norme in materia pensionistica
Art. 3. Norme in materia pensionistica
A decorrere dall'anno 1983 e con effetto dal 1 aprile, 1 luglio e 1 ottobre di ciascun anno, gli importi delle pensioni alle quali si applica la perequazione automatica di cui all'articolo 19 della legge 30 aprile 1969, n. 153, ed all'articolo 9 della legge 3 giugno 1975, n. 160, e successive modificazioni ed integrazioni, ivi comprese quelle erogate in favore dei soggetti il cui trattamento e' regolato dall'articolo 7 della predetta legge 3 giugno 1975, n. 160, e dall'articolo 14-septies del decreto-legge 30 dicembre 1979, n. 663, convertito, con modificazioni, nella legge 29 febbraio 1980, n. 33, sono aumentati in misura pari alla variazione percentuale, come definita nel comma seguente, dell'indice del costo della vita calcolato dall'ISTAT ai fini della scala mobile delle retribuzioni dei lavoratori dell'industria.
Alle date di cui al comma precedente la variazione si determina confrontando il valore medio dell'indice relativo al periodo compreso tra l'ottavo ed il sesto mese con il valore medio dell'indice relativo al periodo compreso tra l'undicesimo ed il nono mese anteriori a quello da cui ha effetto l'aumento.
Con la stessa decorrenza le pensioni alle quali si applicano le norme di cui all'articolo 10 della legge 3 giugno 1975, n. 160, vengono aumentate di una quota aggiuntiva pari al prodotto che si ottiene moltiplicando il valore unitario, fissato per ciascun punto in lire 1.910 mensili, per il numero dei punti di contingenza che sono accertati nel modo indicato nel comma seguente.
Il numero dei punti e' uguale a quello accertato per i lavoratori con riferimento ai periodi indicati nel secondo comma.
Gli aumenti di cui ai precedenti commi primo e terzo sono esclusi dalla misura della pensione da assoggettare alla perequazione annuale avente decorrenza dal 1 gennaio dell'anno successivo.
L'adeguamento periodico dei contributi calcolato con la perequazione automatica delle pensioni e' effettuato con decorrenza dal 1 gennaio di ciascun anno e comprende anche le variazioni intervenute con decorrenza dal 1 aprile, dal 1 luglio e dal 1 ottobre.
A decorrere dal 1 gennaio 1983 ai titolari di pensione o assegno indicati nell'articolo 1 della legge 29 aprile 1976, n. 177, le variazioni nella misura mensile dell'indennita' integrativa speciale di cui alla legge 27 maggio 1959, n. 324 e successive modificazioni, sono apportate trimestralmente sulla base dei punti di variazione del costo della vita registrati tra gli indici indicati nel secondo comma del presente articolo. Con decreto del Ministro del tesoro sono adeguate dalla predetta data le aliquote contributive delle relative gestioni previdenziali.
Per le pensioni liquidate con decorrenza successiva al 30 giugno 1982, la retribuzione annua pensionabile per l'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidita', la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti e' costituita dalla quinta parte della somma delle retribuzioni percepite in costanza di rapporto di lavoro, o corrispondenti a periodi riconosciuti figurativamente, ovvero ad eventuale contribuzione volontaria, risultante dalle ultime 260 settimane di contribuzione antecedenti la decorrenza della pensione. (2)(3)(4) (5) (6) (8) ((10))
A ciascuna settimana si attribuisce il valore retributivo corrispondente alla retribuzione media dell'anno solare cui la settimana stessa si riferisce. La retribuzione media di ciascun anno solare si determina suddividendo le retribuzioni percepite in costanza di rapporto di lavoro o corrispondenti a periodi riconosciuti figurativamente ovvero ad eventuale contribuzione volontaria per il numero delle settimane coperte da contribuzione obbligatoria, effettiva o figurativa, o volontaria.
Per l'anno solare in cui cade la decorrenza della pensione sono prese in considerazione le retribuzioni corrispondenti ai periodi di paga scaduti anteriormente alla decorrenza stessa.
La retribuzione media settimanale determinata per ciascun anno solare ai sensi del precedente nono comma e' rivalutata in misura corrispondente alla variazione dell'indice annuo del costo della vita calcolato dall'ISTAT ai fini della scala mobile delle retribuzioni dei lavoratori dell'industria, tra l'anno solare cui la retribuzione si riferisce e quello precedente la decorrenza della pensione.
La retribuzione media settimanale di ciascun anno solare o frazione di esso, rivalutata ai sensi del comma precedente, non e' presa in considerazione per la parte eccedente la retribuzione massima settimanale pensionabile in vigore nell'anno solare da cui decorre la pensione.
Con decorrenza dal 1 gennaio 1983, il limite massimo di retribuzione annua, di cui all'articolo 19 della legge 23 aprile 1981, n. 155, ai fini della determinazione della pensione a carico del Fondo pensione dei lavoratori dipendenti, e' adeguato annualmente con effetto dal 1 gennaio con la disciplina della perequazione automatica prevista per le pensioni a carico del fondo predetto d'importo superiore al trattamento minimo.
Qualora il numero delle settimane di contribuzione utili per la determinazione della retribuzione annua pensionabile sia inferiore a 260, ferma restando la determinazione della retribuzione media settimanale nell'ambito di ciascun anno solare di cui ai commi ottavo, nono, decimo, undicesimo e dodicesimo del presente articolo, la retribuzione annua pensionabile e' data dalla media aritmetica delle retribuzioni corrispondenti alle settimane di contribuzioni esistenti.
Agli oneri derivanti al Fondo pensioni dei lavoratori dipendenti dall'applicazione del presente articolo si provvede elevando le aliquote contributive a carico dei datori di lavoro, per l'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidita', la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti, ivi compresi gli addetti ai servizi domestici e familiari ed i pescatori della piccola pesca, con decorrenza dal periodo di paga in corso alla data del 1 luglio 1982 nella misura dello 0,30 per cento della retribuzione imponibile e con decorrenza dal periodo di paga in corso alla data del 1 gennaio 1983 nella misura ulteriore dello 0,20 per cento della retribuzione imponibile.
I datori di lavoro detraggono per ciascun lavoratore l'importo della contribuzione aggiuntiva di cui al comma precedente dall'ammontare della quota del trattamento di fine rapporto relativa al periodo di riferimento della contribuzione stessa. Qualora il trattamento di fine rapporto sia erogato mediante forme previdenziali, la contribuzione aggiuntiva e' detratta dal contributo dovuto per il finanziamento del trattamento stesso, il cui importo spettante al lavoratore e' corrispondentemente ridotto.
---------------AGGIORNAMENTO (2)
La Corte Costituzionale con sentenza 4 - 14 luglio 1988, n. 822 (in G.U. 20.07.1988 n. 29 1a Serie Speciale) ha dichiarato la illegittimita' costituzionale del comma 8 del presente articolo "nella parte in cui non prevede, per i lavoratori prossimi alla pensione al momento della sua entrata in vigore, o gia' pensionati, il mantenimento in vigore, ai fini della liquidazione della pensione stessa, dei criteri dettati dall'art. 26, terzo comma, della legge 3 giugno 1975, n. 160." ---------------AGGIORNAMENTO (3)
La Corte Costituzionale con sentenza 18 - 26 maggio 1989, n. 307 (in G.U. 31.05.1989 n. 22 1a Serie Speciale) ha dichiarato la illegittimita' costituzionale del comma 8 del presente articolo "nella parte in cui non prevede che, in caso di prosecuzione volontaria nell'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidita', la vecchiaia ed i superstiti da parte del lavoratore dipendente che abbia gia' conseguito in costanza di rapporto di lavoro la prescritta anzianita' assicurativa e contributiva, la pensione liquidata non possa comunque essere inferiore a quella che sarebbe spettata al raggiungimento dell'eta' pensionabile sulla base della sola contribuzione obbligatoria". ---------------AGGIORNAMENTO (4)
La Corte Costituzionale con sentenza 23 ottobre - 10 novembre 1992, n. 428 (in G.U. 18.11.1992 n. 48 1a Serie Speciale) ha dichiarato la illegittimita' costituzionale del comma 8 del presente articolo "nella parte in cui non consente, in caso di pensione di anzianita', che dopo il raggiungimento dell'eta' pensionabile, la pensione debba essere ricalcolata sulla base della sola contribuzione obbligatoria qualora porti ad un risultato piu' favorevole per l'assicurato." ---------------AGGIORNAMENTO (5)
La Corte Costituzionale con sentenza 22 - 30 giugno 1994, n. 264 (in G.U. 06.07.1994 n. 28 1a Serie Speciale) ha dichiarato la illegittimita' costituzionale del comma 8 del presente articolo "nella parte in cui non prevede che, nel caso di esercizio durante l'ultimo quinquennio di contribuzione di attivita' lavorativa, meno retribuita da parte di un lavoratore che abbia gia' conseguito la prescritta anzianita' contributiva, la pensione liquidata non possa essere comunque inferiore a quella che sarebbe spettata, al raggiungimento dell'eta' pensionabile, escludendo dal computo, ad ogni effetto, i periodi di minore retribuzione, in quanto non necessari ai fini del requisito dell'anzianita' contributiva minima" ---------------AGGIORNAMENTO (6)
La Corte Costituzionale con sentenza 20 - 26 luglio 1995, n. 388 (in G.U. 02.08.1995 n. 32 1a Serie Speciale) ha dichiarato la illegittimita' costituzionale del comma 8 del presente articolo "nella parte in cui non prevede che, nell'ipotesi di lavoratore dipendente sottoposto ad integrazione salariale, il quale abbia gia' conseguito in costanza di rapporto di lavoro la prescritta anzianita' assicurativa e contributiva obbligatoria e per il quale la pensione sia liquidata sulla base del concorso della contribuzione figurativa, non possa essere comunque liquidata una pensione di importo inferiore a quella che sarebbe spettata tenendo conto soltanto della
contribuzione obbligatoria." ---------------AGGIORNAMENTO (8)
La Corte Costituzionale, con sentenza 3-13 aprile 2017, n. 82 (in G.U. 1ª s.s. 19/04/2017, n. 16), ha dichiarato l'illegittimita' costituzionale del comma 8 del presente articolo "nella parte in cui non prevede che, nell'ipotesi di lavoratore che abbia gia' maturato i requisiti assicurativi e contributivi per conseguire la pensione e percepisca contributi per disoccupazione nelle ultime duecentosessanta settimane antecedenti la decorrenza della pensione, la pensione liquidata non possa essere comunque inferiore a quella che sarebbe spettata, al raggiungimento dell'eta' pensionabile, escludendo dal computo, ad ogni effetto, i periodi di contribuzione per disoccupazione relativi alle ultime duecentosessanta settimane, in quanto non necessari ai fini del requisito dell'anzianita' contributiva minima". ---------------AGGIORNAMENTO (10)
La Corte Costituzionale, con sentenza 13 settembre - 7 novembre 2022, n. 224 (in G.U. 1ª s.s. 09/11/2022, n. 45), ha dichiarato "l'illegittimita' costituzionale dell'art. 3, ottavo comma, della legge 29 maggio 1982, n. 297 (Disciplina del trattamento di fine rapporto e norme in materia pensionistica), in combinato disposto con l'art. 24 della legge 26 luglio 1984, n. 413 (Riordinamento pensionistico dei lavoratori marittimi), nella parte in cui tali norme non consentono la neutralizzazione del prolungamento previsto dall'art. 24 della medesima legge n. 413 del 1984 per il calcolo della pensione di vecchiaia in favore dei lavoratori marittimi che abbiano raggiunto il diritto a pensione quando il suddetto prolungamento determini un risultato sfavorevole nel calcolo dell'importo della pensione spettante agli assicurati".
A decorrere dall'anno 1983 e con effetto dal 1 aprile, 1 luglio e 1 ottobre di ciascun anno, gli importi delle pensioni alle quali si applica la perequazione automatica di cui all'articolo 19 della legge 30 aprile 1969, n. 153, ed all'articolo 9 della legge 3 giugno 1975, n. 160, e successive modificazioni ed integrazioni, ivi comprese quelle erogate in favore dei soggetti il cui trattamento e' regolato dall'articolo 7 della predetta legge 3 giugno 1975, n. 160, e dall'articolo 14-septies del decreto-legge 30 dicembre 1979, n. 663, convertito, con modificazioni, nella legge 29 febbraio 1980, n. 33, sono aumentati in misura pari alla variazione percentuale, come definita nel comma seguente, dell'indice del costo della vita calcolato dall'ISTAT ai fini della scala mobile delle retribuzioni dei lavoratori dell'industria.
Alle date di cui al comma precedente la variazione si determina confrontando il valore medio dell'indice relativo al periodo compreso tra l'ottavo ed il sesto mese con il valore medio dell'indice relativo al periodo compreso tra l'undicesimo ed il nono mese anteriori a quello da cui ha effetto l'aumento.
Con la stessa decorrenza le pensioni alle quali si applicano le norme di cui all'articolo 10 della legge 3 giugno 1975, n. 160, vengono aumentate di una quota aggiuntiva pari al prodotto che si ottiene moltiplicando il valore unitario, fissato per ciascun punto in lire 1.910 mensili, per il numero dei punti di contingenza che sono accertati nel modo indicato nel comma seguente.
Il numero dei punti e' uguale a quello accertato per i lavoratori con riferimento ai periodi indicati nel secondo comma.
Gli aumenti di cui ai precedenti commi primo e terzo sono esclusi dalla misura della pensione da assoggettare alla perequazione annuale avente decorrenza dal 1 gennaio dell'anno successivo.
L'adeguamento periodico dei contributi calcolato con la perequazione automatica delle pensioni e' effettuato con decorrenza dal 1 gennaio di ciascun anno e comprende anche le variazioni intervenute con decorrenza dal 1 aprile, dal 1 luglio e dal 1 ottobre.
A decorrere dal 1 gennaio 1983 ai titolari di pensione o assegno indicati nell'articolo 1 della legge 29 aprile 1976, n. 177, le variazioni nella misura mensile dell'indennita' integrativa speciale di cui alla legge 27 maggio 1959, n. 324 e successive modificazioni, sono apportate trimestralmente sulla base dei punti di variazione del costo della vita registrati tra gli indici indicati nel secondo comma del presente articolo. Con decreto del Ministro del tesoro sono adeguate dalla predetta data le aliquote contributive delle relative gestioni previdenziali.
Per le pensioni liquidate con decorrenza successiva al 30 giugno 1982, la retribuzione annua pensionabile per l'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidita', la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti e' costituita dalla quinta parte della somma delle retribuzioni percepite in costanza di rapporto di lavoro, o corrispondenti a periodi riconosciuti figurativamente, ovvero ad eventuale contribuzione volontaria, risultante dalle ultime 260 settimane di contribuzione antecedenti la decorrenza della pensione. (2)(3)(4) (5) (6) (8) ((10))
A ciascuna settimana si attribuisce il valore retributivo corrispondente alla retribuzione media dell'anno solare cui la settimana stessa si riferisce. La retribuzione media di ciascun anno solare si determina suddividendo le retribuzioni percepite in costanza di rapporto di lavoro o corrispondenti a periodi riconosciuti figurativamente ovvero ad eventuale contribuzione volontaria per il numero delle settimane coperte da contribuzione obbligatoria, effettiva o figurativa, o volontaria.
Per l'anno solare in cui cade la decorrenza della pensione sono prese in considerazione le retribuzioni corrispondenti ai periodi di paga scaduti anteriormente alla decorrenza stessa.
La retribuzione media settimanale determinata per ciascun anno solare ai sensi del precedente nono comma e' rivalutata in misura corrispondente alla variazione dell'indice annuo del costo della vita calcolato dall'ISTAT ai fini della scala mobile delle retribuzioni dei lavoratori dell'industria, tra l'anno solare cui la retribuzione si riferisce e quello precedente la decorrenza della pensione.
La retribuzione media settimanale di ciascun anno solare o frazione di esso, rivalutata ai sensi del comma precedente, non e' presa in considerazione per la parte eccedente la retribuzione massima settimanale pensionabile in vigore nell'anno solare da cui decorre la pensione.
Con decorrenza dal 1 gennaio 1983, il limite massimo di retribuzione annua, di cui all'articolo 19 della legge 23 aprile 1981, n. 155, ai fini della determinazione della pensione a carico del Fondo pensione dei lavoratori dipendenti, e' adeguato annualmente con effetto dal 1 gennaio con la disciplina della perequazione automatica prevista per le pensioni a carico del fondo predetto d'importo superiore al trattamento minimo.
Qualora il numero delle settimane di contribuzione utili per la determinazione della retribuzione annua pensionabile sia inferiore a 260, ferma restando la determinazione della retribuzione media settimanale nell'ambito di ciascun anno solare di cui ai commi ottavo, nono, decimo, undicesimo e dodicesimo del presente articolo, la retribuzione annua pensionabile e' data dalla media aritmetica delle retribuzioni corrispondenti alle settimane di contribuzioni esistenti.
Agli oneri derivanti al Fondo pensioni dei lavoratori dipendenti dall'applicazione del presente articolo si provvede elevando le aliquote contributive a carico dei datori di lavoro, per l'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidita', la vecchiaia ed i superstiti dei lavoratori dipendenti, ivi compresi gli addetti ai servizi domestici e familiari ed i pescatori della piccola pesca, con decorrenza dal periodo di paga in corso alla data del 1 luglio 1982 nella misura dello 0,30 per cento della retribuzione imponibile e con decorrenza dal periodo di paga in corso alla data del 1 gennaio 1983 nella misura ulteriore dello 0,20 per cento della retribuzione imponibile.
I datori di lavoro detraggono per ciascun lavoratore l'importo della contribuzione aggiuntiva di cui al comma precedente dall'ammontare della quota del trattamento di fine rapporto relativa al periodo di riferimento della contribuzione stessa. Qualora il trattamento di fine rapporto sia erogato mediante forme previdenziali, la contribuzione aggiuntiva e' detratta dal contributo dovuto per il finanziamento del trattamento stesso, il cui importo spettante al lavoratore e' corrispondentemente ridotto.
---------------AGGIORNAMENTO (2)
La Corte Costituzionale con sentenza 4 - 14 luglio 1988, n. 822 (in G.U. 20.07.1988 n. 29 1a Serie Speciale) ha dichiarato la illegittimita' costituzionale del comma 8 del presente articolo "nella parte in cui non prevede, per i lavoratori prossimi alla pensione al momento della sua entrata in vigore, o gia' pensionati, il mantenimento in vigore, ai fini della liquidazione della pensione stessa, dei criteri dettati dall'art. 26, terzo comma, della legge 3 giugno 1975, n. 160." ---------------AGGIORNAMENTO (3)
La Corte Costituzionale con sentenza 18 - 26 maggio 1989, n. 307 (in G.U. 31.05.1989 n. 22 1a Serie Speciale) ha dichiarato la illegittimita' costituzionale del comma 8 del presente articolo "nella parte in cui non prevede che, in caso di prosecuzione volontaria nell'assicurazione generale obbligatoria per l'invalidita', la vecchiaia ed i superstiti da parte del lavoratore dipendente che abbia gia' conseguito in costanza di rapporto di lavoro la prescritta anzianita' assicurativa e contributiva, la pensione liquidata non possa comunque essere inferiore a quella che sarebbe spettata al raggiungimento dell'eta' pensionabile sulla base della sola contribuzione obbligatoria". ---------------AGGIORNAMENTO (4)
La Corte Costituzionale con sentenza 23 ottobre - 10 novembre 1992, n. 428 (in G.U. 18.11.1992 n. 48 1a Serie Speciale) ha dichiarato la illegittimita' costituzionale del comma 8 del presente articolo "nella parte in cui non consente, in caso di pensione di anzianita', che dopo il raggiungimento dell'eta' pensionabile, la pensione debba essere ricalcolata sulla base della sola contribuzione obbligatoria qualora porti ad un risultato piu' favorevole per l'assicurato." ---------------AGGIORNAMENTO (5)
La Corte Costituzionale con sentenza 22 - 30 giugno 1994, n. 264 (in G.U. 06.07.1994 n. 28 1a Serie Speciale) ha dichiarato la illegittimita' costituzionale del comma 8 del presente articolo "nella parte in cui non prevede che, nel caso di esercizio durante l'ultimo quinquennio di contribuzione di attivita' lavorativa, meno retribuita da parte di un lavoratore che abbia gia' conseguito la prescritta anzianita' contributiva, la pensione liquidata non possa essere comunque inferiore a quella che sarebbe spettata, al raggiungimento dell'eta' pensionabile, escludendo dal computo, ad ogni effetto, i periodi di minore retribuzione, in quanto non necessari ai fini del requisito dell'anzianita' contributiva minima" ---------------AGGIORNAMENTO (6)
La Corte Costituzionale con sentenza 20 - 26 luglio 1995, n. 388 (in G.U. 02.08.1995 n. 32 1a Serie Speciale) ha dichiarato la illegittimita' costituzionale del comma 8 del presente articolo "nella parte in cui non prevede che, nell'ipotesi di lavoratore dipendente sottoposto ad integrazione salariale, il quale abbia gia' conseguito in costanza di rapporto di lavoro la prescritta anzianita' assicurativa e contributiva obbligatoria e per il quale la pensione sia liquidata sulla base del concorso della contribuzione figurativa, non possa essere comunque liquidata una pensione di importo inferiore a quella che sarebbe spettata tenendo conto soltanto della
contribuzione obbligatoria." ---------------AGGIORNAMENTO (8)
La Corte Costituzionale, con sentenza 3-13 aprile 2017, n. 82 (in G.U. 1ª s.s. 19/04/2017, n. 16), ha dichiarato l'illegittimita' costituzionale del comma 8 del presente articolo "nella parte in cui non prevede che, nell'ipotesi di lavoratore che abbia gia' maturato i requisiti assicurativi e contributivi per conseguire la pensione e percepisca contributi per disoccupazione nelle ultime duecentosessanta settimane antecedenti la decorrenza della pensione, la pensione liquidata non possa essere comunque inferiore a quella che sarebbe spettata, al raggiungimento dell'eta' pensionabile, escludendo dal computo, ad ogni effetto, i periodi di contribuzione per disoccupazione relativi alle ultime duecentosessanta settimane, in quanto non necessari ai fini del requisito dell'anzianita' contributiva minima". ---------------AGGIORNAMENTO (10)
La Corte Costituzionale, con sentenza 13 settembre - 7 novembre 2022, n. 224 (in G.U. 1ª s.s. 09/11/2022, n. 45), ha dichiarato "l'illegittimita' costituzionale dell'art. 3, ottavo comma, della legge 29 maggio 1982, n. 297 (Disciplina del trattamento di fine rapporto e norme in materia pensionistica), in combinato disposto con l'art. 24 della legge 26 luglio 1984, n. 413 (Riordinamento pensionistico dei lavoratori marittimi), nella parte in cui tali norme non consentono la neutralizzazione del prolungamento previsto dall'art. 24 della medesima legge n. 413 del 1984 per il calcolo della pensione di vecchiaia in favore dei lavoratori marittimi che abbiano raggiunto il diritto a pensione quando il suddetto prolungamento determini un risultato sfavorevole nel calcolo dell'importo della pensione spettante agli assicurati".
1. Cass. civ., SS.UU., sentenza 08/02/2006, n. 2631Provvedimento: Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CARBONE Vincenzo - Presidente aggiunto - Dott. NICASTRO Gaetano - Presidente di sezione - Dott. CRISTARELLA ORESTANO Francesco - Presidente di sezione - Dott. MENSITIERI Alfredo - Consigliere - Dott. ALTIERI Enrico - Consigliere - Dott. VARRONE Michele - Consigliere - Dott. MIANI CANEVARI Fabrizio - rel. Consigliere - Dott. VITRONE Ugo - Consigliere - Dott. ROSELLI Federico - Consigliere - ha pronunciato la seguente: SENTENZA sul ricorso proposto da: I.N.P.S. - ISTITUTO NAZIONALE DELLA PREVIDENZA SOCIALE, in persona del Commissario Straordinario pro tempore, elettivamente domiciliato in ROMA, VIA DELLA FREZZA 17, presso gli …Leggi di più...
2. Cass. civ., SS.UU., sentenza 16/04/2004, n. 7282Provvedimento: Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORONA Rafaele - Primo Presidente f.f. - Dott. OLLA Giovanni - Presidente di sezione - Dott. PAPA Enrico - Consigliere - Dott. ELEFANTE Antonino - Consigliere - Dott. LUPO Ernesto - Consigliere - Dott. VARRONE Michele - Consigliere - Dott. MIANI CANEVARI Fabrizio - Consigliere - Dott. VITRONE Ugo - Consigliere - Dott. FOGLIA Raffaele - rel. Consigliere - ha pronunciato la seguente: SENTENZA sul ricorso proposto da: CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA E ASSISTENZA FORENSE, in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, VIA DEGLI SCIPIONI 288, presso lo studio dell'avvocato MATTIA PERSIANI, che …Leggi di più...
3. Cass. civ., SS.UU., sentenza 16/04/2004, n. 7281Provvedimento: Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORONA Raffaele - Primo Presidente f.f. - Dott. OLLA Giovanni - Presidente di sezione - Dott. PAPA Enrico - Consigliere - Dott. ELEFANTE Antonino - Consigliere - Dott. LUPO Ernesto - Consigliere - Dott. VARRONE Michele - Consigliere - Dott. MIANI CANECARI Fabrizio - Consigliere - Dott. VITRONE Ugo - Consigliere - Dott. FOGLIA Raffaele - rel. Consigliere - ha pronunciato la seguente: SENTENZA sul ricorso proposto da: CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA E ASSISTENZA FORENSE, in persona del legale rappresentante pro-tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, VIA ANTONIO BENNICELLI 27, presso lo studio dell'avvocato GIULIO CEVOLOTTO, …Leggi di più...
4. Cass. civ., SS.UU., sentenza 16/04/2004, n. 7279Provvedimento: Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORONA Rafaele - Primo Presidente f.f. - Dott. OLLA Giovanni - Presidente di sezione - Dott. PAPA Enrico - Consigliere - Dott. ELEFANTE Antonino - Consigliere - Dott. LUPO Ernesto - Consigliere - Dott. VARRONE Michele - Consigliere - Dott. MIANI CANEVARI Fabrizio - Consigliere - Dott. VITRONE Ugo - Consigliere - Dott. FOGLIA Raffaele - rel. Consigliere - ha pronunciato la seguente: SENTENZA sul ricorso proposto da: CASSA NAZIONALE DI PREVIDENZA E ASSISTENZA FORENSE, in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, VIA ANTONIO BENNICELLI 27, presso lo studio dell'avvocato LI CEVOLOTTO, che …Leggi di più...
5. Cass. civ., SS.UU., sentenza 16/04/2004, n. 7270Provvedimento: Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati: Dott. CORONA Rafaele - Primo Presidente f.f. - Dott. OLLA Giovanni - Presidente di sezione - Dott. PAPA Enrico - Consigliere - Dott. ELEFANTE Antonino - Consigliere - Dott. LUPO Ernesto - Consigliere - Dott. VARRONE Michele - Consigliere - Dott. MIANI CANEVARI Fabrizio - Consigliere - Dott. VITRONE Ugo - Consigliere - Dott. FOGLIA Raffaele - rel. Consigliere - ha pronunciato la seguente: SENTENZA sul ricorso proposto da: CASSA NAZIONALE DI ASSISTENZA E PREVIDENZA FORENSE, in persona del Presidente pro-tempore, elettivamente domiciliata in ROMA, VIA DEGLI SCIPIONI 288, presso lo studio dell'avvocato MATTIA PERSIANI, che la …Leggi di più...