Art. 1639. (Canone di affitto). Il fitto puo' consistere anche in una quota ovvero in una quantita' fissa o variabile dei frutti del fondo locato.

Articolo 1639 del Codice civile

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La responsabilità dell'appaltatore ex art. 1669 cod. civ. trova 
applicazione esclusivamente quando siano riscontrabili vizi          
riguardanti la costruzione dell'edificio stesso o di una parte di    
esso, ma non anche in caso di modificazioni o riparazioni apportate  
ad un edificio preesistente o ad altre preesistenti cose immobili,   
anche se destinate per loro natura a lunga durata. (Nella specie, la 
S.C. ha riformato la sentenza di merito che aveva ritenuto           
configurabile tale ipotesi di responsabilità in riferimento     
all'opera di mero rifacimento della impermeabilizzazione e           
pavimentazione del terrazzo condominiale di un edificio              
preesistente).

Cass. civ., sez. II, sentenza 20/11/2007, n. 24143

Cass. civ., sez. III, ordinanza 21/11/2022, n. 34198

L'art. 1669 cod.civ. al pari del corrispondente art. 1639 cod. civ., abrogato, configura una responsabilità extracontrattuale di ordine pubblico, sancita dalla legge al fine di promuovere la stabilità e solidità degli edifici nonché delle altre cose immobili destinate per loro natura a lunga durata e di tutelare in tal modo la incolumità personale dei cittadini; pertanto la responsabilità stessa può essere fatta valere non solo al committente, ma anche dal compratore dell'immobile e da qualunque terzo che sia stato danneggiato dalla rovina o dal pericolo di rovina dell'opera o dai gravi difetti della costruzione. L'applicabilità dell'art. 1669, nei confronti del venditore, rimane esclusa soltanto quando quest'ultimo non sia un costruttore professionale, o non abbia costruito egli stesso l'immobile con propria gestione diretta, ma l'abbia fatto costruire da un appaltatore. Il contratto di appalto previsto dal codice civile non è soggetto a rigore di forme, e quindi un mandato a concludere un appalto fra privati non richiede la Forma scritta ne' ad substantiam, ne' ad probationem. Sotto l'impero del codice civile del 1865, il contratto preliminare di compravendita immobiliare poteva essere validamente concluso anche in Forma verbale, e quindi il relativo mandato, con o senza rappresentanza, non doveva essere necessariamente redatto per iscritto. I patti aggiunti o contrari al contenuto di un documento per i quali l'art.2722 C.C. vieta la prova per testimoni,sono quelli che contraddicono o modificano, mediante aggiunte o detrazioni, il contenuto sostanziale di un atto scritto; quindi, il mandato senza rappresentanza non costituisce un patto aggiunto o contrario al negozio posto in essere dal mandatario in nome proprio e per conto del mandante. Il mandante, sostituendosi al mandatario senza rappresentanza, può, a norma dell'art. 1705, 2' comma cod.civ. esercitare i diritti di credito derivanti dalla esecuzione del mandato, purché non abbiano carattere reale o strettamente personale. L'efficacia probatoria della scrittura privata, nella parte che fa piena prova fino a querela di falso, ai sensi dell'art. 2702 cod.civ., è limitata alla provenienza delle dichiarazioni da chi l'ha sottoscritta, se la sottoscrizione è riconosciuta o debba considerarsi come riconosciuta, e non si estende al contenuto sostanziale delle dichiarazioni rese dalle parti ne' tanto meno a quei fatti che non incidano sulla esistenza e sulla efficacia della scrittura.

Cass. civ., sez. I, sentenza 12/04/1957, n. 1253

Nel giudizio di responsabilita puo essere evocato in causa, dal convenuto, il terzo, non soltanto al fine di essere tenuto a indennizzare il chiamante dalle conseguenze della lite, ma anche ai fini della liberazione del convenuto per l'individuazione di altro unico responsabile. Se in caso di garanzia propria, sussistendo la connessione obiettiva dei titoli, si attua la regola dell'attrazione del foro nella ipotesi della cosiddetta garanzia impropria, in cui difetta quella connessione, ove le cause siano di Competenza dello stesso giudice, esse possono essere trattate nel medesimo processo. La responsabilità esclusiva del direttore dei lavori si pone soltanto allorche l'appaltatore agisca effettivamente quale nudus minister senza cioe liberta di Determinazione e di decisione nella esecuzione dei lavori concessigli. L'appaltatore puo non compiere, o sospendere, nel comune interesse dei contraenti, e a scanso di responsabilità anche verso terzi, l'esecuzione dell'opera così come contrattata, o di parte di essa, quando esistano serie ragioni per ritenere che la continuazione dei lavori determinati dal contratto di appalto procuri un danno notevole o la rovina o il pericolo di rovina dell'edificio; in conseguenza la supina esecuzione, da parte dell'appaltatore, di ordini evidentemente errati da luogo alla responsabilità ex lege stabilita dagli artt. 1639 cod. civ. abrog. E 1669 cod. civ. vigente.

Cass. civ., sez. I, sentenza 31/07/1954, n. 2817

CGCE, n. 179/83, Conclusioni dell'avvocato generale della Corte, Industriebond FNV e Federatie Nederlandse Vakbeweging (FNV) contro Stato olandese, 08/11/1984

Articolo 1639 del Codice civile

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