Trib. Roma, sentenza 06/11/2024, n. 16947

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Sul provvedimento

Citazione :
Trib. Roma, sentenza 06/11/2024, n. 16947
Giurisdizione : Trib. Roma
Numero : 16947
Data del deposito : 6 novembre 2024

Testo completo

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE DI ROMA
PRIMA SEZIONE CIVILE
così composto:
dott.ssa Marta Ienzi Presidente
dott.ssa Cecilia Pratesi Giudice
dott.ssa Stefania Ciani Giudice relatore
riunito nella camera di consiglio ha emesso la seguente
SENTENZA
nella causa civile in primo grado iscritta al n. 22494 del Ruolo Generale
degli Affari Contenziosi dell'anno 2024 promossa da
10/02/2005), con il Parte_1
patrocinio dell'avv. GUERCIO GIOVANNI giusta procura speciale in atti;

ricorrente
nei confronti del
PUBBLICO MINISTERO in sede;

OGGETTO: ricorso ai sensi della Legge n. 164/1982.
CONCLUSIONI
Per parte ricorrente: Voglia l'On.le Tribunale adìto:
-autorizzare a sottoporsi a trattamento Parte_1
2
medico-chirurgico per l'adeguamento dei suoi caratteri sessuali a quelli
femminili;

-contestualmente, stante lo stato di avanzata femminilizzazione
raggiunto dal ricorrente, ordinare all'Ufficiale di Stato Civile di di Pt_1
effettuare la rettificazione nel relativo registro mediante l'indicazione del
nuovo sesso, da maschile a femminile, e nome, che, a tal fine, egli intende
sostituire dal proprio prenome “ ” con quello di “ ”. Parte_1 Per_1

Ragioni di fatto e di diritto della decisione
Con ricorso depositato in data 29/05/2024, ritualmente e
tempestivamente notificato unitamente al pedissequo decreto di fissazione
d'udienza, ha adito l'intestato Tribunale al fine di Parte_1
chiedere l'accoglimento delle conclusioni in epigrafe trascritte.
A sostegno delle domande, lo stesso ha dedotto che sin dall'infanzia
ha manifestato una natura psicologica e comportamentale tipicamente
femminile, pur essendo in individuo di sesso biologico maschile;
al fine di
adeguare l'aspetto fisico alla psiche ha intrapreso un percorso presso
l'Azienda Ospedaliera San Camillo – Forlanini di Roma – SAIFIP –
all'esito del quale i sanitari hanno diagnosticato la sua condizione di disforia
di genere, e ha assunto una terapia ormonale femminilizzante tanto da aver
assunto da tempo l'aspetto esteriore e gli atteggiamenti tipici di una donna.
Comparsa personalmente all'udienza del 14/10/2024, parte ricorrente
si è riportata integralmente al ricorso e all'esito il giudice delegato, dato atto
che la stessa ha assunto i caratteri sessuali secondari tipicamente femminili,
ha rimesso la causa al collegio per la decisione.
3
Dalla documentazione allegata all'atto introduttivo e, segnatamente,
dalla “Relazione psicologica di / del Servizio Parte_1 Per_1
di Adeguamento tra Identità Fisica ed Identità Psichica (SAIFIP) presso
l'Azienda Ospedaliera San Camillo – Forlanini di del 14/4/2024, Pt_1
emerge che l'attore ha intrapreso e portato a termine il percorso
psicodiagnostico che ha condotto alla diagnosi di Incongruenza di Genere
che in letteratura viene definita come una “marcata e persistente
incongruenza tra il genere esperito dall'individuo e il sesso assegnato”
(OMS, 2018), già denominata Disforia di Genere (DSM-5, cod. 302.85)
prima della pronuncia dell'Organizzazione Mondiale della Sanità del 2018.
Lo stesso ha intrapreso anche a settembre 2022 una terapia ormonale
femminilizzante ed è in grado di affrontare gli interventi chirurgici che si
effettuano per la riattribuzione di sesso, interventi che non presentano di per
sé particolari livelli di pericolosità per la vita e la salute delle persone che li
richiedono. D'altra parte l'identificazione al femminile e la possibilità di
presentarsi al mondo secondo il genere desiderato ha permesso a parte
attrice di contenere i disagi relativi alla Incongruenza di Genere, nonostante
il desiderio di effettuare
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