Art. 3.((ARTICOLO ABROGATO DAL D.LGS. 19 NOVEMBRE 2008, N. 195))

Art 3


                    

 importazione ed esportazione al seguito 
 di denaro, titoli e valori mobiliari

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In tema di infrazioni valutarie, ai fini della quantificazione della 
sanzione per la violazione degli obblighi previsti dall'art. 3 del   
d.l. 28  giugno 1990, n. 167, convertito nella legge 4 agosto 1990,  
n. 227, in relazione all'importazione o esportazione di titoli e     
valori mobiliari, l'Amministrazione deve tener conto del valore      
reale e non del valore nominale del titolo, posto che l'art. 5 del   
d.l. citato, modificato dall'art. 2 del d.lgs. 30 aprile 2007, n.    
125, nel determinare le modalità per applicare la               
corrispondente sanzione pecuniaria, stabilisce una necessaria e      
precisa correlazione tra l'importo trasferito e il controvalore      
espresso in venti milioni di lire, che costituisce la franchigia     
stabilita dalla legge, al di sopra della quale si configura la       
violazione valutaria. Una diversa interpretazione della norma,       
incentrata sul valore nominale del titolo - determinando la          
parificazione, ai fini sanzionatori, della situazione di chi         
trasferisce titoli di valore pari a zero, o comunque inferiore alla  
franchigia fissata dalla legge, a quella di chi trasferisce titoli,  
pur nominalmente identici, aventi valore superiore alla detta soglia 
- si porrebbe in contrasto con il principio di ragionevolezza di cui 
all'art. 3 Cost.

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