Consiglio di Stato, sez. IV, sentenza 2024-08-27, n. 202407248

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Sul provvedimento

Citazione :
Consiglio di Stato, sez. IV, sentenza 2024-08-27, n. 202407248
Giurisdizione : Consiglio di Stato
Numero : 202407248
Data del deposito : 27 agosto 2024
Fonte ufficiale :

Testo completo

Pubblicato il 27/08/2024

N. 07248/2024REG.PROV.COLL.

N. 01825/2024 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1825 del 2024, proposto dalla società Consamb S.r.l. tra professionisti (già Consorzio Stabile Ambiente - C.s.a. S.c.a.r.l.), in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentata e difesa dagli avvocati Valerio Catenacci e Roberto Colagrande, con domicilio digitale come da Pec da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Roberto Colagrande in Roma, viale Liegi n. 35b;



contro

il Fallimento Cirsu S.p.a., in persona del legale rappresentante pro tempore , rappresentato e difeso dall'avvocato Giulio Cerceo, con domicilio digitale come da Pec da Registri di Giustizia;



nei confronti

della Regione Abruzzo, in persona del Presidente della Giunta regionale pro tempore , rappresentata e difesa dall’Avvocatura Generale dello Stato e domiciliata in Roma, via dei Portoghesi, n. 12;
del Comune di Notaresco, del Comune di Giulianova, del Comune di Roseto degli Abruzzi, del Comune di Bellante, del Comune di Morro D'Oro, del Comune di Mosciano Sant'Angelo, non costituiti in giudizio;



per la revocazione

della sentenza n. 10127 del 27 novembre 2023 del Consiglio di Stato, Sezione Quinta.

Visti il ricorso per revocazione e i relativi allegati;

Visti gli atti di costituzione in giudizio del Fallimento Cirsu S.p.a. e della Regione Abruzzo;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 20 giugno 2024 il Cons. Eugenio Tagliasacchi;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.



FATTO e DIRITTO

1. Con il ricorso in epigrafe, la Consamb S.r.l. tra professionisti (già C.S.A. S.c.a.r.l.) ha chiesto la revocazione della sentenza del Consiglio di Stato, Sezione Quinta, n. 10127 del 2023, con cui è stato dichiarato il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo rispetto alla domanda, proposta dalla medesima Consamb S.r.l., di annullamento della nota del Fallimento Cirsu S.p.a., del 6 settembre 2017, per il cui tramite i curatori fallimentari hanno ritenuto sussistente “ una situazione di detenzione sine titulo del polo, stante l’intervenuto scioglimento di ogni rapporto per effetto della declaratoria di fallimento e la scadenza del termine (31.7.2017) di cui all’autorizzazione resa dal GD con decreto 2.05.2017 ”, intimando, conseguentemente, “ di completare entro brevissimo termine, inderogabilmente al massimo entro il prossimo 30.09, tutte le operazioni di esclusiva spettanza di Codesto Consorzio CSA (smaltimento rifiuti, ecc.) e a provvedere, nel medesimo brevissimo termine, alla riconsegna del polo impiantistico ”.

2. In punto di fatto occorre premettere che, con bando di gara del 22 marzo 2013, la Cirsu S.p.a. in bonis , società partecipata dai Comuni di Bellante, Giulianova, Morro d’Oro, Mosciano Sant’Angelo, Notaresco e Roseto degli Abruzzi, aveva indetto una procedura aperta per l’affidamento, per la durata di cinque anni, della “ concessione di servizi di gestione della nuova discarica intercomunale sita a Notaresco (TE), località Casette di Grasciano, compresa la progettazione definitiva ed esecutiva, nonché la realizzazione delle opere annesse per la messa in opera ”. All’esito della gara, la C.S.A. S.c.a.r.l. – poi divenuta Consamb S.r.l. tra professionisti – era risultata aggiudicataria del servizio per la gestione del polo tecnologico, comprensivo di una discarica intercomunale, sito in Notaresco, in località Casette di Grasciano.

Tuttavia, con sentenza del Tribunale di Teramo n. 100 del 10 settembre 2015, la Cirsu S.p.a. è stata dichiarata fallita e, con decreto del 16 ottobre 2015, è stato autorizzato il subentro della curatela “ nei contratti che disciplinano la concessione in affidamento del servizio di gestione del Polo tecnologico CIRSU all’attuale gestore ante-fallimento C.S.A. SCARL de L’Aquila […contratto del 7.2.2014...] ”. Successivamente, è intervenuta l’approvazione della proposta di concordato fallimentare presentata dalla Deco S.p.a. che prevedeva il subentro di quest’ultima nel patrimonio della Cirsu S.p.a.; tuttavia, la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 2948 del 2021, ha rigettato il ricorso per l’omologa del concordato fallimentare presentato dalla medesima Deco S.p.a..

In questo contesto, i curatori del Fallimento Cirsu S.p.a. hanno adottato la già menzionata nota del 6 settembre

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