TAR Bari, sez. II, sentenza 2021-05-25, n. 202100882
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Testo completo
Pubblicato il 25/05/2021
N. 00882/2021 REG.PROV.COLL.
N. 01377/2016 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia
(Sezione Seconda)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 1377 del 2016, proposto da
PA IS, rappresentato e difeso dagli avvocati PA Medina, Marco Vitone e Francesco Caldarola, con domicilio digitale come da PEC iscritta al registro generale degli indirizzi elettronici (ReGIndE);
contro
Comune di Vieste, non costituito;
per l'annullamento
“a) dell'ordinanza n. 77 del 08/09/2016 resa nei confronti dell'odierno ricorrente, notificata il successivo 14/09/2016, con la quale il dirigente del III Settore – SUAP del Comune di Vieste ha disposto “La chiusura immediata del pubblico esercizio svolto, in difetto di titolo abilitativo, nell'immobile sito in Vieste alla Loc. Palude Mezzane all'insegna “GUSTO ADRIATICO””;
b) di tutti gli atti connessi, presupposti e conseguenti, compresa la nota trasmessa via PEC dallo stesso dirigente in data 27/05/2016”;
Visti il ricorso e i relativi allegati;
Visti tutti gli atti della causa;
Relatore nell'udienza pubblica del giorno 24 novembre 2020 l’avv. Donatella Testini.
L’udienza si tiene mediante collegamento da remoto in videoconferenza, secondo quanto disposto dall’art. 4, comma 1, del decreto-legge n. 28 del 2020, comma 6, mediante la piattaforma in uso presso la Giustizia amministrativa di cui all’Allegato 3 al decreto del residente del Consiglio di Stato n. 134 del 22 maggio 2020.
Si dà atto a verbale della presenza dell'avv. Francesco Caldarola a seguito del deposito di note d'udienza ai sensi dell’art. 4 del decreto – legge n. 28 del 2020 e dell’art. 25 del decreto – legge n. 137 del 2020;
Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.
FATTO e DIRITTO
1. Con ordinanza n. 77 del giorno 8 settembre 2016, il Comune di Vieste ha disposto la chiusura immediata del pubblico esercizio “Gusto Adriatico”, del quale è titolare l’odierno