Trib. Palmi, sentenza 05/12/2024, n. 1306
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Testo completo
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
TRIBUNALE DI PALMI
SEZIONE LAVORO
Sentenza con motivazione contestuale nella persona del dott. Carlo Gabutti ha pronunciato, a seguito di deposito di note scritte in sostituzione dell'udienza del 03/12/2024 in base all'art. 127 ter c.p.c., la seguente
SENTENZA
nella causa iscritta al n. 663 /2024 R.G. LAVORO
TRA
, nata a [...] il [...] e residente a [...]Parte_1
San Giovanni (RC), Via Siena n. 1, rappresentata e difesa dall'Avv. Manuele Papalia ed elettivamente domiciliata presso lo Studio Legale di quest'ultimo, sito in Palmi (RC) Corso T.A.
Barbaro, 34, che lo rappresenta e difende giusta procura in atti;
Ricorrente
CONTRO
, in persona del tempore, con Controparte_1 CP_2 sede in Roma nel Viale Trastevere, 76, difeso, ope legis, dall'Avvocatura dello Stato di Reggio
Calabria, sita in Reggio Calabria, Via Plebiscito n. 15.
Resistente
(Contumace)
Oggetto: Carta Docenti.
Conclusioni: come in atti.
All'udienza del 03/12/2024 celebratasi ai sensi dell'art. 127-ter c.p.c., i procuratori delle parti hanno depositato note autorizzate ed hanno insistito nelle conclusioni come rassegnate negli scritti di costituzione. Il giudice all'esito della camera di consiglio ha pronunciato la seguente sentenza ex art. 429 c.p.c., esponendo i seguenti MOTIVI DELLA DECISIONE
Con ricorso depositato in data 03/03/2024, la docente , Parte_1 in servizio – al momento del deposito del ricorso – presso l'Istituto Comprensivo S. Eufemia-
Sinopoli-Melicuccà, affermava di non aver potuto usufruire, in quanto docente a tempo determinato, dell'erogazione della somma di € 500,00 annui di cui all'art. 1 comma 121 legge n. 107/2015 e pedissequo DPCM 23.9.2015, finalizzati all'acquisto di beni e servizi formativi per lo sviluppo delle competenze professionali (c.d. carta elettronica del docente).
In diritto, eccepiva l'illegittimità dell'esclusione dei docenti a tempo determinato dai destinatari del beneficio in quanto, ai sensi degli artt. 63 e 64 del CCNL Scuola, l'Amministrazione scolastica ha
l'obbligo di fornire a tutto il personale docente, senza alcuna distinzione tra docenti a tempo indeterminato e a tempo determinato, “strumenti, risorse e opportunità che garantiscano la formazione in servizio”.
Deduceva che tanto è stato sancito anche dalla Corte di Giustizia Europea nonché dal consiglio di
Stato con la sentenza n. 1842 del 16.03.2022, il quale intervenendo sulla materia inerente la fruibilità della card docenti da parte del personale precario ha affermato la irragionevolezza della differenza di trattamento tra personale precario e di ruolo che colliderebbe con i precetti costituzionali degli artt.
3, 35 e 97 della Costituzione «sia per la discriminazione che introduce a danno dei docenti non di ruolo (resa palese dalla mancata erogazione di uno strumento che possa supportare le attività svolte alla loro formazione e dargli chances rispetto agli altri docenti di aggiornare la loro preparazione), sia, ancor di più, per la lesione del principio di buon andamento della P.A”.
Concludeva, quindi, chiedendo Previa eventuale disapplicazione dell'art. 1, commi 121, 122 e 124, della Legge n. 107/2015, dell'art. 2 del DPCM del 23 settembre 2015 e/o dell'art. 3 del d.P.C.M. del
28 17 novembre 2016, per violazione della clausola 4 dell'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, recepito dalla dir. 99/70 del Consiglio dell'Unione Europea accertarsi e dichiararsi il diritto della parte ricorrente ad usufruire del beneficio economico di € 500,00 annui, tramite la “Carta elettronica” per l'aggiornamento e la formazione del personale docente, di cui all'art. 1 della Legge
n. 107/2015, per gli anni scolastici 2020/2021, 2021/22 e 2022/2023, conseguentemente condannarsi il al riconoscimento del beneficio stesso, così come previsto e Controparte_1 disciplinato dalla normativa in favore del docente a tempo determinato per tutti i suddetti anni scolastici;
In ogni caso, con condanna al pagamento delle spese di giudizio da distrarre in favore dello scrivente Avvocato dichiaratosi antistatario.
Il convenuto non si costituiva in giudizio rimanendo pertanto contumace. CP_1
All'esito della trattazione scritta sostitutiva dell'udienza in base all'art. 127 ter c.p.c. verificata la rituale comunicazione del decreto per la trattazione scritta a tutte le parti costituite, il Giudice decideva la causa con sentenza.
Il ricorso è fondato, per i motivi che si diranno.
Il thema decidendum del presente giudizio è rappresentato dal riconoscimento della c.d. carta docente di cui all'art. 1 co. 121 l. 107/2015 ed al DPCM 28.11.2016 che ha sostituito il precedente
DPCM 23.9.2015.
Sussiste, in via preliminare, la giurisdizione del giudice ordinario in quanto la presente controversia attiene alla fase di gestione del rapporto di lavoro ed al riconoscimento del credito in esame.
Secondo la costante giurisprudenza di legittimità, infatti, il processo in materia di pubblico impiego privatizzato non ha struttura impugnatoria poiché ha ad oggetto non l'atto od il provvedimento emesso dal datore di lavoro ma il diritto soggettivo del lavoratore. Il dato normativo di riferimento, infatti, è rappresentato dall'art. 63 co. 1 d.lgs. 165/2001 in base al quale sono devolute alla giurisdizione ordinaria tutte le controversie relative agli atti di c.d. micro-organizzazione ex art. 5 co.
2 d.lgs. cit., che incidono, cioè, sulla gestione di un rapporto di lavoro già instaurato, “incluse le controversie concernenti l'assunzione al lavoro, il conferimento e la revoca degli incarichi dirigenziali e la responsabilità dirigenziale, nonché quelle concernenti le indennità di fine rapporto, comunque denominate e corrisposte, ancorché vengano in questione atti amministrativi presupposti”, mentre restano devolute alla giurisdizione amministrativa di legittimità le controversie relative alle procedure concorsuali ed a quella esclusiva tutte le controversie concernenti i rapporti di pubblico impiego non privatizzato. La P.A., infatti, agisce con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro ex art. 5 co. 2 d.lgs. 165/2001 e, pertanto, tutti gli atti attinenti ai profili organizzativi e gestionali devono essere valutati secondo i medesimi parametri (Cass. Ord. 28873 dell'1.12.2017).
Per quanto riguarda il merito, il iconosce, con cadenza annuale, un buono elettronico di spesa CP_3 dell'importo annuo di € 500,00, maturato tra il primo settembre ed il 31 agosto di ciascun anno scolastico (art. 5 DPCM cit.), con vincolo di destinazione per l'acquisto di beni e servizi specificamente indicati (art. 6 co. 3 DPCM cit.) con funzione formativa, in favore dei docenti in servizio (art. 3 co. 1 e 2 e art. 9 co. 3 e 4 DPCM cit.) presso gli enti accreditati (art. 7 DPCM cit.).
A tal proposito, inoltre, occorre evidenziare come il credito in esame non ha natura temporalmente illimitata in
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
TRIBUNALE DI PALMI
SEZIONE LAVORO
Sentenza con motivazione contestuale nella persona del dott. Carlo Gabutti ha pronunciato, a seguito di deposito di note scritte in sostituzione dell'udienza del 03/12/2024 in base all'art. 127 ter c.p.c., la seguente
SENTENZA
nella causa iscritta al n. 663 /2024 R.G. LAVORO
TRA
, nata a [...] il [...] e residente a [...]Parte_1
San Giovanni (RC), Via Siena n. 1, rappresentata e difesa dall'Avv. Manuele Papalia ed elettivamente domiciliata presso lo Studio Legale di quest'ultimo, sito in Palmi (RC) Corso T.A.
Barbaro, 34, che lo rappresenta e difende giusta procura in atti;
Ricorrente
CONTRO
, in persona del tempore, con Controparte_1 CP_2 sede in Roma nel Viale Trastevere, 76, difeso, ope legis, dall'Avvocatura dello Stato di Reggio
Calabria, sita in Reggio Calabria, Via Plebiscito n. 15.
Resistente
(Contumace)
Oggetto: Carta Docenti.
Conclusioni: come in atti.
All'udienza del 03/12/2024 celebratasi ai sensi dell'art. 127-ter c.p.c., i procuratori delle parti hanno depositato note autorizzate ed hanno insistito nelle conclusioni come rassegnate negli scritti di costituzione. Il giudice all'esito della camera di consiglio ha pronunciato la seguente sentenza ex art. 429 c.p.c., esponendo i seguenti MOTIVI DELLA DECISIONE
Con ricorso depositato in data 03/03/2024, la docente , Parte_1 in servizio – al momento del deposito del ricorso – presso l'Istituto Comprensivo S. Eufemia-
Sinopoli-Melicuccà, affermava di non aver potuto usufruire, in quanto docente a tempo determinato, dell'erogazione della somma di € 500,00 annui di cui all'art. 1 comma 121 legge n. 107/2015 e pedissequo DPCM 23.9.2015, finalizzati all'acquisto di beni e servizi formativi per lo sviluppo delle competenze professionali (c.d. carta elettronica del docente).
In diritto, eccepiva l'illegittimità dell'esclusione dei docenti a tempo determinato dai destinatari del beneficio in quanto, ai sensi degli artt. 63 e 64 del CCNL Scuola, l'Amministrazione scolastica ha
l'obbligo di fornire a tutto il personale docente, senza alcuna distinzione tra docenti a tempo indeterminato e a tempo determinato, “strumenti, risorse e opportunità che garantiscano la formazione in servizio”.
Deduceva che tanto è stato sancito anche dalla Corte di Giustizia Europea nonché dal consiglio di
Stato con la sentenza n. 1842 del 16.03.2022, il quale intervenendo sulla materia inerente la fruibilità della card docenti da parte del personale precario ha affermato la irragionevolezza della differenza di trattamento tra personale precario e di ruolo che colliderebbe con i precetti costituzionali degli artt.
3, 35 e 97 della Costituzione «sia per la discriminazione che introduce a danno dei docenti non di ruolo (resa palese dalla mancata erogazione di uno strumento che possa supportare le attività svolte alla loro formazione e dargli chances rispetto agli altri docenti di aggiornare la loro preparazione), sia, ancor di più, per la lesione del principio di buon andamento della P.A”.
Concludeva, quindi, chiedendo Previa eventuale disapplicazione dell'art. 1, commi 121, 122 e 124, della Legge n. 107/2015, dell'art. 2 del DPCM del 23 settembre 2015 e/o dell'art. 3 del d.P.C.M. del
28 17 novembre 2016, per violazione della clausola 4 dell'accordo quadro sul lavoro a tempo determinato, recepito dalla dir. 99/70 del Consiglio dell'Unione Europea accertarsi e dichiararsi il diritto della parte ricorrente ad usufruire del beneficio economico di € 500,00 annui, tramite la “Carta elettronica” per l'aggiornamento e la formazione del personale docente, di cui all'art. 1 della Legge
n. 107/2015, per gli anni scolastici 2020/2021, 2021/22 e 2022/2023, conseguentemente condannarsi il al riconoscimento del beneficio stesso, così come previsto e Controparte_1 disciplinato dalla normativa in favore del docente a tempo determinato per tutti i suddetti anni scolastici;
In ogni caso, con condanna al pagamento delle spese di giudizio da distrarre in favore dello scrivente Avvocato dichiaratosi antistatario.
Il convenuto non si costituiva in giudizio rimanendo pertanto contumace. CP_1
All'esito della trattazione scritta sostitutiva dell'udienza in base all'art. 127 ter c.p.c. verificata la rituale comunicazione del decreto per la trattazione scritta a tutte le parti costituite, il Giudice decideva la causa con sentenza.
Il ricorso è fondato, per i motivi che si diranno.
Il thema decidendum del presente giudizio è rappresentato dal riconoscimento della c.d. carta docente di cui all'art. 1 co. 121 l. 107/2015 ed al DPCM 28.11.2016 che ha sostituito il precedente
DPCM 23.9.2015.
Sussiste, in via preliminare, la giurisdizione del giudice ordinario in quanto la presente controversia attiene alla fase di gestione del rapporto di lavoro ed al riconoscimento del credito in esame.
Secondo la costante giurisprudenza di legittimità, infatti, il processo in materia di pubblico impiego privatizzato non ha struttura impugnatoria poiché ha ad oggetto non l'atto od il provvedimento emesso dal datore di lavoro ma il diritto soggettivo del lavoratore. Il dato normativo di riferimento, infatti, è rappresentato dall'art. 63 co. 1 d.lgs. 165/2001 in base al quale sono devolute alla giurisdizione ordinaria tutte le controversie relative agli atti di c.d. micro-organizzazione ex art. 5 co.
2 d.lgs. cit., che incidono, cioè, sulla gestione di un rapporto di lavoro già instaurato, “incluse le controversie concernenti l'assunzione al lavoro, il conferimento e la revoca degli incarichi dirigenziali e la responsabilità dirigenziale, nonché quelle concernenti le indennità di fine rapporto, comunque denominate e corrisposte, ancorché vengano in questione atti amministrativi presupposti”, mentre restano devolute alla giurisdizione amministrativa di legittimità le controversie relative alle procedure concorsuali ed a quella esclusiva tutte le controversie concernenti i rapporti di pubblico impiego non privatizzato. La P.A., infatti, agisce con la capacità e i poteri del privato datore di lavoro ex art. 5 co. 2 d.lgs. 165/2001 e, pertanto, tutti gli atti attinenti ai profili organizzativi e gestionali devono essere valutati secondo i medesimi parametri (Cass. Ord. 28873 dell'1.12.2017).
Per quanto riguarda il merito, il iconosce, con cadenza annuale, un buono elettronico di spesa CP_3 dell'importo annuo di € 500,00, maturato tra il primo settembre ed il 31 agosto di ciascun anno scolastico (art. 5 DPCM cit.), con vincolo di destinazione per l'acquisto di beni e servizi specificamente indicati (art. 6 co. 3 DPCM cit.) con funzione formativa, in favore dei docenti in servizio (art. 3 co. 1 e 2 e art. 9 co. 3 e 4 DPCM cit.) presso gli enti accreditati (art. 7 DPCM cit.).
A tal proposito, inoltre, occorre evidenziare come il credito in esame non ha natura temporalmente illimitata in
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