approvazione del piano generale.

Art. 10. Approvazione del piano generale.((Il piano regolatore generale e' approvato con decreto del Ministro per i lavori pubblici, sentito il parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici))

Con lo stesso decreto di approvazione possono essere apportate al piano, su parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici e sentito il Comune, le modifiche che non comportino sostanziali innovazioni, tali cioe' da mutare le caratteristiche essenziali del piano stesso ed i criteri di impostazione, le modifiche conseguenti all'accoglimento di osservazioni presentate al piano ed accettate con deliberazione del Consiglio comunale, nonche' quelle che siano riconosciute indispensabili per assicurare:
a) il rispetto delle previsioni del piano territoriale di coordinamento a norma dell'articolo 6, secondo comma;
b) la razionale e coordinata sistemazione delle opere e degli impianti di interesse dello Stato;
c) la tutela del paesaggio e di complessi storici, monumentali, ambientali ed archeologici;
d) l'osservanza dei limiti di cui agli articoli 41-quinquies, sesto e ottavo comma e 41-sexies della presente legge.

Le modifiche di cui alla lettera c) sono approvate sentito il Ministro per la pubblica istruzione, che puo' anche dettare prescrizioni particolari per singoli immobili di interesse storico-artistico.

Le proposte di modifica, di cui al secondo comma, ad eccezione di quelle riguardanti le osservazioni presentate al piano, sono comunicate al Comune, il quale entro novanta giorni adotta le proprie controdeduzioni con deliberazione del Consiglio comunale che, previa pubblicazione nel primo giorno festivo, e' trasmessa al Ministero dei lavori pubblici nei successivi quindici giorni.

Nelle more di approvazione del piano, le normali misure di salvaguardia di cui alla legge 3 novembre 1952, n. 1902 e successive modificazioni, sono obbligatorie.

Il decreto di approvazione del piano e' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del Regno. Il deposito del piano approvato, presso il Comune, a libera visione del pubblico, e' fatto nei modi e termini stabiliti dal regolamento.

Nessuna proposta di variante al piano approvato puo' aver corso se non sia intervenuta la preventiva autorizzazione del Ministro per i lavori pubblici che potra' concederla, sentito il Consiglio superiore dei lavori pubblici, in vista di sopravvenute ragioni che determinino la totale o parziale inattuabilita' del piano medesimo o la convenienza di migliorarlo.(5)

((Non sono soggette alla preventiva autorizzazione le varianti, anche generali, intese ad adeguare il piano approvato ai limiti e rapporti fissati con i decreti previsti dall'ultimo comma dell'articolo 41-quinquies e dall'articolo 41-septies della presente legge nonche' le modifiche alle norme di attuazione e le varianti parziali che non incidano sui criteri informatori del piano stesso))

La variazione del piano e' approvata con la stessa procedura stabilita per l'approvazione del piano originario.

---------------AGGIORNAMENTO (5)
La L. 6 dicembre 1964, n. 1321, ha disposto (con l'art. 1, comma 5) che " In deroga a quanto stabilito dal terzo comma dello articolo 10 della legge 17 agosto 1942, n. 1150, tali piani possono comportare varianti al piano regolatore generale senza preventiva autorizzazione del Ministro per i lavori pubblici".
Entrata in vigore il 3 giugno 1971

Sentenze+500


  • 1. TAR Roma, sez. 2S, sentenza 2023-07-14, n. 202311894
    Provvedimento:
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    • affidamento giuridicamente tutelabile·
    • annullamento delibera comunale·
    • art. 1150/1942·
    • art. 241/90·
    • dimostrazione del danno ingiusto·
    • eccesso di potere·
    • inerzia amministrativa·
    • presunzione di conoscenza·
    • pubblicazione all'albo pretorio·
    • responsabilità per lesione di interessi legittimi·
    • risarcimento danni·
    • tempestività del ricorso·
    • variante generale al PRG

  • 2. Consiglio di Stato, sez. IV, sentenza 2023-09-14, n. 202308324
    Provvedimento:
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    • carenza di interesse·
    • competenza amministrativa·
    • diritto urbanistico·
    • discrezionalità amministrativa·
    • disparità di trattamento·
    • eccesso di potere·
    • improcedibilità del ricorso·
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    • motivazione degli atti amministrativi·
    • pianificazione urbanistica·
    • prescrizioni urbanistiche·
    • principio di ragionevolezza·
    • tutela ambientale·
    • varianti urbanistiche·
    • vincoli conformativi·
    • vincoli preordinati all'esproprio·
    • vincoli urbanistici

  • 3. Consiglio di Stato, sez. IV, sentenza 2023-07-19, n. 202307068
    Provvedimento:
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    • art. 16, comma 5, della legge urbanistica·
    • art. 17, comma 3, della legge urbanistica·
    • art. 28 della legge urbanistica n. 1150 del 1942·
    • convenzione di lottizzazione·
    • decadenza dei piani urbanistici·
    • discrezionalità amministrativa·
    • efficacia dei piani di lottizzazione·
    • esame delle osservazioni·
    • giurisprudenza amministrativa·
    • modifiche sostanziali ai piani urbanistici·
    • onere della dimostrazione delle cause di sospensione dell'efficacia·
    • principio di economia processuale·
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    • spese di lite·
    • termine decennale di efficacia·
    • varianti urbanistiche

  • 4. TAR Palermo, sez. II, sentenza 2024-06-27, n. 202402080
    Provvedimento:
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    • approvazione di piani urbanistici·
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    • legittimità degli atti amministrativi·
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    • sospensione del procedimento amministrativo·
    • termine perentorio·
    • tutela del paesaggio·
    • vizi procedimentali

  • 5. Consiglio di Stato, sez. IV, sentenza breve 2023-04-21, n. 202304102
    Provvedimento:
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    • annullamento di atti amministrativi·
    • art. 20 del TUEL·
    • art. 60 cod. proc. amm.·
    • conformazione agli atti di pianificazione sovraordinata·
    • diritto amministrativo·
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    • leale collaborazione tra amministrazioni pubbliche·
    • opere pubbliche·
    • pianificazione urbanistica·
    • principio di autonomia e competenze amministrative·
    • spese di giudizio·
    • valutazione di impatto ambientale (VIA)
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