Trib. Monza, sentenza 29/01/2024, n. 278

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Sul provvedimento

Citazione :
Trib. Monza, sentenza 29/01/2024, n. 278
Giurisdizione : Trib. Monza
Numero : 278
Data del deposito : 29 gennaio 2024

Testo completo

N. R.G. 4686/2022
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale di Monza, Seconda Sezione Civile, nella persona del Giudice monocratico, dott. Carlo
Albanese, ha pronunciato la seguente
SENTENZA nella causa civile di I Grado iscritta al n. R.G. 4686/2022 promossa
DA
IO D'LA, C.F. [...], residente in [...] ed ivi elettivamente domiciliato in via Parravicini n. 2 presso lo studio dell'Avv. Angelo Pagliarello che lo rappresenta e difende come da procura posta in calce all'atto di citazione;

ATTORE
NEI CONFRONTI DI
ON RA, C.F. [...], residente in [...];

CONVENUTO CONTUMACE
Oggetto: Risarcimento danno da reato.
CONCLUSIONI
All'udienza del 27.11.2023 la parte attrice ha precisato le seguenti conclusioni:
Voglia l'Ill.mo Tribunale di Monza adito, ogni contraria istanza rigettata, così decidere:


1. Accertare e Dichiarare la responsabilità della signor RF SO per tutti i fatti occorsi il

17.01.2018 meglio esposti nell'atto introduttivo del presente giudizio e, in particolare, per l'esplosione dei colpi di arma da fuoco, mentre era in servizio, che hanno attinto il signor NT D'QU;



2. Accertare e Dichiarare la responsabilità della signor RF SO per tutti i danni patiti dal signor NT D'QU a seguito dei fatti occorsi il 17.01.2018 e, in particolare, per le lesioni riportate a seguito dei colpi di arma da fuoco esplosi dal convenuto, in data 17 gennaio 2018 mentre era in servizio, nei confronti dell'attore;

Per l'effetto


3. Condannare il signor RF SO a risarcire tutti i danni, patrimoniali e non, non esclusi il danno biologico, il danno psicologico, il danno morale ed esistenziale, il conseguenziale danno da

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sofferenza psicofisica ed ogni altro danno che venisse ravvisato dal Tribunale, patiti dal signor
D'QU NT, dedotto l'importo di euro 7.000,00 già versato, nella misura ritenuta di giustizia in forza delle risultanze istruttorie, con rivalutazione monetaria e interessi compensativi dal fatto al saldo;



4. Con vittoria di spese, compensi, oltre alle spese generali ed oltre iva e cpa, da porre a carico dell'erario in forza dell'ammissione dell'attore al patrocinio a spese dello Stato
”.
IN FATTO E IN DIRITTO
In data 7 gennaio 2018, alle 2,30 circa, NT D'QU, nel mentre si trovava presso il complesso abitativo sito nel Comune di Villasanta, via Marinetti n. 2, nell'intento di appropriarsi illegittimamente di beni, di proprietà di terzi, custoditi all'interno di un box, colto in flagranza da una pattuglia dei
Carabinieri della locale caserma composta dagli appuntati scelti SO RF e Giuseppe Di
Girolamo, dopo avere investito in retromarcia l'automobile delle forze dell'ordine posta a sbarramento del cancello d'ingresso del passo carraio, essere sceso dalla propria autovettura ed essersi dato alla fuga
a piedi attraversando il campo posto sul lato opposto della strada, è stato attinto al corpo da due colpi di pistola e, precisamente, un primo alla gamba destra ed un secondo, esploso pochi secondi dopo, al gluteo sinistro.
La ricostruzione della dinamica del sinistro è ben rappresentata nell'annotazione di servizio sottoscritta in data 18.1.2018 dal comandante della Legione dei Carabinieri, Gruppo di Monza, di cui è utile riportare alcuni passaggi al fine di far comprendere il comportamento, quantomeno gravemente colposo, posto in essere dall'odierno convenuto immediatamente dopo l'impatto tra l'autovettura condotta dall'attore e quella di proprietà dell'Arma dei Carabinieri posta a chiusura del passo carraio, sì da potersene ricollegare causalmente il danno non patrimoniale subito da parte attrice di cui si darà conto di qui a breve:
(…) L'PS Carfaro” (in realtà erroneamente indicato come tale pur essendo il cognome pacificamente
RF come riferito anche nelle s.i.t. del collega di turno, Giuseppe Di Girolamo) “rincorreva a piedi la vettura notando che, dopo l'impatto col veicolo militare, il conducente della Golf usciva a piedi dandosi alla fuga verso i campi posti sul lato opposto della strada. Riemerso dal corsello box l'PS
Carfaro, dopo aver intimato nuovamente al soggetto di fermarsi, esplodeva un colpo d'arma da fuoco, riferendo in sede di s.i. di averne esploso anche un secondo in rapida successione. Il militare allorquando esplodeva il colpo si trovava sulla via Marinetti in prossimità del tombino posto nelle adiacenze della rampa di accesso del corsello di box, mentre il soggetto era indicativamente al centro del camminamento pedonale di via Marinetti, nella vicinanza dell'albero più prossimo al palo della luce posto sostanzialmente in corrispondenza del cancello carraio del corsello dei box interessato.
pagina 2 di 9 Resosi conto di aver attinto il soggetto, l'PS Carfaro lo raggiungeva immediatamente all'inizio dell'area campestre, ammanettandolo;
raggiunto dal App Di Girolamo che, avendo udito il colpo, desisteva dall'inseguire l'altro soggetto. I militari, resisi conto che il soggetto era stato ferito, si attivavano per i soccorsi, che giungevano in loco poco tempo dopo con un'autoambulanza ed un'auto medica che evidentemente determinavano una contaminazione della scena (…). All'esterno, lungo la via Marinetti, veniva rinvenuto un unico bossolo a circa 150 cm dalla fine della salita
” (cfr. in tal senso il documento n. 1).
Tali dichiarazioni sono perfettamente in linea con le seguenti, relative alla fase successiva allo scontro tra le due autovetture, rese, per l'appunto, dall'appuntato Di Girolamo in sede di s.i.t.: “(…). Quando sono salito sopra ho notato che la Golf si era fermata in prossimità della nostra auto, solo dopo ho capito che c'era stato un violento impatto. Quando sono emerso dal corsello dei box ho notato il mio collega che era già al di sopra il soggetto e che aveva le manette in mano. Ricordo in particolare che, mentre ritornavo verso l'uscita dei box, ho udito un colpo, ma non sarei in grado di dire se si trattava di un colpo di pistola o di un altro rumore, né tanto meno sono in grado di riferire se siano stati esplosi degli altri colpi di pistola. Giunto in prossimità del mio collega, l'ho aiutato ad ammanettare il soggetto, che diceva che non sarebbe scappato;
dopo di che ha iniziato ad avvertire dei dolori al bacino e notavo delle macchie che ritenevo potessero essere di sangue, motivo per cui abbiamo tolto le manette e lo abbiamo adagiato su una panchina li vicino per prestare i primi soccorsi. Durante queste fasi ho chiesto al mio collega se avesse sparato e lui annuiva con la testa, poi mi diceva di aver sparato in aria (…). Nelle concitate fasi dei soccorsi, mentre il mio collega era al telefono e stava arrivando l'ambulanza, mi ha fatto notare, in due diversi momenti, che c'erano due bossoli a terra, tuttavia voglio precisare che, data la concitazione dei momenti, non posso escludere che abbiamo visto due volte lo stesso bossolo. A me personalmente sembra di averne visti due. Sia l'ambulanza che

l'auto medica hanno percorso esattamente la strada ove è stato rinvenuto il bossolo sottoposto a sequestro” (cfr. in tal senso il documento n. 19).
Orbene, da tali dichiarazioni, come detto perfettamente coincidenti e della cui attendibilità non è
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