Art. 3.<br> Il secondo comma dell'art. 8 del decreto legislativo 24 febbraio 1948, n. 114, ratificato con legge 22 marzo 1950, n. 144, e' sostituito dal seguente:<br> "I contratti di affitto esistenti sui fondi acquistati o concessi in enfiteusi a norma della presente legge cessano di aver vigore al termine dell'annata agraria successiva a quella nella quale e' stata stipulata la vendita o la concessione in enfiteusi, sempreche' sia stata data disdetta almeno un anno prima di detto termine".<br><br> 

Art 3

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Il beneficio dell'opposizione alla proroga legale, riconosciuto dell'art. 8 del d.l. 24 febbraio 1948 n. 114 - come modificato dallo art. 3 della legge 28 marzo 1957 n. 244 - al piccolo proprietario contadino, è da questo invocabile anche quando oggetto del suo acquisto non è stato l'intero fondo locato, ma solo una parte di esso, indipendentemente dall'eventuale carattere di indivisibilità che originariamente fosse stato attribuito dalle parti alla locazione dello intero fondo e senza che l'affittuario possa apporre l'effetto conservativo dei miglioramenti a norma dell'art. 12 della legge 11 febbraio 1971 n.11 (proroga non inferiore a dieci anni), relativi al precedente ma risolto rapporto di affitto. ( Conf 2282/59; ( Conf 4029/56).*

Tra le norme sulla formazione della piccola proprietà contadina e quella sulla proroga dei contratti agrari (di cui all'art. 1 lettera a) del d.l.C.P.S. 1 aprile 1947 n. 273 e successive modificazioni) non esistono interferenze e pertanto il beneficio dell'opposizione alla proroga legale accordato al piccolo proprietario contadino dell'art. 8 del d.l. 24 febbraio 1948 n. 114 è subordinato al solo accertamento dei requisiti soggettivi e oggettivi previsti dall'art. 1 dello stesso d.l., essendo del tutto irrilevante la circostanza che la capacità lavorativa di tale proprietario e della sua famiglia sia assorbita per più della metà dalla coltivazione di altri fondi. ( V 2377/55).*

Ai fini della cessazione della proroga legale del contratto di affitto, ai sensi dell'art. 8 del d.l. 24 febbraio 1948 n. 114, modificato dall'art. 3 della legge 28 marzo 1957 n. 244, ciò che rileva è che l'acquirente possa far valere i requisiti soggettivi e oggettivi di cui all'art. 1 dello stesso d.l. (come modificato dall'art. 2 della legge 6 agosto 1954 n. 604: e cioè la qualità di persona dedita abitualmente alla lavorazione manuale della terra, la destinazione dell'acquisto alla formazione o allo arrotondamento della piccola proprietà contadina e la carenza di vendite di altri fondi rustici nel biennio anteriore all'acquisto), al cui accertamento, in presenza di contestazioni, il giudice deve autonomamente procedere, in applicazione del criterio ordinario di distribuzione dell'Onere della prova, senza che per la dimostrazione dei suddetti fatti costitutivi possa spiegare una particolare efficacia probatoria il certificato del competente ispettorato agrario, necessario al conseguimento dei benefici fiscali e creditizi accordati dal suddetto art. 1. ( Conf 5028/81, mass n 415808; ( Conf 4907/81, mass n 415646).*

Cass. civ., sez. IV lav., sentenza 13/05/1982, n. 2973

Il diritto dell'acquirente di fondo rustico con i benefici della piccola proprietà contadina a far cessare, a norma dell'art. 8, secondo comma, del d.l. 24 febbraio 1948 n. 114 (come modificato dall'art. 3 della legge 28 marzo 1957 n. 244), il contratto di affitto avente ad oggetto il fondo acquistato, ancorché soggetto a proroga legale, è subordinato al possesso dei soli requisiti soggettivi ed oggettivi indicati dall'art. 1 del citato decreto (come rettificati ed integrati dall'art. 31 della legge 26 maggio 1965 n. 590), senza che possa applicarsi l'art. 2 della legge 10 maggio 1978 n. 176 (modificativo dell'art. 1, secondo comma, del d.l.G.C.P.S. 1 aprile 1947 n. 273), in forza del quale la cessazione della proroga del contratto di affitto postula l'effettivo svolgimento per un biennio negli ultimi dieci anni, da parte del concedente o locatore, della specifica attività di coltivatore diretto, che riguarda il diverso caso della decadenza della proroga legale a favore del precedente locatore che quale coltivatore diretto voglia procedere alla diretta conduzione del fondo. ( V 2696/73, mass n 366200; ( V 975/72, mass n 357270; ( V 2282/59).*

Cass. civ., sez. IV lav., sentenza 17/03/1982, n. 1742

In presenza di cause successivamente riunite, e legittima la liquidazione di distinti onorari per le prestazioni anteriori alla riunione delle cause.*

L'art 12 della legge 11 febbraio 1971, n 11, ai sensi del quale, nel caso di miglioramenti eseguiti sul fondo dall'affittuario con le procedure di cui agli artt 11 e 14 della stessa legge, non opera l'effetto risolutivo previsto dall'art 3 della legge 28 marzo 1957 n 244 per la vendita del fondo ed il contratto di affitto e prorogato alla sua scadenza per un periodo non inferiore a dodici anni, non e applicabile in caso di miglioramenti eseguiti prima dell'entrata in vigore della predetta legge n 11 del 1971 e quindi eseguiti senza il rispetto delle procedure ivi previste.*

L'affittuario coltivatore diretto di un fondo rustico non puo usufruire di ulteriore proroga del contratto di affitto nel caso di vendita del fondo, ove l'acquirente, a norma dell'art 8 DL 24 febbraio 1948 n 114 (ratificato con modifiche dalla legge 22 marzo 1950 n 144 e modificato dall'art 3 legge 28 marzo 1957 n 244), abbia richiesto il rilascio del fondo dopo avere fatto decorrere un'annata agraria dalla disdetta o dalla richiesta di rilascio.*

Cass. civ., sez. IV lav., sentenza 04/07/1979, n. 3794

L'art 3 della legge 28 marzo 1957 n 244, in materia di proroga dei contratti agrari, con lo stabilire che questi cessano di avere vigore al termine dell'annata agraria successiva a quella, nella quale e stata stipulata la vendita o la concessione in enfiteusi dei fondi, sempreche sia stata data disdetta almeno un anno prima di detto termine, fissa direttamente il momento di riferimento dell'Estinzione dei contratti considerati, che rimane insensibile al regime giuridico del mezzo di accertamento giudiziale delle condizioni che autorizzano la cessazione del rapporto. Pertanto, la sentenza che, in applicazione della suddetta disposizione, dichiara cessato il vigore del contratto di affitto, appartiene al novero delle sentenze costitutive con efficacia ex tunc.*

Cass. civ., sez. IV lav., sentenza 19/12/1978, n. 6109

La sentenza emessa in un giudizio in cui una delle parti sia diversa, anche se la questione giuridica risolta sia identica, non puo spiegare autorita di cosa giudicata in un altro giudizio in cui la stessa questione venga riproposta, ma costituisce un precedente non vincolante. ( Conf 1860/72, mass n 358889).*

E manifestamente infondata la questione di incostituzionalita dell'art 8, secondo e terzo comma, DL 24 febbraio 1948, n 114, modificato dall'art 3 della legge 28 marzo 1957, n 244, il quale prevede la possibilita del proprietario concedente di un fondo rustico di far cessare la proroga dell'affitto facendo valere la sua qualita di coltivatore diretto senza che all'affittuario venga concesso alcun indennizzo, per preteso contrasto con l'art 44 Costituzione, il quale prevede che le norme agrarie mirino a stabilire 'equi rapporti sociali'. Infatti l'equo indennizzo e bensi giustificato quando la cessazione della proroga sia imposta da esigenze della collettivita, oltreche del concedente (come avviene per l'art 1 DLCPS 1 aprile 1947 n 273 e per l'articolo unico legge 13 giugno 1961 n 527, che dispongano la cessazione della proroga per l'esigenza di compiere sul fondo trasformazioni agrarie incompatibili col rapporto di affitto), ma non sarebbe giustificato quando il conflitto in ordine al godimento del fondo concesso in affitto, sorto tra soggetti (concedente ed affittuario) che accampano entrambi la qualifica di coltivatore diretto come presupposto per l'ottenimento od il mantenimento della disponibilita del fondo, si risolve a favore del concedente.*

Art 3

Sentenze • 5