norme per liberalizzare la distribuzione dei carburanti

Art. 1. Norme per liberalizzare la distribuzione dei carburanti1.L'installazione e l'esercizio di impianti di distribuzione dei carburanti, di seguito denominati "impianti", sono attivita' liberamente esercitate sulla base dell'autorizzazione di cui al comma 2 e con le modalita' di cui al presente decreto. Il regime di concessione di cui all'articolo 16, comma 1, del decreto-legge 26 ottobre 1970, n. 745, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 1970, n. 1034, cessa dalla data di entrata in vigore del presente decreto. Le regioni a statuto speciale e le province autonome di Trento e Bolzano provvedono a quanto disposto dal presente decreto secondo le previsioni dei rispettivi statuti e delle relative norme di attuazione.
2.L'attivita' di cui al comma 1 e' soggetta all'autorizzazione del comune in cui essa e' esercitata. L'autorizzazione e' subordinata esclusivamente alla verifica della conformita' alle disposizioni del piano regolatore, alle prescrizioni fiscali e a quelle concernenti la sicurezza sanitaria, ambientale e stradale, alle disposizioni per la tutela dei beni storici e artistici, nonche' alle norme di indirizzo programmatico delle regioni. Insieme all'autorizzazione il comune rilascia le concessioni edilizie necessarie ai sensi dell'articolo 2.
L'autorizzazione e' subordinata al rispetto delle prescrizioni di prevenzione incendi secondo le procedure di cui al decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, n. 37.
3.Il richiedente trasmette al comune, unitamente alla domanda di autorizzazione, un'analitica autocertificazione corredata della documentazione prescritta dalla legge e di una perizia giurata, redatta da un ingegnere o altro tecnico competente per la sottoscrizione del progetto presentato, ((abilitato ai sensi delle specifiche normative vigenti nei Paesi dell'Unione europea)), attestanti il rispetto delle prescrizioni di cui al comma 2 e dei criteri di cui all'articolo 2, comma 1. Trascorsi novanta giorni dal ricevimento degli atti, la domanda si considera accolta se non e' comunicato al richiedente il diniego. Il sindaco, sussistendo ragioni di pubblico interesse, puo' annullare l'assenso illegittimamente formatosi, salvo che l'interessato provveda a sanare i vizi entro il termine fissato dal comune stesso.
4.In caso di trasferimento della titolarita' di un impianto, le parti ne danno comunicazione al comune, alla regione e all'ufficio tecnico di finanza entro quindici giorni.
5.Le concessioni di cui all'articolo 16, comma 1, del decreto-legge 26 ottobre 1970, n. 745, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 1970, n. 1034, sono convertite di diritto in autorizzazione ai sensi del comma 2. Fermo restando quanto previsto dall'articolo 3, comma 2, i soggetti gia' titolari di concessione, senza necessita' di alcun atto amministrativo, possono proseguire l'attivita', dandone comunicazione al comune, alla regione e al competente ufficio tecnico di finanza. Le verifiche sull'idoneita' tecnica degli impianti ai fini della sicurezza sanitaria e ambientale sono effettuate al momento del collaudo e non oltre quindici anni dalla precedente verifica. Gli impianti in esercizio alla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo sono sottoposti dal comune a verifica, comprendente anche i profili di incompatibilita' di cui all'articolo 3, comma 2, entro e non oltre il 30 giugno 1998. Le risultanze concernenti tali verifiche sono comunicate all'interessato e trasmesse alla regione, al competente ufficio tecnico di finanza, al Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato ed al Ministero dell'ambiente, anche ai fini di quanto previsto dall'articolo 3, comma 2. Restano esclusi dalle verifiche di cui al presente comma gli impianti inseriti dal titolare nei programmi di chiusura e smantellamento di cui ai commi 1 e 2 dell'articolo 3, fermi restando i poteri di intervento in caso di rischio sanitario o ambientale. Il controllo, la verifica e la certificazione concernenti la sicurezza sanitaria necessaria per le autorizzazioni previste dal presente articolo sono effettuati dall'azienda sanitaria locale competente per territorio, ai sensi dell'articolo 7 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e successive modifiche e integrazioni.
6.La gestione degli impianti puo' essere affidata dal titolare dell'autorizzazione ad altri soggetti, di seguito denominati gestori, mediante contratti di durata non inferiore a sei anni aventi per oggetto la cessione gratuita dell'uso di tutte le attrezzature fisse e mobili finalizzate alla distribuzione di carburanti per uso di autotrazione, secondo le modalita' e i termini definiti dagli accordi interprofessionali stipulati fra le associazioni di categoria piu' rappresentantive, a livello nazionale, dei gestori e dei titolari dell'autorizzazione. Gli altri aspetti contrattuali e commerciali sono regolati in conformita' con i predetti accordi interprofessionali. I medesimi accordi interprofessionali si applicano ai titolari di autorizzazione e ai gestori; essi sono depositati presso il Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato che ne assicura la pubblicita'. Gli accordi interprofessionali di cui al presente comma prevedono un tentativo obbligatorio di conciliazione delle controversie contrattuali individuali secondo le modalita' e i termini ivi definiti. Il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato, su richiesta di una delle parti, esperisce un tentativo di mediazione delle vertenze collettive. (3)
6-bis.Il contratto di cessione gratuita di cui al comma 6 comporta la stipula di un contratto di fornitura, ovvero di somministrazione, dei carburanti.
7.I contratti di affidamento in uso gratuito di cui all'articolo 16 del decreto-legge 26 ottobre 1970, n. 745, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 1970, n. 1034, tra concessionari e gestori esistenti alla data di entrata in vigore del presente decreto legislativo restano in vigore fino alla loro scadenza, anche in caso di trasferimento della titolarita' del relativo impianto. A tali contratti si applicano le norme contenute nel comma 6 per quanto riguarda la conciliazione delle controversie.
8.Gli aspetti relativi agli acquisti in esclusiva sono disciplinati in conformita' alle disposizioni adottate dall'Unione europea.
9.Nell'area dell'impianto possono essere commercializzati, previa comunicazione al comune, alle condizioni previste dai contratti di cui al comma 6 e nel rispetto delle vigenti norme in materia sanitaria e ambientale, altri prodotti secondo quanto previsto con decreto del Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato. Gli interventi di ordinaria e minuta manutenzione e riparazione dei veicoli a motore di cui agli articoli 1, comma 2, secondo periodo, e 6 della legge 5 febbraio 1992, n. 122, possono essere effettuati dai gestori degli impianti.
10.Ogni pattuizione contraria al presente articolo e' nulla di diritto. Le clausole previste dal presente articolo sono di diritto inserite nel contratto di gestione, anche in sostituzione delle clausole difformi apposte dalle parti.
---------------AGGIORNAMENTO (3)
La L. 5 marzo 2001, n. 57 ha disposto (con l'art. 19, comma 4) che "All'articolo 1, comma 6, del decreto legislativo 11 febbraio 1998, n. 32, le parole "tutte le attrezzature fisse e mobili" devono intendersi riferite anche alle attrezzature per l'erogazione e il pagamento sia anticipato che posticipato del rifornimento".
Entrata in vigore il 25 giugno 2008

Sentenze312


  • 1. TAR Trento, sez. I, sentenza 2024-01-30, n. 202400012
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    • art. 2 decreto legislativo 11 febbraio 1998, n. 32·
    • competenza legislativa in materia di governo del territorio·
    • concorrenza e difesa dei consumatori·
    • destinazione urbanistica·
    • diniego di permesso di costruire·
    • fasce di rispetto stradale·
    • impianti di distribuzione carburante·
    • legittimità regolamenti provinciali·
    • piani regolatori generali·
    • razionalizzazione del sistema di distribuzione dei carburanti·
    • regolamenti urbanistici·
    • risarcimento danni·
    • tutela della concorrenza

  • 2. TAR Roma, sez. 2T, sentenza 2023-06-14, n. 202310235
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    • annullamento di atti amministrativi·
    • art. 1 e 3 D.Lgs. 32/1998·
    • art. 97 Costituzione·
    • autorizzazione amministrativa·
    • autotutela amministrativa·
    • commissario ad acta·
    • corsia preferenziale·
    • illegittimità del silenzio·
    • inammissibilità del ricorso·
    • norme procedurali·
    • obbligo di provvedere·
    • pianificazione urbanistica·
    • principio di imparzialità e buon andamento·
    • procedimento amministrativo·
    • revoca dei titoli abilitativi·
    • silenzio amministrativo·
    • sospensione di opera pubblica·
    • spese di lite·
    • tardività della memoria·
    • verifica di idoneità

  • 3. Consiglio di Stato, sez. V, sentenza 2024-03-12, n. 202402376
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    • art. 21 quinquies legge n. 241/1990·
    • art. 62 L.R. n. 24/2015·
    • cessazione attività·
    • eccesso di potere·
    • impianti self-service·
    • legittimo affidamento·
    • motivazione provvedimento amministrativo·
    • principio di ragionevolezza e proporzionalità·
    • regolamento regionale·
    • revoca autorizzazione amministrativa·
    • silenzio assenso·
    • sospensione attività commerciale·
    • sostituzione di gestore

  • 4. Consiglio di Stato, sez. IV, sentenza 2023-07-03, n. 202306449
    Provvedimento:
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    • attività conformativa·
    • autorizzazione petrolifera·
    • certificato prevenzione incendi·
    • compatibilità urbanistica·
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    • decadenza autorizzazione·
    • diniego autorizzazione·
    • dismissione impianto·
    • distanza da fabbricati·
    • error in iudicando·
    • piano urbanistico comunale·
    • sospensione autorizzazione·
    • strumenti urbanistici·
    • violazione del giusto procedimento

  • 5. TAR Salerno, sez. II, sentenza 2023-03-13, n. 202300554
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    • annullamento permesso di costruire·
    • autocertificazione e perizia giurata·
    • autorizzazione impianti di distribuzione carburanti·
    • compensazione delle spese di lite·
    • diritto urbanistico·
    • indici di edificabilità·
    • legge regionale·
    • pianificazione urbanistica·
    • regolamento regionale di attuazione·
    • violazione art. 10 bis L. 241/1990
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