Art. 135. (Forma e contenuto del decreto). Il decreto e' pronunciato d'ufficio o su istanza anche verbale della parte. Se e' pronunciato su ricorso, e' scritto in calce al medesimo. Quando l'istanza e' proposta verbalmente, se ne redige processo verbale e il decreto e' inserito nello stesso. Il decreto non e' motivato, salvo che la motivazione sia prescritta espressamente dalla legge; e' datato ed e' sottoscritto dal giudice o, quando questo e' collegiale, dal presidente.

Articolo 135 del Codice di procedura civile

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Nel caso di provvedimento assunto dal tribunale in composizione  collegiale, la "minuta" del provvedimento è costituita  dall'atto predisposto dal magistrato estensore, che ha quale  destinatario il presidente del collegio, il quale, dopo averne data  lettura all'altro componente del collegio, per verificarne la  corrispondenza con la discussione svoltasi in camera di consiglio,  la consegna al cancelliere per la pubblicazione, adempimento  indispensabile affinchè il provvedimento acquisti giuridica  esistenza; pertanto, non è neppure equiparabile alla "minuta"  l'eventuale "bozza" del provvedimento redatta dal magistrato  estensore, su incarico del collegio, ma non ancora deliberata,  sicchè configura illecito disciplinare la condotta del  magistrato, il quale, in violazione delle norme che disciplinano la  modalità del deposito dei provvedimenti giudiziari, fa  inserire nel fascicolo processuale la "bozza" del provvedimento non  deliberato, autorizzandone inoltre la trasmissione a terzi. (Nella  specie, il magistrato incolpato aveva fatto inserire nel fascicolo  la "bozza" del provvedimento di revoca del liquidatore di un  concordato preventivo per cessione dei beni - peraltro dal contenuto  fortemente critico ed irridente - non deliberato a causa delle  sopravvenute dimissioni del liquidatore, autorizzandone l'inoltro ad  una Commissione parlamentare di inchiesta).

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