Trib. Minorenni L'Aquila, sentenza 28/02/2024, n. 13

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Sul provvedimento

Citazione :
Trib. Minorenni L'Aquila, sentenza 28/02/2024, n. 13
Giurisdizione : Trib. Minorenni L'Aquila
Numero : 13
Data del deposito : 28 febbraio 2024

Testo completo


IL TRIBUNALE PER I MINORENNI DI L'AQUILA In nome del popolo italiano
Riunito nella Camera di Consiglio, con la presenza dei Giudice
Dott.I Rcia Presidente Dott.ssa C T Giudice
Dott. G M Giudice onorario
Dott.ssa C G Giudice onorario
Ha pronunziato la seguente
SENTENZA
Nel procedimento n. 43/22 RSA relativo al minore nato a Pescara il Persona_1
19.12.22 figlio di Persona_2
Con Decreto del 29.12.22 da intendersi qui integralmente richiamato questo T.M., visto il ricorso del Pmm in data 28.12.22 ex art 9 Lg. 184/83, disponeva l'apertura della procedura di adottabilità nei confronti del minore in oggetto, sospendendo la madre Persona_2
dalla responsabilità genitoriale, con affido del minore al S.S. del Comune di
[...]
R. Il S.S. veniva incaricato di effettuare un'approfondita indagine familiare e di verificare la proficua intrapresa da parte della madre di un serio percorso di distanziamento Per_2 dalle sostanze stupefacenti ed alcoliche, preferibilmente di tipo residenziale, nonché di effettuare una valutazione delle competenze genitoriali della medesima e di attivare in suo favore un percorso di sostegno psicologico, anche volto a maturare consapevolezza in ordine alla gravità delle condotte assunte, invitando la madre a collaborare con il S.S e ad impegnarsi proficuamente nei percorsi indicati, al cui esito restava subordinata la ripresa dei contatti con il figlio.
Alla base del richiamato decreto di apertura della procedura di adottabilità, vi era la relazione da parte del servizio ospedaliero di Pescara del 27.12.22 con oggetto:
“riconoscimento del minore nato il 19.12.22 da donna che inizialmente Persona_1 non voleva essere nominata” Il minore era risultato positivo alla cocaina. Si legge nella relazione che la madre riferiva di aver concepito il figlio nell'ambito di una relazione di circa un anno e mezzo con il compagno che avrebbe deciso si allontanarsi da lei in concomitanza della gravidanza. In tale periodo la puerpera avrebbe continuato e alle volte accentuato uno stile di vita a suo dire inadeguato, affermando di proseguire l'uso di cannabinoidi, chetamina e cocaina e saltuariamente alcol. Raccontava che nel fine settimana, con amici o anche da sola, si recava fuori regione per trascorrere serate di divertimento.
La ragazza raccontava pure di non aver volontariamente eseguito i controlli e visite durante la gravidanza, della quale il padre la madre e la nonna materna erano venuti a conoscenza soltanto a gravidanza inoltrata.
La signora in data 21.12.22 riferiva al servizio ospedaliero di voler procedere Persona_1 con il parto in anonimato poiché si sentiva totalmente sola anche nel farsi carico del bambino, avendo ricevuto solo rifiuti da parte della famiglia rispetto a richieste di aiuto.
Nonostante ciò, venivano invitati a colloquio da servizi ospedalieri i genitori e la nonna della
ragazza, si presentava solo la nonna, signora che riferiva di aver lei Parte_1 compreso lo stato di gravidanza della nipote all'ottavo mese poi costringendola a fare controlli, che la nipote aveva avuto relazioni con uomini violenti, uno dei quali presunto padre del piccolo , che la ragazza non era pronta ad accogliere il bambino ma lei era l'unico Per_1 membro della famiglia che si fidava della nipote pur essendo consapevole di essere
“raggirata dalla ragazza” La nonna specificava che viveva in una casa di proprietà con il marito non era ancora al corrente della nascita del piccolo, che ospitava in casa spesso in casa il fratello CP_1 diciottenne di e che si occupava a turnazione mensile di sua madre novantenne Per_2 malata di Parkinson. Per tali motivazioni era incerta sulla possibilità di offrire ausilio nella gestione del piccolo.
Successivamente si presentavano a colloquio anche i genitori di che Per_2 confermavano di aver scoperto tardi della gravidanza della figlia, ma mentre la madre di
cercava di dare una rappresentazione positiva della figlia dicendo di vederla Per_2 cambiata dalla nascita del bambino e che da tempo non faceva uso di sostanze, il padre riferiva invece che la figlia aveva bisogno di aiuto anche a termine. Negavano la possibilità di occuparsi del nipote perché impegnati con il lavoro
Con relazione dell'11.1.23 il Servizio sociale di R riferiva che il bambino era dimissibile dall'ospedale e veniva collocato in struttura in data 18.1.23
All'udienza in data 9.2.23 la signora riferiva di essere tornata a vivere con il Persona_1 padre, dopo la chiusura della relazione con il padre del bambino, di aver continuato ad assumere droghe durante la gestazione
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