Cass. civ., SS.UU., ordinanza 17/07/2020, n. 15295
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Testo completo
unciato la seguente ORDINANZA sul ricorso 24652-2017 proposto da: BRAITO CLAUDIO, DEFRANCESCO MICHELE, BRAITO MADDALENA, DEFRANCESCO ALICE, elettivamente domiciliati in ROMA, VIALE G.
MAZZINI
9, presso lo studio dell'avvocato E S R, che li rappresenta e difende unitamente all'avvocato S B;
- ricorrenti -
contro
COMUNE DI MALCESINE, in persona del Sindaco pro tempore, elettivamente domiciliato in ROMA, VIA F.
CONFALONIERI
5, presso lo studio dell'avvocato A M, che lo rappresenta e difende unitamente all'avvocato R S;
- controricorrente -
avverso la sentenza n. 3826/2017 del CONSIGLIO DI STATO, depositata il 31/07/2017. Udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio del 18/12/2018 dal Consigliere A G.
FATTO E DIRITTO
Il Consiglio di Stato, adito in appello da C B, M D, M B e A D per la riforma della sentenza con la quale il TAR per il Veneto aveva dichiarato inammissibile il ricorso proposto dal solo C B per l'annullamento: a) di permessi per costruire riconosciuti dal Responsabile dell'Area tecnica del Comune di Malcesine e b) dell'ordinanza del 20 ottobre 2015 di demolizione delle opere realizzate in esecuzione dei permessi di costruire annullati, ha confermato la pronuncia di primo grado ed ha così rigettato il gravame di C B, dichiarando inammissibile anche l'appello proposto dai soggetti ulteriori (rispetto a C B) che non avevano partecipato al giudizio di primo grado. Ha osservato infatti il giudice amministrativo che la procura rilasciata a C B, qualificatosi proprietario dell'immobile in discorso, dagli effettivi proprietari M D, M B e A D, in relazione ai suoi contenuti non aveva affatto attribuito al primo la rappresentanza processuale dei secondi, assolutamente non indicata nell'oggetto e nei compiti specificamente assegnatigli, laddove il riferimento ad attività da svolgersi presso determinate autorità risultava limitato all'autorità amministrativa ed a Ric. 2017 n. 24652 sez. SU - ud. 18-12-2018
MAZZINI
9, presso lo studio dell'avvocato E S R, che li rappresenta e difende unitamente all'avvocato S B;
- ricorrenti -
contro
COMUNE DI MALCESINE, in persona del Sindaco pro tempore, elettivamente domiciliato in ROMA, VIA F.
CONFALONIERI
5, presso lo studio dell'avvocato A M, che lo rappresenta e difende unitamente all'avvocato R S;
- controricorrente -
avverso la sentenza n. 3826/2017 del CONSIGLIO DI STATO, depositata il 31/07/2017. Udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio del 18/12/2018 dal Consigliere A G.
FATTO E DIRITTO
Il Consiglio di Stato, adito in appello da C B, M D, M B e A D per la riforma della sentenza con la quale il TAR per il Veneto aveva dichiarato inammissibile il ricorso proposto dal solo C B per l'annullamento: a) di permessi per costruire riconosciuti dal Responsabile dell'Area tecnica del Comune di Malcesine e b) dell'ordinanza del 20 ottobre 2015 di demolizione delle opere realizzate in esecuzione dei permessi di costruire annullati, ha confermato la pronuncia di primo grado ed ha così rigettato il gravame di C B, dichiarando inammissibile anche l'appello proposto dai soggetti ulteriori (rispetto a C B) che non avevano partecipato al giudizio di primo grado. Ha osservato infatti il giudice amministrativo che la procura rilasciata a C B, qualificatosi proprietario dell'immobile in discorso, dagli effettivi proprietari M D, M B e A D, in relazione ai suoi contenuti non aveva affatto attribuito al primo la rappresentanza processuale dei secondi, assolutamente non indicata nell'oggetto e nei compiti specificamente assegnatigli, laddove il riferimento ad attività da svolgersi presso determinate autorità risultava limitato all'autorità amministrativa ed a Ric. 2017 n. 24652 sez. SU - ud. 18-12-2018
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