Consiglio di Stato, sez. VI, sentenza 2023-03-08, n. 202302437
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Testo completo
Pubblicato il 08/03/2023
N. 02437/2023REG.PROV.COLL.
N. 00752/2019 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato
in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 752 del 2019, proposto da
C A in proprio e in qualita' di Presidente pro tempore dell'Asd Matese Country Ranch, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato C S, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
contro
Comune di Letino, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato L T, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
per la riforma
della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania (Sezione Sesta) n. 03883/2018, resa tra le parti;
Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;
Visto l'atto di costituzione in giudizio di Comune di Letino;
Visti tutti gli atti della causa;
Visto l'art. 87, comma 4-bis, cod.proc.amm.;
Relatore all'udienza straordinaria di smaltimento dell'arretrato del giorno 13 febbraio 2023 il Cons. Roberta Ravasio, in collegamento da remoto attraverso videoconferenza, con l'utilizzo della piattaforma "Microsoft Teams".
Udito per le parti l’avvocato L T;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO
1. Con l’ordinanza di demolizione n. 1 del 29.06.2017 il Comune di Letino ordinava a Carini Ernesto e C A di demolire le opere realizzate in assenza del permesso di costruire nell’immobile sito alla località Santa Maria dell’Arco, censito al Catasto Terreni al mapp. n. 5096 (ex 74), fg. 18, opere consistenti in:
“ piano seminterrato:
“1. cambio di destinazione da cantina a cucina soggiorno;
2. realizzazione di una struttura adibita a salone sul lato ovest del fabbricato principale realizzata in parte in muratura e la restante parte in legno con ampie vetrate e copertura in struttura leggera;
3. realizzazione di un deposito sul lato est del fabbricato principale con strutture portanti in legno e copertura in struttura leggera;
4. realizzazione di due tettoie in legno;”
piano primo:
“1. realizzazione di un vano deposito sul lato nord del fabbricato principale con strutture portanti in muratura e solaio in c.a.;”
piano sottotetto:
“1. cambio di destinazione da stenditoio a camere da letto e da lavatoio a bagno. ”.
2. Contestualmente il Comune ordinava la cessazione dell’attività di “Home Restaurant” praticata nell’immobile.
3. C A impugnava l’ordinanza innanzi al TAR per la Campania.
4. Si costituiva in giudizio il Comune di Letino insistendo per il rigetto del ricorso.
5. Con la sentenza n. 3883/2018 il TAR Campania, Sez. VIII, respingeva il ricorso.
6. Ha proposto appello il sig. A C.
7. Il Comune di Letino si è costituito in giudizio chiedendo la reiezione del gravame.
8. La causa è stata chiamata per la discussione in occasione dell’udienza straordinaria del 13.02.2023, a seguito della quale è stata trattenuta per la decisione.
DIRITTO
9. Con il primo motivo d’appello si denuncia l’erroneità della sentenza di primo grado per non aver dichiarato l’inefficacia dell’ordinanza di demolizione a seguito della presentazione di un’istanza di accertamento di conformità relativa alle medesime opere.
9.1 Il TAR ha ritenuto che l’istanza presentata dall’appellante fosse inammissibile per assenza dei presupposti di cui agli artt. 167 co. 4 e 5, stante la presenza di numerosi vincoli ambientali e paesaggistici sull’area, e che sulla stessa si fosse formato il silenzio diniego. L’ordinanza di demolizione, di conseguenza, avrebbe subito un arresto solo temporaneo ed avrebbe ricominciato a produrre i suoi effetti dopo la formazione del silenzio.
9.2 L’appellante sostiene che la domanda di accertamento di conformità sia stata accolta dal Comune di Letino con il provvedimento prot. 1939/2018 e che pertanto l’ordine di demolizione sia divenuto inefficace.
9.3 Il motivo non è fondato.
9.3.1. Il provvedimento prot. 1939/2018 ha ad oggetto esclusivamente l’accertamento di conformità del cambio di destinazione d’uso del locale sito al piano seminterrato, da cantina a ingresso-cucina. Solo relativamente a tali opere, dunque, l’ordinanza di demolizione è divenuta inefficace, con conseguente improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse.
Per quanto riguarda le altre opere, il Comune ha ribadito in giudizio di non essersi pronunciato al riguardo. Di conseguenza sull’istanza si è formato il silenzio rigetto, che