Art. 16.((PROVVEDIMENTO ABROGATO DALLA L. 12 MARZO 1999, N. 68))

Art 16

(organi del collocamento: uffici provinciali del lavoro e della massima occupazione - commissioni provinciali)

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Consiglio di Stato, sez. VI, sentenza 2017-02-17, n. 201700730

TAR Reggio Calabria, sez. I, sentenza 2010-07-14, n. 201000813

In tema di risarcimento del danno subito dall'invalido, o da altro appartenente alle categorie protette avviato al lavoro ex legge 2 aprile 1968, n. 482, a seguito dell'ingiustificato rifiuto di assunzione dall'imprenditore, e corrispondente alle retribuzioni non percepite, il danno non è risarcibile, ai sensi dell'art. 1227, secondo comma, cod. civ., nella misura in cui il danneggiato abbia trascurato di attivarsi per evitarlo, mostrando una negligenza di cui possono essere sintomi l'oggettivo ritardo con cui è stata proposta l'azione giudiziale e la mancata attivazione nella ricerca di una nuova occupazione agevolata dalla situazione di invalidità. La misura del danno risarcibile può, quindi, essere determinata in via equitativa, ex art. 1226, cod. civ., mediante la riduzione della somma richiesta, anche in difetto di una espressa eccezione di controparte in ordine al "quantum", essendo sufficiente che vi sia stata la rituale allegazione dei fatti rilevanti che gli stessi risultino provati.

Nel rito del lavoro il deposito del ricorso in appello assume rilevanza - agli effetti della tempestività dell'impugnazione - per il suo obiettivo avverarsi, certificato dal cancelliere, essendo sufficiente che siffatta certificazione, benché non consacrata sull'originale del ricorso, risulti riportata su una copia del ricorso stesso.

Qualora la sentenza di primo grado abbia solo parzialmente riconosciuto il diritto di credito fatto valere in giudizio, l'accettazione del pagamento eseguito dal debitore, per la parte per la quale è stata pronunziata condanna, non costituisce per il creditore un comportamento univocamente, incompatibile con la volontà di impugnare la sentenza per ottenere l'integrale riconoscimento del suo diritto e, quindi, non comporta l'inammissibilità per acquiescenza dell'impugnazione da lui proposta.

Cass. civ., sez. IV lav., sentenza 11/11/2002, n. 15838

Il decreto, con il quale il prefetto determina l'ammontare delle somme dovute dal datore di lavoro per contravvenzione all'Obbligo di assunzione di invalidi (artt. 16 e 23 della legge 2 aprile 1968 n. 482), non integra provvedimento irrogativo di sanzione pecuniaria amministrativa, suscettibile di opposizione dinnanzi al giudice civile ai sensi degli artt. 22 e 23 della legge 24 novembre 1981 n. 689, riguardando un reato contravvenzionale, escluso dalla depenalizzazione prevista dalla citata legge del 1981 (art. 34 della legge medesima).*

Cass. civ., SS.UU., sentenza 12/12/1988, n. 6759

La richiesta di avviamento del datore di lavoro prevista dal quarto comma dell'art. 16 della legge 2 aprile 1968 n. 482 sulle assunzioni obbligatorie, che costituisce un requisito di legittimità del provvedimento di assegnazione e che ha la funzione di rendere possibile l'assunzione da parte delle imprese dei soggetti appartenenti alle categorie protette, va tenuta distinta dalla denuncia semestrale del personale occupato che i datori di lavoro hanno l'Obbligo ex art. 21 della legge sopracitata di inviare periodicamente all'ufficio provinciale del lavoro e della massima occupazione (U.P.l.m.o.), tuttavia sia la richiesta che la denuncia possono essere congiuntamente inoltrate all'U.P.l.m.o. Mediante la predisposizione e sottoscrizione di un unico atto, essendo solo sufficiente e necessaria la formulazione inequivoca di una esplicita volontà al riguardo da parte del datore di lavoro, il cui accertamento è riservato al giudice del merito. A tal fine, peraltro, la denuncia che tale dichiarazione contenga, ha efficacia soltanto nei limiti temporali del semestre di riferimento. ( Conf 5096/85, mass n 442421).*

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