Art. 1638. (Espropriazione per pubblico interesse). In caso di espropriazione per pubblico interesse o di occupazione temporanea del fondo locato, l'affittuario ha diritto di ottenere dal locatore la parte d'indennita' a questo corrisposta per i frutti non percepiti o per il mancato raccolto.

Articolo 1638 del Codice civile

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Nonostante l'abrogazione, con la data (30 giugno 2003) di entrata in vigore del T.U. delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità, approvato con il D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327, delle norme relative alla istituzione della Giunta speciale per le espropriazioni presso la Corte d'appello di Napoli, con la conseguente soppressione di tale organo, detta giurisdizione speciale continua ad operare per le controversie in corso, allorché il decreto di espropriazione sia stato emanato prima di quella data, e ciò in quanto l'art. 57 del citato D.P.R., nel testo sostituito dall'art. 1 del D.Lgs. 27 dicembre 2002, n. 302, prevede la non applicabilità delle disposizioni del T.U. - ivi comprese quelle processuali - "ai progetti per i quali, alla data di entrata in vigore dello stesso decreto, sia intervenuta la dichiarazione di pubblica utilità, indifferibilità ed urgenza". (Principio espresso dalle S.U. in sede di individuazione del giudice di rinvio, a seguito della cassazione di sentenza della Giunta speciale).

In tema di espropriazioni per la realizzazione del programma straordinario di edilizia residenziale per le aree del Mezzogiorno colpite dal sisma del 1980, nella giurisdizione della Giunta speciale per le espropriazioni istituita presso la Corte d'appello di Napoli rientra, stante l'ampia formulazione dettata dall'art. 80, sesto comma, della legge 14 maggio 1981, n. 219, anche la determinazione dell'indennità aggiuntiva di cui all'art. 17 della legge 22 ottobre 1971, n. 865.

La Giunta speciale per le espropriazioni istituita presso la Corte d'appello di Napoli è organo di giurisdizione speciale, nei cui confronti non opera, quanto ai rapporti con la giurisdizione ordinaria, il principio della "translatio iurisdictionis" di cui all'art. 50 cod. proc. civ..

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