(riordino degli organi consultivi e degli enti del settore dello spettacolo e del turismo)

Art. 3.(Riordino degli organi consultivi e degli enti del settore dello spettacolo e del turismo)1.In attesa della costituzione di un'autorita' di Governo specificamente competente per le attivita' culturali e dell'entrata in vigore delle leggi-quadro riguardanti il cinema, la musica, la danza, il teatro di prosa e gli spettacoli viaggianti, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto, con regolamenti governativi adottati ai sensi dell'articolo 17, comma 1, della legge 23 agosto 1988, n. 400, e degli articoli 30, 31 e 32 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni, di intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sentite le competenti commissioni parlamentari, si procede a:
a)riordinare gli organi consultivi istituiti presso il soppresso Ministero del turismo e dello spettacolo; ((10))b)riordinare gli enti operanti nel settore dello spettacolo e del turismo, prima sottoposti alla vigilanza del soppresso Ministero del turismo e dello spettacolo. ((10))2.I regolamenti di cui al comma 1 si conformano ai seguenti criteri e principi:
a)le funzioni gia' proprie delle commissioni e degli organi consultivi esistenti presso il soppresso Ministero del turismo e dello spettacolo sono attribuite ad almeno cinque comitati (musica, danza, cinema, teatro di prosa, circhi equestri e spettacoli viaggianti) ciascuno composto di non piu' di nove membri, scelti tra rappresentanti delle associazioni di categoria ed esperti altamente qualificati. I membri dei predetti comitati non possono rimanere in carica piu' di tre anni e non possono essere nuovamente nominati prima che siano trascorsi tre anni dalla cessazione dell'ultimo incarico. I membri dei comitati che siano rappresentanti di associazioni di categoria non possono partecipare alle riunioni nelle quali sono esaminate le richieste di finanziamento o di contributi avanzate dalla rispettiva categoria;
b)il riordino degli enti gia' vigilati si ispira alle istanze della regionalizzazione e dell'affidamento di specifiche funzioni a societa' o enti anche di natura privata quando cio' sia conforme a criteri di economicita' e funzionalita'. Alla nomina dei componenti degli organi amministrativi dei suddetti enti si procedera' solo dopo il riordino degli enti stessi;
c)e' prevista l'incompatibilita' dell'appartenenza ai comitati o agli organi dell'Ente teatrale italiano con l'esercizio di attivita' professionali obiettivamente tali da pregiudicarne la imparzialita' in quanto dirette destinatarie di interventi finanziari pubblici.
2-bis.Con regolamento governativo adottato ai sensi dell'articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta dell'Autorita' di Governo competente per lo spettacolo, sentito il comitato per i problemi dello spettacolo, sono disciplinati, anche ai sensi dell'articolo 12 della legge 7 agosto 1990, n. 241, i criteri e le modalita' per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari e vantaggi economici di qualunque tipo in favore dei soggetti che operano nel campo delle attivita' musicali, della danza, della prosa, del cinema e delle altre forme di spettacolo, considerando anche, a tal fine, la qualita', l'interesse nazionale cosi' come definito dall'articolo 2, comma 2, lettera a), della legge 30 maggio 1995, n. 203, ovvero l'apporto innovativo nel campo culturale dell'iniziativa.
2-ter.Sono abrogate, dalla data di entrata in vigore del regolamento di cui al comma 2-bis, le disposizioni di legge regolanti le materie oggetto del medesimo comma. Lo schema di regolamento e' trasmesso alla Camera dei deputati e al Senato della Repubblica perche' su di esso sia espresso, entro trenta giorni dalla data di assegnazione, il parere delle Commissioni permanenti, competenti per materia. Decorso tale termine, il regolamento e' emanato anche in mancanza del parere.
3.Le funzioni amministrative in materia di revisione dei film e dei lavori teatrali, gia' esercitate dal soppresso Ministero del turismo e dello spettacolo, restano attribuite, in attesa della costituzione di un'autorita' di Governo specificatamente competente per le attivita' culturali, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento dello spettacolo, che le esercita sentite le commissioni di primo grado e di appello di cui alla legge 21 aprile 1962, n. 161; la revisione in lingua originale dei film in lingua tedesca e in lingua francese da proiettare, rispettivamente, in provincia di Bolzano e nella regione Valle d'Aosta e' esercitata, su delega del Presidente del Consiglio dei Ministri, dal presidente della giunta provinciale di Bolzano e dal presidente della giunta regionale della Valle d'Aosta, sentita una commissione nominata dalla giunta provinciale e dalla giunta regionale. Il parere ed il nulla osta all'edizione italiana, rilasciati ai sensi della citata legge n.
161 del 1962, sono validi anche per le corrispondenti versioni del film in lingua tedesca e in lingua francese.
4.La trasmissione televisiva di opere a soggetto e film prodotti per la televisione che contengano immagini di sesso o di violenza tali da poter incidere negativamente sulla sensibilita' dei minori, e' ammessa, salvo restando quanto disposto dall'articolo 15, commi 10, 11 e 12, e dall'articolo 30 della legge 6 agosto 1990, n. 223, solo nella fascia oraria fra le 23 e le 7.
5.I produttori, i distributori o i concessionari televisivi possono richiedere, ai sensi della legge 21 aprile 1962, n. 161, il nullaosta per la trasmissione televisiva di opere a soggetto e film prodotti per la televisione, fuori della fascia oraria di cui al comma 4. Qualora non si siano avvalsi di tale facolta', il garante per la radiodiffusione e l'editoria, d'ufficio o su motivata denuncia, su conforme parere delle commissioni di cui agli articoli 2 e 3 della legge 21 aprile 1962, n. 161, se accerta la violazione del divieto di cui al comma 4 applica nei confronti del concessionario, le sanzioni di cui all'articolo 31, comma 3, della legge 6 agosto 1990, n. 223, e successive modificazioni.
6.Il regolamento di attuazione dei commi 4 e 5 del presente articolo, nonche' di adeguamento del regolamento approvato con decreto del Presidente della Repubblica 11 novembre 1963, n. 2029, e' emanato entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, sentito il garante per la radiodiffusione e l'editoria nonche' le competenti commissioni parlamentari che esprimono il loro parere entro trenta giorni dalla trasmissione dello schema di regolamento. Per i fini di cui ai commi 4 e 5 del presente articolo, la composizione delle sezioni della commissione, di cui all'articolo 2 della legge 21 aprile 1962, n. 161, e' integrata da ulteriori due rappresentanti dei genitori designati dalle associazionimaggiormente rappresentative.
7.COMMA ABROGATO DAL D.LGS. 8 GENNAIO 1998, N. 3.
8.Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, con regolamento governativo emanato ai sensi dell'articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400, e con l'osservanza degli articoli 30, 31 e 32 del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modificazioni, previo parere del Consiglio di Stato, che deve esprimersi entro trenta giorni, e delle competenti commissioni parlamentari, di intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, si provvede al riordino dell'ENIT, sulla base dei seguenti principi e criteri direttivi:
a)razionalizzazione e definizione dell'organizzazione degli uffici all'estero in relazione ai flussi turistici prevedibili dai vari paesi e secondo criteri di economicita', utilizzando in tali uffici, anche con contratto a tempo determinato, personale con adeguate conoscenze professionali nel settore e idonee conoscenze linguistiche; tali uffici devono operare sulla base di un preventivo di spesa approvato dal consiglio di amministrazione. A tal fine l'ENIT e' autorizzato a stipulare apposite convenzioni, secondo criteri di economicita' e funzionalita', con l'Istituto nazionale per il commercio con l'estero o con altri organismi pubblici o privati operanti all'estero, nonche' a costituire societa', anche con soggetti privati, per la realizzazione di progetti di promozione turistica;
b)riorganizzazione dell'assetto organizzativo e del personale con criteri di efficienza e di funzionalita', disponendo il trasferimento del personale in esubero con le modalita' previste dall'articolo 5;
c)attribuzione di funzioni specifiche per lo sviluppo della promozione turistica all'estero come strumento di rappresentazione dell'immagine dell'intero territorio nazionale, nonche' per la predisposizione, d'intesa con le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, di progetti integrati interregionali di promozione turistica;
d)previsione della possibilita' di costituzione o di partecipazione a societa' miste per lo svolgimento di specifiche attivita' promozionali, ovvero per la partecipazione ad accordi di programma anche al fine di predisporre progetti comuni con altre amministrazioni per lo sviluppo dell'immagine dell'Italia all'estero.
9.Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, e' nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri il consiglio di amministrazione dell'ENIT composto da quattro esperti, di comprovata qualificazione professionale nel settore turistico, designati dal Presidente del Consiglio dei Ministri sentite le associazioni di categoria di cui uno con funzioni di presidente, e da tre esperti designati dalle regioni. I membri del consiglio di amministrazione durano in carica tre anni e sono rinnovabili per un solo mandato.
10.Entro il medesimo termine e con le medesime modalita', si provvede alla nomina del collegio dei revisori dei conti, composto da un rappresentante del Ministero del tesoro, con qualifica non inferiore a dirigente generale, del ruolo della Ragioneria generale dello Stato, con funzioni di presidente; da un rappresentante della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento del turismo e da un rappresentante delle regioni; per ogni membro effettivo e' previsto un supplente.
11.I membri effettivi del collegio dei revisori dei conti sono collocati fuori ruolo per la durata del loro mandato.
12.Gli articoli 9, 12, commi 1 e 2, e 14 della legge 11 ottobre 1990, n. 292, sono abrogati. Le funzioni gia' attribuite all'assemblea dell'ENIT, ai sensi dell'articolo 10 della legge 11 ottobre 1990, n. 292, sono esercitate dal consiglio di amministrazione, fermi restando i controlli ivi previsti. Fino all'insediamento del nuovo consiglio di amministrazione le funzioni degli organi di amministrazione dell'ENIT sono svolte da un commissario straordinario nominato dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
13.Fino alla costituzione del collegio dei revisori di cui al comma 10 resta in carica il collegio dei revisori nominato ai sensi dell'articolo 14 della legge 11 ottobre 1990, n. 292.

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AGGIORNAMENTO (10)
La L. 29 marzo 2001, n. 135 ha disposto (con l'art. 11, comma 5, lettera b))che le lettere a)eb)del comma 1 del presente articolo 3 sono abrogate per quanto di competenza del settore del turismo.
Entrata in vigore il 20 aprile 2001

Sentenze8


  • 1. TAR Roma, sez. 4S, sentenza 2023-11-20, n. 202317232
    Provvedimento:
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    • Codice di autoregolamentazione Media e Minori·
    • compensazione delle spese di lite·
    • difetto di istruttoria·
    • eccesso di potere·
    • fascia oraria protetta·
    • principio di ragionevolezza·
    • proporzionalità della sanzione·
    • sanzione amministrativa·
    • tutela dei minori·
    • violazione art. 34 D.Lgs. 177/2005

  • 2. Consiglio di Stato, sez. VI, sentenza 2020-12-28, n. 202008395
    Provvedimento:
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    • annullamento del provvedimento sanzionatorio·
    • art. 21 octies, comma 2, L. n. 241/90·
    • art. 3 delibera AGCOM n. 425/01/Cons·
    • autovincolo amministrativo·
    • compensazione delle spese processuali·
    • diritto di difesa·
    • garanzie del giusto processo·
    • natura penale delle sanzioni amministrative·
    • principio di imparzialità·
    • procedimento sanzionatorio·
    • trasparenza amministrativa·
    • violazione procedurale

  • 3. Consiglio di Stato, sez. VI, sentenza 2020-04-14, n. 202002418
    Provvedimento:
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    • competenza dell'AGCOM·
    • giurisdizione di merito del giudice amministrativo·
    • giurisprudenza in materia sanzionatoria·
    • interpretazione sistematica delle norme·
    • principio di tipicità delle sanzioni·
    • proporzionalità della sanzione·
    • sanzione amministrativa·
    • sindacato sulle valutazioni discrezionali dell'AGCOM·
    • termine di accertamento dell'infrazione·
    • termine di contestazione degli addebiti·
    • tutela dei minori·
    • tutela del legittimo affidamento·
    • violazione del Codice di autoregolamentazione TV e minori

  • 4. Consiglio di Stato, sez. VI, sentenza 2020-04-06, n. 202002299
    Provvedimento:
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    • annullamento provvedimento sanzionatorio·
    • art. 4, comma 1, lett. b), d.lgs. n. 177/2005·
    • autoregolamentazione TV e minori·
    • bilanciamento tra libertà di espressione e tutela dei minori·
    • compatibilità con il diritto comunitario·
    • direttiva 89/552/CEE·
    • divieto assoluto e relativo di trasmissione·
    • divieto di trasmissioni dannose per i minori·
    • fasce orarie di protezione·
    • giurisdizione amministrativa·
    • libertà di espressione·
    • principio di sussidiarietà·
    • proporzionalità e ragionevolezza·
    • tutela dei minori

  • 5. TAR Roma, sez. 3T, sentenza 2018-03-30, n. 201803568
    Provvedimento:
     Leggi di più...
    • annullamento delibera AGCOM·
    • codice di autoregolamentazione TV e minori·
    • difetto d'istruttoria·
    • diritto comunitario·
    • fascia oraria di programmazione·
    • parere delle commissioni ex l. 161/1962·
    • principio di sussidiarietà·
    • quantificazione della sanzione·
    • responsabilità per la sanzione amministrativa·
    • sanzione amministrativa·
    • tutela dei minori·
    • valutazione delle scene violente·
    • violazione art. 4 d.lgs. 177/2005
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