Articolo 252 del Codice civile

Art. 252.

((Affidamento del figlio nato fuori del matrimonio e suo inserimento nella famiglia del genitore.))

Qualora il figlio ((nato fuori del matrimonio))di uno dei coniugi sia riconosciuto durante il matrimonio il giudice, valutate le circostanze, decide in ordine all'affidamento del minore e adotta ogni altro provvedimento a tutela del suo interesse morale e materiale.

L'eventuale inserimento del figlio ((nato fuori del matrimonio))nella famiglia legittima di uno dei genitori puo' essere autorizzato dal giudice qualora cio' non sia contrario all'interesse del minore e sia accertato il consenso dell'altro coniuge e dei figli che abbiano compiuto il sedicesimo anno di eta' e siano conviventi, nonche' dell'altro ((genitore))che abbia effettuato il riconoscimento. ((In questo caso il giudice stabilisce le condizioni cui ciascun genitore deve attenersi.))((223))

Qualora il figlio ((...))sia riconosciuto anteriormente al matrimonio, il suo inserimento nella famiglia ((...))e' subordinato al consenso dell'altro coniuge, a meno che il figlio fosse gia' convivente con il genitore all'atto del matrimonio o l'altro coniuge conoscesse l'esistenza del figlio ((...))

E' altresi' richiesto il consenso dell'altro genitore ((...))che abbia effettuato il riconoscimento.

((In caso di disaccordo tra i genitori, ovvero di mancato consenso degli altri figli conviventi, la decisione e' rimessa al giudice tenendo conto dell'interesse dei minori. Prima dell'adozione del provvedimento, il giudice dispone l'ascolto dei figli minori che abbiano compiuto gli anni dodici e anche di eta' inferiore ove capaci di discernimento.)) -------------AGGIORNAMENTO (223)
Il D.Lgs. 28 dicembre 2013, n. 154 ha disposto (con l'art. 23, comma 1, lettera c)) che al secondo comma "le parole: "e dei figli legittimi" sono sostituite dalle seguenti: "convivente e degli altri figli"".
Entrata in vigore il 8 gennaio 2014

Sentenze16


  • 2. Trib. Bologna, sentenza 04/07/2024, n. 1967
    Provvedimento:
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    • 4. Consiglio di Stato, sez. V, sentenza 2014-12-11, n. 201406106
      Provvedimento:
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      • art. 38 d.lgs. n. 163/2006·
      • art. 45 della direttiva 18/2004·
      • art. 56 c.p.a.·
      • commissione di qualificazione Enel·
      • difetto di motivazione del provvedimento·
      • diligenza nell'affrontare problemi di sicurezza·
      • discrezionalità delle autorità nazionali·
      • errori professionali·
      • esclusione da sistema di qualificazione·
      • grave errore professionale·
      • improcedibilità del ricorso·
      • inadempimento contrattuale·
      • infortuni sul lavoro non dichiarati·
      • mancata contestazione degli inadempimenti·
      • motivi aggiunti nel ricorso·
      • ordinanza cautelare·
      • regolamento di qualificazione Enel·
      • sospensione cautelare·
      • sospensione dell'iscrizione all'albo di qualificazione·
      • spese del grado·
      • subappalto non autorizzato·
      • valenza complessiva degli inadempimenti·
      • violazione contrattuale

    • 5. TAR Roma, sez. III, sentenza 2014-03-21, n. 201403193
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      • annullamento provvedimento amministrativo·
      • art. 38 d.lgs. n. 163/2006·
      • compensazione delle spese di lite·
      • esclusione da sistema di qualificazione·
      • improcedibilità del ricorso·
      • inadempimenti contrattuali·
      • infortuni sul lavoro non denunciati·
      • motivazione del provvedimento amministrativo·
      • principio di ragionevolezza·
      • principio di tassatività delle cause di esclusione dai pubblici appalti·
      • regolamento di qualificazione Enel·
      • sindacato del giudice amministrativo·
      • sospensione cautelare·
      • subappalto non autorizzato·
      • tutela cautelare
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