Trib. Minorenni Bari, sentenza 07/11/2024, n. 342

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Sul provvedimento

Citazione :
Trib. Minorenni Bari, sentenza 07/11/2024, n. 342
Giurisdizione : Trib. Minorenni Bari
Numero : 342
Data del deposito : 7 novembre 2024

Testo completo

Proc. n. 50/2021 Reg. Abbandoni
TRIBUNALE PE R I MINO RENNI DI B ARI
REPUBBLICA ITALIANA
IN NO ME DEL PO POLO IT ALIANO
Il Tribunale per i Minorenni di Bari, riunito nelle persone dei Giudici:
Dott.ssa V M Presidente
Dott.ssa F S Giudice relatore
Dott.ssa R P Giudice Onorario
Dott. F C Giudice Onorario ha pronunciato la seguente
SENTENZA nel procedimento per l'accertamento dello stato di abbandono della minore nata a Persona_1
Barletta in data 2.03.2018, rappresentata e difesa in giudizio dall'Avv. M C nei confronti di nato a Barletta in data 20.01.1977, difeso di fiducia dall'Avv. F M;
CP_1
nata a Barletta in data 15.06.1988, difesa di fiducia dall'Avv. M Parte_1
Palmitessa;

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
Con ricorso presentato in data 21.12.2021, il P.M., ai sensi degli artt. 8 e ss. della legge 184/83, chiedeva l'apertura di un procedimento per verificare la sussistenza della condizione di abbandono della minore figlia di di . Persona_1 CP_1 Parte_1
Giova premettere che la vicenda familiare della minore era già stata conosciuta da questo Tribunale nell'ambito del procedimento nr. 1100/2018 VG, aperto su ricorso del PM in sede per la situazione di pregiudizio in cui versava la bambina, unitamente a suo fratello e alla propria madre, in ragione delle gravi condotte maltrattanti perpetrate dalla figura genitoriale paterna in danno della stessa
Parte_1
Il Tribunale, con decreto urgente del 26 luglio 2018, aveva affidato la minore e suo fratello Per_2 al Servizio sociale del comune di Barletta per ogni intervento reputato necessario e per la elaborazione di un calendario di incontri padre-minori all'atto della scarcerazione della figura paterna.
1

Per_ Il Collegio aveva anche disposto l'allontanamento del signor dalla casa familiare, con obbligo di corrispondere in favore della minore e di suo fratello un contributo economico per il mantenimento. Per_ Con successivo decreto del 10.11.2021, il Tribunale aveva dichiarato il signor decaduto dall'esercizio della responsabilità genitoriale nei confronti dei suoi figli nonché disposto il collocamento del nucleo madre-minori in Casa Famiglia.
Il nucleo madre-minori aveva fatto ingresso in struttura in data 18.11.2021.
Con nota del 2.12.2021, gli operatori comunitari avevano segnalato che la genitrice aveva violentemente aggredito il figlio nonché adottato comportamenti disfunzionali in danno di Per_2 entrambi i bambini, oltre che di avere tentato di aggredire fisicamente un operatore.
Con ulteriore nota del 9.12.2021, l'equipe comunitaria aveva segnalato che la signora Parte_1 aveva chiuso fuori dalla stanza i propri figli, utilizzava modalità violente verso i bambini, anche dichiarando di non volersi occupare costantemente dei propri figli.
La comunità aveva segnalato la condizione di profonda sofferenza di e di suo fratello, Per_1 come i minori apparissero poco sereni e mettessero in atto comportamenti disfunzionali.
Con successiva nota del 13.12.2021, la comunità segnalava l'intervento arresto della signora per avere posto in essere condotte aggressive nei confronti di altre ospiti della struttura Parte_1
e dei propri figli.
A tale proposito, va subito rappresentato come la signora sia poi stata, in data 14.12.2022, Parte_1 condannata dal Tribunale di Bari alla pena di anni tre e mesi uno di reclusione per il delitto di maltrattamenti in danno dei propri figli.
Il Tribunale per i Minorenni, con decreto definitivo del 16.12.2021, aveva dichiarato la decadenza della signora dall'esercizio della responsabilità genitoriale nei confronti dei propri figli Parte_1 minori e le dimissioni della madre dalla comunità di collocamento dei minori.
Il provvedimento con cui il Tribunale aveva dichiarato la decadenza dall'esercizio della responsabilità genitoriale della signora veniva poi confermato dalla Corte di Appello con Parte_1 provvedimento in data 8 aprile 2022. In particolare, la Corte d'Appello, nel rigettare il reclamo proposto dalla signora aveva rappresentato: “orbene il complesso delle circostanza fattuali Parte_1 consente di escludere il recupero delle attitudini genitoriali da parte della madre, dimostratasi incline a manifestazioni di violenza attuate persino nel contesto comunitario e idonee a compromettere la serenità e l'armonica crescita dei minori ancora in tenera età e corrobora il convincimento in ordine alla sua incapacità di adempiere i doveri inerenti alla responsabilità genitoriale”.
2
Sulla base dell'istruttoria espletata nel procedimento n. 1100/2018 VG veniva dunque disposta
l'apertura del presente procedimento per l'accertamento dello stato di abbandono della minore
Persona_1
Nella relazione del 3 febbraio 2022, la Comunità “Il Villaggio degli eroi” dava atto del fatto che la figura materna fosse stata ospite nella comunità assieme ai propri figli dal 18 novembre al 13 dicembre 2021, giorno in cui la donna era stata tratta in arresto per maltrattamenti in danno dei propri figli.
Quanto alla condotta serbata della figura materna in struttura, la comunità rappresentava:
nonostante il periodo di permanenza in struttura sia stato breve, si è potuto osservare sin dai primi giorni uno scarso se non nullo attaccamento della signora ai figli minori. Accadeva spesso che la signora si rivolgeva ai figli con toni e modi molto aggressivi facendo emergere l'estrema difficoltà della genitrice di gestire positivamente i minori e di metterli in primo piano. Spesso lamentava di non potere fare i fatti suoi, arrivando anche a chiudersi in camera e bloccare la porta per non fare entrare i bambini. Inoltre, come già evidenziato nelle precedenti note, la signora Per_ utilizzava modalità fisiche violente per rimproverare i bambini, come quando il piccolo di anni 2, Parte_1 opponendo resistenza agli strattoni della madre per riportarlo in camera, veniva bloccato dalla genitrice che gli tirava forti schiaffi sul viso. E' stato spesso necessario ricorrere all'ausilio delle forze dell'ordine per frenare la violenza della signora che metteva in atto sia nei confronti dei suoi stessi figli che verso gli operatori e ospiti della struttura.
Inoltre si evidenzia che la signora più volte si è rivolta ai suoi figli dicendo loro che non sarebbero dovuti Parte_1 nascere. I minori invece, in presenza della genitrice apparivano intimoriti e quando questa metteva in atto comportamenti disfunzionali si spaventavano cercando rifugio tra le braccia degli operatori della struttura. Difatti, la signora era solita mettere in atto i suoi
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