Art 13

Art. 13.

(Limite al trattamento economico del personale pubblico e delle societa' partecipate)

1.A decorrere dal 1° maggio 2014 il limite massimo retributivo riferito al primo presidente della Corte di cassazione previsto dagli articoli 23-bis e 23-ter del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e successive modificazioni e integrazioni, e' fissato in euro 240.000 annui al lordo dei contributi previdenziali ed assistenziali e degli oneri fiscali a carico del dipendente. A decorrere dalla predetta data i riferimenti al limite retributivo di cui ai predetti articoli 23-bis e 23-ter contenuti in disposizioni legislative e regolamentari vigenti alla data di entrata in vigore del presente decreto, si intendono sostituiti dal predetto importo. ((Sono in ogni caso fatti salvi gli eventuali limiti retributivi in vigore al 30 aprile 2014 determinati per effetto di apposite disposizioni legislative, regolamentari e statutarie, qualora inferiori al limite fissato dal presente articolo)).
2.All'articolo 1 della legge 27 dicembre 2013, n. 147 sono apportate le seguenti modificazioni:
a)al comma 471, dopo le parole "autorita' amministrative indipendenti" sono inserite le seguenti: ", con gli enti pubblici economici";
b)al comma 472, dopo le parole "direzione e controllo" sono inserite le seguenti: "delle autorita' amministrative indipendenti e";
c)al comma 473, le parole "fatti salvi i compensi percepiti per prestazioni occasionali" sono sostituite dalle seguenti "ovvero di societa' partecipate in via diretta o indiretta dalle predette amministrazioni";
3.Le regioni provvedono ad adeguare i propri ordinamenti al nuovo limite retributivo di cui al comma 1, ai sensi dell'articolo 1, comma 475, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, nel termine ivi previsto.
4.Ai fini dei trattamenti previdenziali, le riduzioni dei trattamenti retributivi conseguenti all'applicazione delle disposizioni di cui al presente articolo operano con riferimento alle anzianita' contributive maturate a decorrere dal 1° maggio 2014.
5.La Banca d'Italia, nella sua autonomia organizzativa e finanziaria, adegua il proprio ordinamento ai principi di cui al presente articolo.
((5-bis.Le amministrazioni pubbliche inserite nel conto economico consolidato individuate ai sensi dell'articolo 1, comma 3, della legge 31 dicembre 2009, n. 196, pubblicano nel proprio sito internet i dati completi relativi ai compensi percepiti da ciascun componente del consiglio di amministrazione in qualita' di componente di organi di societa' ovvero di fondi controllati o partecipati dalle amministrazioni stesse))
Entrata in vigore il 24 giugno 2014

Sentenze45


  • 1. Consiglio di Stato, sez. V, sentenza 2023-12-22, n. 202311110
    Provvedimento:
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    • art. 13 del decreto-legge n. 66 del 2014·
    • calcolo del tetto retributivo·
    • compatibilità con normativa eurounitaria·
    • Corte costituzionale·
    • costituzionalità delle norme sul tetto retributivo·
    • diritti fondamentali dei lavoratori·
    • disparità di trattamento tra giudici tributari·
    • divieto di irretroattività·
    • doppia imposizione fiscale·
    • giudice tributario·
    • giurisprudenza amministrativa in materia di recupero delle somme indebitamente percepite·
    • lordo e lordissimo·
    • principio di buona amministrazione·
    • principio di ragionevolezza e proporzionalità delle norme·
    • recupero delle somme indebitamente percepite·
    • restituzione somme percepite oltre il tetto retributivo·
    • TAR Lazio·
    • tetto retributivo massimo per pubblici impiegati

  • 2. TAR Roma, sez. 1S, sentenza 2023-06-20, n. 202310480
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    • art. 23-ter d.l. 201/2011·
    • art. 9 d.l. 90/2014·
    • compensi professionali avvocati dello Stato·
    • legittimità costituzionale·
    • limite retributivo·
    • onorari di causa·
    • regolamenti dell'Avvocatura dello Stato·
    • ripartizione delle somme·
    • spese compensate·
    • spese liquidate

  • 3. Consiglio di Stato, sez. VII, sentenza 2023-02-07, n. 202301344
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    • anzianità di servizio·
    • art. 4 e 5 della l. n. 425/1984·
    • art. 50, comma 4, della l. n. 388/2000·
    • art. 5, comma 2, della l. n. 303/1998·
    • art. 7, comma 8-bis, della l. n. 131/2003·
    • diritto amministrativo·
    • disparità di trattamento·
    • equiparazione dello status·
    • giurisprudenza costituzionale·
    • interpretazione delle norme giuridiche·
    • nomina e durata degli incarichi·
    • principio di ragionevolezza·
    • retroattività·
    • trattamento economico

  • 4. TAR Roma, sez. I, sentenza 2024-01-23, n. 202401245
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    • annullamento di atti amministrativi·
    • art. 23-ter d.l. 201/2011·
    • legittimità costituzionale·
    • misure cautelari·
    • prescrizione delle somme indebitamente erogate·
    • ripetizione dell'indebito oggettivo·
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    • sospensione cautelare·
    • spese di lite·
    • tetto retributivo·
    • tutela della buona fede del pubblico dipendente·
    • usucapione
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