Art. 277. (Effetti della sentenza). La sentenza che dichiara la filiazione ((...))produce gli effetti del riconoscimento. Il giudice puo' anche dare i provvedimenti che stima utili per ((l'affidamento,))il mantenimento, l'istruzione e l'educazione del figlio e per la tutela degli interessi patrimoniali di lui.

Articolo 277 del Codice civile

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Cass. civ., sez. II, sentenza 28/10/2003, n. 16190

L'art. 38 disp. Att. (nuovo testo) cod. civ., il quale attribuisce al tribunale per i minorenni la cognizione dell'Azione per la dichiarazione di paternità o maternità naturale, nel caso di minori, comporta che, in detto caso, il medesimo tribunale è competente pure per i provvedimenti in materia di mantenimento, istruzione ed educazione del figlio, ancorché di contenuto patrimoniale e riguardanti il tempo anteriore alla sentenza (come in ipotesi di rimborso "pro quota" delle spese di mantenimento in favore del genitore che le abbia sostenute per intero), in considerazione del carattere strettamente conseguenziale di tali provvedimenti rispetto alla pronuncia dichiarativa del rapporto di filiazione (art. 277 cod. civ.).*

Al genitore naturale, che abbia per intero provveduto al mantenimento del figlio, spetta, "iure proprio", il diritto di conseguire, con la sentenza che accerti la procreazione naturale dell'altro genitore, il rimborso "pro quota" di dette spese, a partire dalla data della nascita, segnando questa l'insorgenza dell'Obbligo di entrambi di concorrere in quel mantenimento. ( V 7285/87, mass n 455373; ( V 5271/82, mass n 423082).*

L'art. 244 cod. proc. civ., il quale esige che la prova testimoniale sia dedotta mediante indicazione specifica delle persone da interrogare e dei fatti su cui sono chiamate a deporre, non prescrive anche la specificazione della posizione assunta dal teste rispetto a detti fatti, ne' quindi l'indicazione se di essi abbia conoscenza diretta od indiretta.*

Cass. civ., sez. I, sentenza 08/08/1989, n. 3635

La Competenza che, a norma dell'art. 68 della legge 4 maggio 1983 n. 184, spetta al tribunale per i minorenni per la dichiarazione giudiziale di paternità e maternità nel caso di minori (primo comma dell'art. 269 cod. civ.) si estende anche ai provvedimenti in tema di mantenimento e di Determinazione del relativo assegno ed istruzione dei minori stessi, atteso che tali provvedimenti, ai sensi del capoverso dell'art. 277 cod. civ., rientrano nel contenuto eventuale della sentenza che conclude con esito affermativo il procedimento per la dichiarazione giudiziale di paternità o maternità naturale. ( V 516/87, mass n 450244).*

Cass. civ., sez. I, sentenza 29/03/1989, n. 1504

In tema di dichiarazione giudiziale della paternità naturale, e per il caso in cui sia stata disposta la cosiddetta prova ematologica, la facoltà della parte di sottrarsi ai prelievi che si rendano necessari per la suddetta prova non esclude che il relativo rifiuto, alla stregua delle motivazioni addotte, possa essere valutato dal giudice del merito quale elemento di convincimento, ai sensi dell'art. 116 secondo comma cod. proc. civ.. ( V 6400/80, mass n 410149).*

Nel giudizio promosso per la dichiarazione della paternità naturale, ancorché con generica istanza di adozione dei provvedimenti di cui all'art. 277 secondo comma cod. civ., la richiesta di condanna del convenuto alla corresponsione di un assegno di mantenimento non può essere formulata per la prima volta nel corso del procedimento di primo grado, in difetto di accettazione del contraddittorio, in quanto integra una domanda nuova, non riconducibile nell'ambito di quella generica istanza, fermo restando il potere del giudice adito, in applicazione della citata norma, di prendere d'ufficio i provvedimenti che stimi opportuni per il mantenimento del figlio naturale.*

Articolo 277 del Codice civile

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