociale del Comune di Tempio Pausania di procedere con assoluta urgenza a un'indagine socio-ambientale sul padre del minore e di trasmettere una relazione informativa entro il 30 giugno 2023
-ha prescritto a entrambi i genitori di aderire a tutti gli interventi di monitoraggio e sostegno che saranno attivati in esecuzione del presente provvedimento;Nel corso dell'udienza successiva al richiamato provvedimento provvisorio il minore ha manifestato anche davanti al giudice delegato la propria condizione di malessere e, pur esprimendo il suo sincero affetto per la madre, ha espresso il bisogno di avere uno spazio di riflessione in un contesto neutro, quale quello di una comunità, al fine di ridefinire i termini della relazione e di riprogrammare i propri obiettivi senza la pressione del conflitto relazionale.
In riferimento al padre ha espresso il bisogno di costruire una relazione significativa attraverso un percorso di conoscenza reciproca.
Su questi presupposti, a parziale modifica del primo provvedimento urgente si è ritenuto opportuno disporre l'inserimento del minore in una struttura residenziale con garanzia del mantenimento dei rapporti con entrambi i genitori, in funzione dei bisogni affettivi del minore con conferma degli altri incarichi conferiti ai Servizi Sociali del comune di Olbia e di Tempio Pausania.
Purtroppo a causa di problemi connessi alla notifica il provvedimento è stato eseguito solo 25 ottobre
2023. Nel frattempo il padre del minore ha finalmente iniziato ad attivarsi per recuperare un ruolo maggiormente responsabilizzato e, in attesa del suo inserimento in comunità, ha anche temporaneamente accolto presso di sé il figlio per qualche giorno consentendogli così di frequentare con regolarità la scuola dopo che, all'inizio dell'anno scolastico aveva maturato numerose assenze. In merito al periodo trascorso presso l'abitazione del padre il minore, nuovamente sentito prima del suo inserimento in comunità, si è espresso in termini positivi. Egli però ha confermato il desiderio di un'esperienza comunitaria , evidenziando di aver bisogno di tempo per poter rinsaldare il rapporto con il padre solo recentemente riavviato. Rispetto alla madre il ragazzo non ha evidenziato significative novità. Dopo l'inserimento in comunità il minore ha continuato a incontrare con regolarità il padre, con il quale ha anche serenamente trascorso le festività natalizie . Il signor si è mostrato motivato Pt_1 al consolidamento del suo rapporto con il figlio in un'ottica di crescente responsabilizzazione ma ha sempre rispettato la sua scelta di permanere in comunità e la gradualità richiesta dal ragazzo che rivendica i propri spazi e manifesta il bisogno di una certa gradualità .
I rapporti con la madre continuano invece a risentire della condizione di instabilità della donna che incide fortemente sulla qualità delle relazioni nonostante il legame affettivo. Il nucleo familiare della signora beneficia ancora dell'assistenza domiciliare che garantisce la CP_2 cura igienica dell'alloggio e assicura supporto all'anziana madre non autosufficiente, stante l'incapacità dei figli di prestarle adeguata assistenza . La signora peraltro ha recentemente denunciato il proprio fratello, che con lei convive , per gravi fatti di maltrattamento e abusi di natura sessuale, asseritamente protrattisi negli anni e ai quali anche il minore avrebbe avuto occasione di assistere, intervenendo anche a tutela della mamma. A seguito della denuncia la signora è stata avviata al . CP_2 Organizzazione_3
Il minore sta proseguendo il proprio percorso comunitario con adeguata adesione agli interventi educativi ma inizia a manifestare sofferenza emotiva , da ricondursi, verosimilmente , al suo pesante vissuto. A fronte della denuncia della madre è stato anche attivato il di Sassari per la Org_4 valutazione e il sostegno specialistico. All'esito dell'istruttoria emerge con ogni evidenza l'inadeguatezza attuale a riaccogliere il minore del contesto materno che tuttora necessita di un intervento costante persino per la gestione della quotidianità, è tuttora connotato da relazioni gravemente conflittuali e, secondo quanto emerge dalla denuncia, è da anni teatro di gravi maltrattamenti e abusi subiti dalla signora anche in presenza CP_2 del figlio. A fronte dell'assoluta inadeguatezza del contesto materno, il padre è seriamente impegnato in un percorso di graduale responsabilizzazione sia sotto il profilo materiale che sotto il profilo relazionale.
Tale percorso , solo recentemente avviato, è tuttavia ancora nella fase iniziale, e non sono maturi i tempi per la completa riassunzione del ruolo genitoriale in capo al signor . Pt_1
La permanenza in comunità si profila pertanto, allo stato, come la soluzione maggiormente rispondente ai bisogni evolutivi del minore e alla sua stessa ferma volontà.
Deve comunque favorirsi il percorso di riavvicinamento al padre, già in atto con esiti positivi e incoraggianti rispetto anche all'eventuale futura convivenza e deve essere salvaguardato il rapporto con la madre attraverso incontri che dovranno svolgersi nei tempi e con le modalità definite dagli operatori dei servizi a vario titolo coinvolti nel rispetto dei bisogni e della volontà del minore.
La condizione di sofferenza di impone adeguata valutazione specialistica e idoneo supporto. Pt_1
A entrambi i genitori devono impartirsi specifiche prescrizioni perché aderiscano agli interventi di sostegno in loro favore e a tutela del minore. Allo stato , considerata l'adesione del padre al percorso di riavvicinamento al figlio e l'atteggiamento collaborativo assunto, non si ravvisano i presupposti di cui all'art. 5 bis L. 4 maggio 1984 n.183 per l'affidamento al Servizio Sociale. Detto Servizio dovrà tempestivamente segnalare l'eventuale abbandono dei percorsi di sostegno in atto anche al fine di rivalutare l'adozione della misura o
l'eventuale affidamento ai sensi dell'art. 26 R.D.1404 /1934 in prossimità del raggiungimento della maggiore età