Articolo 132 del codice dei contratti pubblici (in vigore fino al 18 aprile 2016)

Art. 132. Varianti in corso d'opera
(artt. 19, comma 1-ter, e 25, legge n. 109/1994)1.Le varianti in corso d'opera possono essere ammesse, sentito il progettista e il direttore dei lavori, esclusivamente qualora ricorra uno dei seguenti motivi:
a)per esigenze derivanti da sopravvenute disposizioni legislative e regolamentari;
b)per cause impreviste e imprevedibili accertate nei modi stabiliti dal regolamento, o per l'intervenuta possibilita' di utilizzare materiali, componenti e tecnologie non esistenti al momento della progettazione che possono determinare, senza aumento di costo, significativi miglioramenti nella qualita' dell'opera o di sue parti e sempre che non alterino l'impostazione progettuale;
c)per la presenza di eventi inerenti alla natura e alla specificita' dei beni sui quali si interviene verificatisi in corso d'opera, o di rinvenimenti imprevisti o non prevedibili nella fase progettuale;
d)nei casi previsti dall'articolo 1664, comma 2, del codice civile;
e)per il manifestarsi di errori o di omissioni del progetto esecutivo che pregiudicano, in tutto o in parte, la realizzazione dell'opera ovvero la sua utilizzazione; in tal caso il responsabile del procedimento ne da' immediatamente comunicazione all'Osservatorio e al progettista;
((e-bis) nei casi di bonifica e/o messa in sicurezza di siti contaminati ai sensi della Parte quarta, Titolo V, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.))2.I titolari di incarichi di progettazione sono responsabili per i danni subiti dalle stazioni appaltanti in conseguenza di errori o di omissioni della progettazione di cui al comma 1, lettera e). Nel caso di appalti avente ad oggetto la progettazione esecutiva e l'esecuzione di lavori, l'appaltatore risponde dei ritardi e degli oneri conseguenti alla necessita' di introdurre varianti in corso d'opera a causa di carenze del progetto esecutivo.
3.Non sono considerati varianti ai sensi del comma 1 gli interventi disposti dal direttore dei lavori per risolvere aspetti di dettaglio, che siano contenuti entro un importo ((non superiore al 10 per cento per i lavori di bonifica e messa in sicurezza di siti contaminati,)) non superiore al 10 per cento per i lavori di recupero, ristrutturazione, manutenzione e restauro e al 5 per cento per tutti gli altri lavori delle categorie di lavoro dell'appalto e che non comportino un aumento dell'importo del contratto stipulato per la realizzazione dell'opera. Sono inoltre ammesse, nell'esclusivo interesse dell'amministrazione, le varianti, in aumento o in diminuzione, finalizzate al miglioramento dell'opera e alla sua funzionalita', sempreche' non comportino modifiche sostanziali e siano motivate da obiettive esigenze derivanti da circostanze sopravvenute e imprevedibili al momento della stipula del contratto.
L'importo in aumento relativo a tali varianti non puo' superare il 5 per cento dell'importo originario del contratto e deve trovare copertura nella somma stanziata per l'esecuzione dell'opera al netto del 50 per cento dei ribassi d'asta conseguiti. (30)
4.Ove le varianti di cui al comma 1, lettera e), eccedano il quinto dell'importo originario del contratto, il soggetto aggiudicatore procede alla risoluzione del contratto e indice una nuova gara alla quale e' invitato l'aggiudicatario iniziale.
5.La risoluzione del contratto, ai sensi del presente articolo, da' luogo al pagamento dei lavori eseguiti, dei materiali utili e del 10 per cento dei lavori non eseguiti, fino a quattro quinti dell'importo del contratto.
6.Ai fini del presente articolo si considerano errore o omissione di progettazione l'inadeguata valutazione dello stato di fatto, la mancata od erronea identificazione della normativa tecnica vincolante per la progettazione, il mancato rispetto dei requisiti funzionali ed economici prestabiliti e risultanti da prova scritta, la violazione delle norme di diligenza nella predisposizione degli elaborati progettuali .

------------AGGIORNAMENTO (30)
Il D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito con modificazioni dalla L. 22 dicembre 2011, n. 214, nel modificare l'art. 4, comma 2, lettera n) del D.L. 13 maggio 2011, n. 70, convertito con modificazioni dalla L. 12 luglio 2011, n. 106, ha conseguentemente disposto (con l'art. 44, comma 3) che "L'articolo 4, comma 2, lettere n) e v), del decreto-legge 13 maggio 2011, n. 70, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2011, n. 106, si interpreta nel senso che le disposizioni ivi contenute si applicano ai contratti stipulati successivamente alla data di entrata in vigore del medesimo decreto-legge; ai contratti gia' stipulati alla predetta data continuano ad applicarsi le disposizioni dell'articolo 132, comma 3, e dell'articolo 169 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, nel testo vigente prima della medesima data".
Entrata in vigore il 11 novembre 2014

Sentenze169


  • 1. TAR Catania, sez. I, sentenza 2023-07-25, n. 202302322
    Provvedimento:
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    • annullamento di atti amministrativi·
    • carenza di interesse·
    • collaudo statico·
    • compensazione delle spese·
    • difetto di istruttoria·
    • eccesso di potere·
    • gratuito patrocinio·
    • inammissibilità del ricorso·
    • violazione art. 21 legge 64/1974·
    • violazione art. 3 legge 241/1990

  • 2. TAR Roma, sez. 4S, sentenza 2024-05-21, n. 202410143
    Provvedimento:
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    • art. 133 c.p.a.·
    • art. 37 convenzione·
    • art. 87 c.p.a.·
    • concessioni di pubblici servizi·
    • difetto di giurisdizione·
    • diritti patrimoniali·
    • eccesso di potere·
    • equilibrio sinallagmatico nel rapporto concessorio·
    • errori nei presupposti·
    • giurisdizione·
    • giurisdizione amministrativa·
    • giurisdizione ordinaria·
    • giurisprudenza Consiglio di Stato·
    • perizie di variante·
    • principio di ragionevolezza·
    • riconoscimento dei costi

  • 4. TAR Roma, sez. 4S, sentenza 2024-05-21, n. 202410144
    Provvedimento:
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    • appalti pubblici·
    • approvazione di perizie di variante·
    • art. 11 c.p.a.·
    • art. 133 c.p.a.·
    • art. 174-178 d.lgs. 50/2016·
    • art. 37 convenzione concessoria·
    • art. 3 e 143 d.lgs. 163/2006·
    • art. 73 c.p.a.·
    • concessioni di pubblici servizi·
    • Delibera CIPE n. 39/2007·
    • difetto di giurisdizione·
    • diritti soggettivi·
    • eccesso di potere·
    • equilibrio sinallagmatico del rapporto concessorio·
    • giurisdizione·
    • giurisdizione amministrativa·
    • giurisdizione esclusiva·
    • giurisdizione ordinaria·
    • ragionevolezza e buon andamento

  • 5. TAR Salerno, sez. II, sentenza 2024-01-03, n. 202400043
    Provvedimento:
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    • difetto di istruttoria·
    • eccesso di potere·
    • impeachment degli atti amministrativi·
    • improcedibilità del ricorso·
    • principio di domanda·
    • principio di irretroattività delle leggi·
    • sopravvenuto difetto di interesse·
    • sospensione dei lavori·
    • violazione del giusto procedimento·
    • violazione dello statuto comunale·
    • violazione di legge
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